Sanità, in pericolo le forniture ospedaliere

Sanità, in pericolo le forniture ospedaliere

Le pmi del comparto subiscono aumenti dei costi di produzione che vanno dal 10 al 100%. Fifo-Confcommercio denuncia: “un’azienda su cinque a rischio chiusura”.

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12 maggio 2022

Il 96% delle piccole e medie imprese attive nel comparto delle forniture ospedaliere alla sanità pubblica e privata registra aumenti che vanno dal 10% per gli imballaggi fino a oltre il 100% per i trasporti di merce intercontinentali, che ne mettono a rischio la sopravvivenza stessa. È quanto emerge da un'indagine realizzata da Fifo Sanità, la Federazione Italiana Fornitori in Sanità aderente a Confcommercio, nell’attuale la fase di particolare criticità e complessità che sta vivendo il settore.

Secondo l’attuale normativa regolata dal Codice degli Appalti, le aziende che stipulano un contratto con un ente pubblico per una fornitura ospedaliera non possono adeguare i prezzi una volta aggiudicata la gara. Soprattutto negli ultimi dodici mesi, però, si sono registrati aumenti significativi dei costi di produzione, imputabili a fattori esterni. Di fatto, centinaia di pmi italiane si sono ritrovate con prezzi di vendita bloccati a gara conclusa e costi di produzione che hanno spesso azzerato i margini di guadagno.

Fifo Sanità esprime dunque grande preoccupazione per il futuro delle piccole e medie imprese della sanità”, consapevole che “la fornitura di dispositivi medici impatta direttamente sulla salute dei cittadini e rappresenta un urgente dovere delle Istituzioni prendersi carico delle conseguenze che la crisi del settore genererebbe”.

“Dopo due anni di pandemia - dichiara il presidente, Massimo Riem - questa ulteriore criticità potrebbe mettere seriamente a rischio la sanità pubblica e privata. Senza una strategia adeguata, con strumenti correttivi ad hoc, le imprese del comparto andranno incontro al collasso, mettendo in pericolo la fornitura di dispositivi medici per ospedali e cliniche private. Più di un’azienda su cinque è in gravi condizioni economiche generate principalmente dal vertiginoso aumento dei costi e dalla stringente normativa del Codice degli Appalti. Oltre alla stabilità di centinaia di piccole e medie imprese italiane, è a rischio la tenuta del sistema sanitario, già fortemente colpito dall’emergenza pandemica e dai pregressi tagli della spesa pubblica. L’attuale revisione del Codice degli Appalti è un atto correttivo ancora non sufficiente per arginare le difficoltà. È necessario un dialogo tra istituzioni e aziende per salvaguardare il lavoro di centinaia di famiglie e la salute dei cittadini”.

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