Nel Black friday e nel Cyber Monday la metà dei regali di Natale

Nel Black friday e nel Cyber Monday la metà dei regali di Natale

Indagine Confcommercio in collaborazione con Format Research: il 52,8% degli italiani acquisterà i regali di Natale nelle due giornate, un dato in leggerissimo calo rispetto allo scorso anno.

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24 novembre 2022

Un italiano su due acquisterà i regali di Natale nelle giornate del Black Friday e/o del Cyber Monday (52,8% rispetto al 53,1% del 2021) a fronte del 36,2% che si dichiara ancora indeciso (era il 34,9% nel 2021) e dell’11% che non acquisterà regali. I cittadini che effettueranno acquisti per i regali di Natale nelle due giornate sono in prevalenza donne (54%), di età compresa tra i 18 e i 34 anni (60%) e vivono nel Sud (59%) e nel Nord Ovest (53%).

Black Friday, nella moda vendite in linea con il 2021

Il “Black Friday” divide gli operatori della moda: c’è chi solleva perplessità, ma ci sono anche quelli più decisi a coglierne le opportunità di marketing. Federazione Moda Italia-Confcommercio stima un volume d’affari in linea con quello del 2021, che solo per i prodotti di moda si aggira sui 500 milioni di euro, e ritiene utile fare un po’ di chiarezza e dare certezze al consumatore.  

Per Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “il Black Friday impatta sicuramente sulle abitudini di acquisto degli italiani, ma anche sulle scelte degli operatori, in particolare della moda, che devono rispondere alla voglia dei consumatori di fare acquisti economicamente e ambientalmente sostenibili e alla necessità di diffondere maggior consapevolezza sul valore e la qualità dei prodotti in vendita. Ciascun operatore del fashion è libero di scegliere la migliore strategia per la sua clientela e la sua azienda, ma va da sé che quest’evento, che dovrebbe durare un solo giorno, per taluni soprattutto sul web dura anche una settimana e oltre”.

“Operiamo su uno stesso mercato e quindi ci aspettiamo le stesse regole. Stiamo, però, ancora aspettando la web digital tax sui guadagni dei colossi del web che non pagano all’Italia le nostre stesse tasse. I consumatori richiedono certezze sull’origine dei prodotti e sulla trasparenza dei prezzi e sicuramente questo non può avvenire con continue promozioni che li disorientano e non li tutelano. I nostri negozi di moda – a differenza di altri settori – non solo non hanno incrementato i prezzi, ma contribuiscono a tenerli bassi anche sotto Natale e, con le loro vetrine addobbate, illuminano animi e città, rendendo più attraenti i nostri centri. Il nostro suggerimento ai consumatori è di chiedere sempre consigli e di fare acquisti nei negozi di fiducia, perché la fiducia non tradisce mai neanche con il Black Friday”, conclude Felloni.

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Confcommercio Milano: 155 milioni di euro nell’online per il Black Friday

In crescita a Milano, Monza Brianza, Lodi, la spesa online per il Black Friday: sarà di 155 milioni di euro (acquisto dei beni), con un incremento dell’11% rispetto al 2021. La stima è dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, secondo il quale è in leggero aumento anche la quota delle vendite del Black Friday sul complesso di quelle del Natale: 11,9% (contro l’11,3% dello scorso anno).

Dall’indagine sulle imprese del dettaglio non alimentare, emerge che il 40% effettua sconti per il Black Friday (del 24% in media nei beni  e del 17% nei servizi) e che il 45% offre un servizio di pagamento rateizzabile. Per il periodo natalizio il 60% delle imprese non prevede cali di fatturato rispetto allo scorso anno (per il 42% ritiene resterà immutato, mentre il 18% stima un incremento).

“Gli sconti del Black Friday sono di fatto già avviati da tempo e non si limitano all’ultimo venerdì di novembre – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – e, guardando al Natale, la maggioranza delle imprese ha prospettive moderatamente ottimistiche. Le incognite inflazione e caro energia certo pesano sulle valutazioni. Contro i rincari in bolletta è importante il credito d’imposta, ma anche la possibilità di avere ristori” (segnalata da tre imprese su quattro)”.

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