Costo energia "fuori controllo" per le imprese del terziario

Costo energia "fuori controllo" per le imprese del terziario

Osservatorio Confcommercio Energia: tra gennaio e aprile 2022 il prezzo delle offerte elettriche è salito mediamente del 61%,  quello delle offerte gas è aumentato del 21%. Aumenti annui del 120% e del 140%.

DateFormat

15 giugno 2022

Se il 2020 verrà ricordato purtroppo come l'anno della pandemia, il 2022 non potrà che essere etichettato come l'anno della guerra tra Russia e Ucraina e della crisi energetica che coinvolge imprese e famiglie. L'Osservatorio Confcommercio Energia, un'analisi trimestrale realizzata in collaborazione con Nomisma Energia (guarda la ricerca link pdf) , evidenzia come "la forte dipendenza dal gas russo, dovuta ad una politica energetica che negli ultimi anni si è dimostrata poco lungimirante, ha reso ormai indispensabili interventi mirati per il contenimento dei prezzi al dettaglio dell'energia, arrivati a livelli insostenibili. L'annullamento temporaneo degli oneri di sistema deciso dal governo e gli interventi provvisori sulla fiscalità energetica hanno consentito di alleggerire sensibilmente le bollette elettriche e del gas, ma nonostante ciò i costanti rincari della componente energia continuano a pesare notevolmente sui conti delle imprese".

infografica confcommercio sul caro energia sulle imprese del terziario

Consumi energetici per le imprese

E’ una crescita senza sosta quella del prezzo dell’energia per le imprese del terziario: tra gennaio e aprile 2022, infatti, il prezzo delle offerte elettriche è salito mediamente del 61%, mentre il prezzo delle offerte gas è aumentato del 21%. Allargando il confronto su base annua, tra aprile 2021 e aprile 2022, gli aumenti della spesa annuale di elettricità e gas per il terziario sono ancora maggiori raggiungendo una “forchetta” che va da +110% a +140%. Nel 2022 la spesa in carburante per gli autotrasportatori si dovrebbe collocare sui 37 miliardi di euro, 7 in più rispetto ai 30 miliardi di euro del 2021.

Ad aprile 2022, rispetto alle rilevazioni dello scorso gennaio, si stima un incremento del costo delle forniture di energia elettrica che oscilla tra il 50% fino ad oltre l’80%. In particolare, i dati del primo trimestre 2022 (31 gennaio/30 aprile) testimoniano che la spesa annua per il 2022 in elettricità per un albergo tipo può arrivare fino a circa 137.000 €, con un incremento del 76%, per un ristorante fino ad oltre 18.000 € (+57%), mentre per un negozio alimentare passerà da 23.000 € a 40.000 € (circa il 70% in più), per un bar il conto annuale aumenta del 54%, mentre per i negozi non alimentari il rincaro può arrivare addirittura all’87%. Nel complesso, i comparti del terziario nel 2022 soffriranno un aggravio di spesa più che doppio, passando da 11 miliardi di eurodi spesa nel 2021 a 27 miliardi di euro, sempre che rimangano stabili o in calo gli attuali prezzi. Numeri pesantissimi che testimoniano ulteriormente, qualora ce ne fosse bisogno, il momento di sofferenza delle imprese.

Spesa annua per elettricità aprile 2022: fisso, variabile, placet

grafici di Confcommercio e Arera sulla spesa elettrica annua

Fonte: elaborazioni Confcommercio e NE su dati ARERA e Acquirente Unico

Variazione percentuale della spesa annua di energia elettrica (previsioni gennaio/aprile) per tipologia di esercizio commerciale

variazione percentuale della spesa annua di energia elettrica

Fonte: elaborazioni Confcommercio e NE

Altrettanto significativi i rincari, su base trimestrale, per la spesa annuale del gas. Si stima che, tra il 31 gennaio ed il 30 aprile 2022, la spesa annuale di gas per tutti i comparti del terziario presi a riferimento è aumentata, arrivando a toccare, in alcuni casi, incrementi pari al 34%. Di particolare rilievo l'incremento registrato per gli alberghi (+6.000€ rispetto alle previsioni di gennaio 2022) e altrettanto importante l'aumento del conto annuale del gas nel settore della ristorazione, passato dai circa 8.000 € delle previsioni di gennaio ai 10.000€ stimati di aprile (+2.000€ di differenza nel giro di pochi mesi). Un +5% si registra invece per i bar, mentre per i negozi - di generi alimentari e non - il “delta” tra le previsioni di inizio anno e aprile è del 31%. 

Variazione percentuale della spesa annua di gas (previsioni gennaio/aprile) per tipologia di esercizio commerciale

Variazione percentuale della spesa annua di gas

Fonte: elaborazioni Confcommercio e NE

Nel confronto tra aprile 2021 e aprile 2022, la “bolletta annuale” di elettricità è aumentata considerevolmente per tutti i principali comparti del terziario: settore alberghiero (+68.000€), ristoranti (+9.000€), bar (+5.000€), negozi di generi alimentari (+20.000€) e negozi non alimentari (+5.000€).

  Spese singole attività commerciali (OCEN Micro)
 

spesa annua gas €

spesa annua elettricità €

spesa annua totale €
 

Numero imprese

2021 2022 var.% 2021 2022 var.% 2021 2022 var.%
Alberghi 33.000 9.978 23.075 131 49.444 117.906 138 59.422 140.980 137
Ristoranti 190.000 4.117 9.430 129 6.958 16.543 138 11075 25.973 135
Bar 144.000 1.439 3.033 111 4.134 9.661 134 5.573 12.694 128
Negozi alimentari 250.000 1.324 2.851 115 14.571 34.921 140 15.895 37.773 138
Negozi non alimentari 450.000 1.207 2.576 113 3.846 8.546 122 5.053 11.122 120
Totale 1.067.000                  

Nota metodologica:
La spesa annuale è calcolata in base alle tariffe e ai prezzi di aprile 2021 ed aprile 2022. Per la spesa dei singoli settori sono utilizzate le stime del presente rapporto; per ogni attività economica è calcolata una media aritmetica delle varie offerte rilevate. Questa media di spesa annuale totale di gas ed elettricità viene moltiplicata per il numero di imprese di ciascuna attività riportato nella seconda colonna.
Fonte: portale trova offerte dell'Arera e dell'Acquirente Unico; statistiche macro: Terna, Snam, BEN.


Variazione percentuale della spesa annua di energia elettrica (previsioni aprile 2021/aprile 2022) per tipologia di esercizio commerciale

Variazione percentuale della spesa annua di energia elettrica

Fonte: elaborazioni Confcommercio e NE

Incrementi "decisi" anche per la spesa annua per il gas - sempre nel confronto tra aprile 2022 e aprile 2021 - sia per il settore alberghiero (+13.000€) che per i ristoranti (+5.000€). Anche i bar, i negozi di generi alimentari (e non) sono stati colpiti dal “caro gas”, il cui rincaro annuale è pari a circa il 110%.

Variazione percentuale della spesa annua di gas (previsioni aprile 2021/aprile 2022) per tipologia di esercizio commerciale

Variazione percentuale della spesa annua di gas

Fonte: elaborazioni Confcommercio e NE

Consumi energetici domestici

Anche le famiglie hanno sofferto un “balzo” pesantissimo sulle bollette di luce e gas, infatti le tariffe sono più che raddoppiate fra aprile 2021 e aprile 2022. La spesa media annuale di una famiglia tipo, con consumo annuo di 2.700 kWh, sarà di 1.116€ (ossia più del doppio rispetto ai 540€ dell’anno scorso). Per quanto riguarda invece i consumi annui di gas, che per una famiglia tipo sono 1.400 metri cubi, la spesa sarà di 1.731 €. Anche in questo caso, si tratta di un incremento notevole se si pensa che, nel 2021, la spesa media annua si è attestata sui 1.028€ (lo scostamento registrato, per il 2022, è pertanto di +703€). Complessivamente, su quasi 30 milioni di allacci elettrici e 15 milioni per riscaldamento a gas, la spesa complessiva per le famiglie si attesta sui 59 miliardi di euro nel 2022, contro i 32 dell’anno precedente: un aggravio di +27 miliardi di euro sul bilancio delle famiglie che andrà inevitabilmente ad incidere sulla capacità di spesa e sui consumi.

Consumo energetico e impatto ambientale

Abbattere considerevolmente i propri consumi però è possibile. Questo è quanto emerge dalle imprese che hanno seguito i percorsi suggeriti dal sito https://imprendigreen.confcommercio.it. In particolare, le buone pratiche avviate dalle aziende permettono di quantificare un risparmio che si traduce in un minor costo delle bollette e fornisce, al contempo, un contributo all'esigenza di comprimere i consumi di fronte alla crisi energetica internazionale in atto.

Riduzione consumi energetici (%)

Sangalli: "Ridurre in modo strutturale i costi dell'energia"

Commentando i dati dell'Osservatorio Confcommercio Energia, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, ha sottolineato che “le imprese del terziario stanno ripartendo, i segnali sono incoraggianti, soprattutto per la stagione estiva, ma l’incognita guerra e la crescita inarrestabile della spesa energetica frenano la ripresa. Il Governo deve intervenire per ridurre ancora di più e in modo strutturale i costi dell’energia. Le imprese non possono più sostenere questo peso”.

donna che paga bollette con calcolatrice

 

Maschiocchi: "Serve una riforma complessiva degli oneri di sistema"

Per fare il quadro della situazione, abbiamo intervistato il Responsabile Settori Ambiente, Utilities e Sicurezza sul lavoro di Confcommercio, Pierpaolo Masciocchi

Quali sono le ripercussioni della crisi energetica sul bilancio delle famiglie italiane?
Il conflitto bellico tra Russia e Ucraina sta determinando aumenti senza precedenti del costo delle materie prime energetiche e gravissime ripercussioni sui bilanci di tante famiglie e imprese. Le famiglie hanno sofferto un “balzo” pesantissimo sulle bollette di elettricità e gas, in quanto le tariffe sono più che raddoppiate nel giro di un anno, basti pensare che, secondo rilevazioni Confcommercio, la spesa media annuale di una famiglia tipo, per il 2022, sarà di circa 1.116 euro (più del doppio rispetto ai 540 euro rilevati lo scorso anno!). Idem per il gas, dove la differenza, tra il 2021 e il 2022, è di circa 700 euro. Insomma, per le famiglie italiane, la spesa complessiva di luce e gas subisce, tra il 2021 e il 2022, un aggravio di circa 27 miliardi di euro incidendo, inevitabilmente, sulla capacità di spesa e sui consumi. Sono dati che si commentano da soli.

E per le imprese del terziario di mercato i numeri sono altrettanto negativi?
Più che negativi direi pesantissimi! Testimoniano, in maniera evidente, il momento di sofferenza che stanno vivendo. Per tutte le categorie del settore terziario i dati parlano chiaro: secondo nostre rilevazioni, nel mese di aprile 2022, rispetto alle rilevazioni dello scorso gennaio, si stima un incremento del costo delle forniture di energia elettrica che oscilla tra il 50% e fino ad oltre l’80%. Ad esempio, tra il 31 gennaio e il 30 aprile di quest’anno, la spesa annua in elettricità per un ristorante può arrivare fino ad oltre 18.000 euro, con un incremento del 57%, mentre per un albergo tipo può arrivare fino a circa 137.000 euro, con un incremento del 76%! I numeri sono ancora più allarmanti se si sposta il confronto su base annuale: tra il 2021 e il 2022, gli aumenti della spesa annuale di elettricità e gas per il terziario sono stati ancora maggiori, raggiungendo una “forchetta” che va dal 110% al 140%! E’ evidente che siamo di fronte ad impatti economici che rendono necessari, ora più che mai, interventi sistemici per il contenimento dei prezzi al dettaglio dell'energia, arrivati a livelli insostenibili per le imprese.

Quali misure adottate finora dal governo si sono rivelate efficaci nel contrastare il caro energia? La risposta del governo è stata adeguata?
Ci sono sicuramente interventi del governo che vanno nella direzione giusta. I contributi straordinari, sotto forma di crediti d’imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti dalle imprese non “energivore” e non “gasivore” per l’acquisto della componente energetica, sono senz’altro misure positive, considerate le difficoltà che stanno vivendo le aziende a causa dell’incremento incontrollato dei valori delle materie prime energetiche. Altrettanto significativo è stato l’annullamento temporaneo degli oneri di sistema deciso dal governo e gli interventi provvisori sulla fiscalità energetica (limitatamente al gas), che hanno consentito di alleggerire sensibilmente le bollette. Vanno accolte certamente con favore le ultime iniziative del governo sul tema energia – quale, ad esempio, l’impegno del governo nel sostenere a livello europeo la proposta di introdurre un cap al prezzo del gas - ma riteniamo che siano ancora insufficienti a contrastare pienamente i costanti rincari della componente energia che continuano a pesare notevolmente sui conti delle imprese. Riteniamo che, proprio alla luce dei numeri di cui parlavamo prima, si può e si deve fare di più.

Cosa si può fare di più nell’immediato?
Noi crediamo che la gravità della crisi in atto e le violente conseguenze sul tessuto economico e produttivo italiano, richiedano un rafforzamento ulteriore dei crediti d’imposta introdotti dal governo. Riteniamo necessario un incremento, adeguato e sostenibile, della percentuale dei crediti d’imposta, rendendo anche più inclusivo ed equo il perimetro soggettivo dei beneficiari per quanto concerne l’energia elettrica, estendendolo anche agli esercenti arti e professioni ed eliminando il presupposto di accesso, rappresentato dalla potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, che, di fatto, limita la possibilità per numerose categorie di soggetti di usufruire del beneficio fiscale. Crediamo inoltre che l’ampliamento del perimetro soggettivo del credito d’imposta deve essere accompagnato anche da un meccanismo automatizzato di proroga del beneficio medesimo in caso di permanenza di una situazione di criticità dei prezzi energetici. E’ necessario infine prorogare anche l’annullamento e/o riduzione degli oneri generali di sistema anche per il terzo e quarto trimestre del 2022, in quanto tale misura si è dimostrata utile a controbilanciare il peso crescente della componente energia nelle bollette di famiglie e imprese. Il decreto legge 1 marzo 2022, n. 17, dispone l’annullamento/riduzione degli oneri generali di sistema soltanto per il secondo trimestre di quest’anno. Per noi sono queste le misure di immediata attuazione per proteggere le imprese dal “conto salato” delle forniture di elettricità e gas. 

Quali possono essere, in prospettiva, le misure che andrebbero adottate?
Occorre certamente una riforma complessiva e duratura degli oneri generali di sistema valutando un loro eventuale integrale trasferimento alla fiscalità generale oppure una loro parziale copertura attraverso i proventi delle aste ETS. Bisogna poi intervenire sul tema della fiscalità energetica, riducendo l’Iva e comprimendo, in misura sostenibile, e nei limiti consentiti dalla normativa europea, il peso delle accise. In prospettiva, nell’ottica di ridurre i costi delle forniture di energia, è importante tener presente le indicazioni provenienti dall’Europa, in particolare, capire lo sforzo ulteriore che la Commissione europea ci chiede su efficienza energetica e rinnovabili nel recente piano “Repower EU”. Una delle indicazioni principali, nella crisi che stiamo vivendo, è senza dubbio quella di dare impulso agli investimenti per il miglioramento delle performance energetiche degli edifici, favorendo, anche con misure fiscali specifiche, gli audit energetici nelle imprese. La Commissione europea intende, inoltre, dare impulso alla diffusione degli impianti solari, prevedendo di raddoppiare in Europa la capacità solare fotovoltaica entro il 2025 e installare 600 GW complessivi entro il 2030. L’introduzione di misure per accelerare la diffusione di tali impianti lungo tutto il territorio nazionale potrebbe favorire la produzione e l'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, riducendo i costi dell’energia per famiglie e imprese, oltreché accelerare la costituzione delle “comunità energetiche”.

Felloni (FedermodaItalia): "Servono interventi del governo per sostenere le imprese"

Il mondo delle imprese del dettaglio e ingrosso tessile, abbigliamento, calzature e accessori rappresentato da Federazione Moda Italia condivide le preoccupazioni del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sugli effetti prodotti dalla crescita inarrestabile della spesa energetica che sta frenando la ripresa della nostra economia.

"Ad oggi - afferma Giulio Felloni, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio - le nostre aziende, a costo di grandi sacrifici e di rinunce sui margini, non hanno applicato alcun aumento dei prezzi di vendita; anzi hanno dimostrato una grande responsabilità svolgendo anche una funzione calmieratrice". 

"Certo che così non si può andare avanti - conclude Felloni - servono interventi governativi per ridurre i costi dell'energia così come i sostegni alle imprese a prescindere dal calo dei fatturati, ma proprio in funzione della ripresa economica che deve e dovrà essere assolutamente sostenuta"

Agevolazioni per il caro-energia

Tra la crisi economica dovuta alla pandemia e gli aumenti delle bollette di luce e gas, il governo ha deciso di mettere in campo più di un intervento per aiutare le famiglie e le imprese a sostenere gli aumenti dei prezzi delle bollette energivore. Vediamo nel dettaglio quali sono.

Bonus sociale luce e gas

Con la Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n.234) il governo ha stanziato un fondo di risorse economiche per contenere gli aumenti energetici. Parliamo del bonus sociale luce e gas, introdotto dall'articolo 30 del Decreto Rilancio, che consiste in uno sconto in bolletta per tutti gli utenti domestici e non in condizioni economiche svantaggiate. L'agevolazione è gestita da Arera, l'Autorità per l'energia, le reti e l'ambiente, per semplificare lo sconto in bolletta rendendolo automatico.

Decreto bollette

Il 21 aprile scorso, il Parlamento ha convertito in legge il cosiddetto Decreto bollette, che prevede una serie di aiuti e sconti per alleggerire i costi delle bollette energivore. Tra le misure più importanti troviamo: l'azzeramento degli oneri di sistema elettricità e gas aprile-giugno 2022 e anche il taglio dell'Iva del gas. Il governo ha stanziato circa 8 miliardi, dei quali 5,5 saranno destinati per arginare il caro bollette, mentre i restanti saranno indirizzati per sostenere le filiere produttive. Nel testo sono state inserite anche delle agevolazioni per aiutare il settore dell'autotrasporto e quello del fotovoltaico.

 

a cura di Ugo Da Milano e Veronica Mancino

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca