Ddl concorrenza, via libera del Senato

Ddl concorrenza, via libera del Senato

Il ddl è stato approvato dall'Aula di Palazzo Madama e passa ora all'esame della Camera. Confcommercio: “bene il testo ma servono correttivi”.

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15 novembre 2023

L'Aula del Senato ha dato il via libera al ddl Concorrenza (i sì sono stati 79, i no 57 e gli astenuti 6). Il testo, che ora passa all'esame della Camera, si inserisce nel quadro delle misure e degli interventi di attuazione del Pnrr, visto che rientra tra gli impegni assunti nell'ambito del programma Next Generation EU e che contiene norme destinate a garantire il raggiungimento di alcune “milestone”.

Confcommercio: “bene il testo ma servono correttivi”

"Confcommercio apprezza il ddl annuale per il mercato e la concorrenza 2022 e ha fornito alla Commissione elementi utili per valutare le critiche alla presunta scarsa concorrenzialità della regolamentazione del commercio al dettaglio in Italia”. Così Carlo Massoletti, componente di Giunta Confcommercio responsabile del coordinamento delle Politiche europee, nel corso dell’audizione sul ddl concorrenza 2022 tenutasi lo scorso 19 settembre alla Commissione Industria del Senato.

Confcommercio ha evidenziato come “le critiche della Commissione Ue sono condizionate dall’utilizzo dall’indicatore di restrittività (RRI), in uso dal 2018, che restituisce una fotografia distorta del commercio in Italia essendo principalmente basata sull’analisi delle regolamentazioni regionali più restrittive”. È quindi necessario “modificare la struttura dell’indicatore raccogliendo, oltre ai dati su procedimenti e operatività delle imprese, anche le evidenze sullo stato effettivo del funzionamento del mercato nei diversi Stati membri". Nello specifico, il terzo pilastro dovrebbe essere costituito dalla media aritmetica di tre indicatori:

  • rapporto tra numero di negozi al dettaglio e popolazione residente;
  • rapporto di concentrazione delle vendite;
  • turn-over delle imprese del commercio al dettaglio.

Confcommercio ha accolto con favore anche la disposizione di cui all’articolo 5 del disegno di legge, in materia di assegnazione delle concessioni per il commercio su aree pubbliche, che va a chiudere una lunga vicenda che si trascina – fra proroghe e rinvii, interventi normativi parziali e sentenze amministrative – dal 2010 condividendo, in particolare, l’enunciazione dei principi di professionalità ed esperienza nonché la valorizzazione delle caratteristiche della microimpresa, criteri basilari per l’assegnazione delle concessioni.

In tema di politiche energetiche, “bene – ha proseguito Confcommercio -  la semplificazione dell’iter procedimentale per facilitare e rendere più tempestiva l’adozione del Piano di sviluppo della rete elettrica” e “bene, soprattutto, le disposizioni che favoriscono la diffusione dei contatori intelligenti di seconda generazione, strumenti indispensabili per consentire a imprese e consumatori di adottare comportamenti virtuosi grazie ad un controllo più puntuale e consapevole dei propri consumi. Il coinvolgimento di imprese e consumatori necessita, tuttavia, di essere ulteriormente valorizzato e potenziato ma, soprattutto, occorre fare di più per garantire alle imprese maggior concorrenza nell’offerta di energia elettrica e gas naturale”. Serve quindi “una riforma strutturale del sistema energetico, da realizzare innanzitutto attraverso la revisione del funzionamento del mercato elettrico europeo”. Secondo la Confederazione questa riforma “potrà favorire una maggior penetrazione delle rinnovabili e aumentare la concorrenza nella fase di generazione dell’energia, riducendo, di conseguenza, il costo delle forniture al dettaglio”.

Sul fronte interno – ha concluso Confcommercio – “occorre incentivare l'autoconsumo, sia in forma individuale che aggregata, e avviare una politica energetica lungimirante, che investa nella diversificazione delle fonti energetiche, nel potenziamento delle infrastrutture, nella costruzione di nuova capacità di rigassificazione e nel rafforzamento di quella esistente”.

Fipe: “bene ok alla proroga per i dehors”

Fipe-Confcommercio esprime apprezzamento sul voto favorevole del Senato all'emendamento al ddl Concorrenza che prevede la proroga del regime semplificatorio per dehors e tavolini all'aperto al 31 dicembre 2024. "L'approvazione dell'emendamento è un'ottima notizia non solo per le imprese della ristorazione, che potranno promuovere uno sviluppo ordinato delle proprie attività commerciali, ma anche, e soprattutto, per le amministrazioni locali, che avranno l'opportunità di riqualificare al tempo stesso gli spazi urbani, valorizzandone il patrimonio architettonico, artistico e monumentale del Paese".

La Federazione "è al lavoro per favorire una nuova visione sui dehors: da occupazione del suolo pubblico a valorizzazione dello spazio pubblico. Un nuovo approccio che valorizzi il loro ruolo fondamentale di garanti di decoro urbano, presidi di sicurezza e attori che possono contribuire in modo determinante al contrasto dei fenomeni di abusivismo commerciale. Per questi motivi, Fipe-Confcommercio accoglie con soddisfazione il percorso intrapreso dal Governo e continua a proporre soluzioni affinché si cominci a parlare di una vera e propria intesa che ci porti a rendere queste novità concrete e strutturali".

Fimaa: “separare le figura di agente immobiliare e mediatore creditizio”

Abolire la norma che consente ai mediatori creditizi di esercitare anche la professione di agente immobiliare, adottando però degli strumenti che consentano la massima collaborazione tra le due figure. E sostituire – negli atti notarili - il dettaglio del compenso percepito dagli agenti immobiliari con gli estremi della fattura emessa. Sono le proposte avanzate da Fimaa-Confcommercio, in audizione il 4 ottobre scorso sul Ddl Concorrenza di fronte alla IX Commissione del Senato.

"La Federazione - ha detto il vicepresidente vicario, Maurizio Pezzetta - si batte da sempre per garantire al consumatore un servizio del massimo livello. La sovrapposizione delle due figure non va in questa direzione, anzi può creare dei conflitti di interesse". L'attuale normativa italiana, peraltro, "viola la direttiva Bolkestein, secondo cui la distinzione tra il comparto finanziario/creditizio e quello immobiliare è un principio cardine del diritto europeo". È comunque fondamentale “consentire agli agenti immobiliari di segnalare al collaboratore delle società di mediazione creditizia quali clienti abbiano bisogno di accendere un mutuo. In questo modo, il mediatore sarà in grado di offrire al cliente il miglior prodotto che c'è sul mercato in base alle esigenze del cliente stesso".

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