Decreto Cultura, dal Piano Olivetti alle misure per editorie e librerie
Decreto Cultura, dal Piano Olivetti alle misure per editorie e librerie
Il testo, già approvato sia dal Senato che dalla Camera, è diventato legge. Tra le novità un fondo da 44 milioni di euro per biblioteche, librerie ed editoria.

Il Consiglio dei ministri, su proposta della premier Giorgia Meloni e del ministro della Cultura Alessandro Giuli, ha approvato il 23 dicembre 2024 il Decreto legge Cultura. Dopo alcune modifiche rispetto alla versione iniziale, il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre ed è entrato in vigore il 28 dicembre 2024.
Il 19 febbraio scorso l'aula del Senato ha approvato in via definitiva il decreto. Il testo, già approvato dalla Camera il 6 febbraio 2025, è quindi legge.
Ecco nel dettaglio le principali disposizioni del decreto.
Piano Olivetti per la cultura
"Il Ministro della cultura adotta il Piano Olivetti per la cultura", si apre così il primo articolo del decreto "Misure urgenti in materia di cultura", con l'obiettivo di rafforzare il ruolo della cultura come elemento centrale per il benessere delle comunità e per la coesione sociale. Il Piano Olivetti introduce strumenti per valorizzare le biblioteche come luoghi di educazione intellettuale, civica e di connessione sociale, la promozione della filiera dell'editoria libraria, in particolare le librerie di lunga tradizione, di interesse storico-artistico e di prossimità. Viene inoltre riconosciuto il ruolo centrale degli archivi e degli istituti storici e culturali come custodi della storia e della memoria della Nazione.
In sintesi gli obiettivi del piano sono i seguenti:
- favorire lo sviluppo della cultura come bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità, nel rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale;
- promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento;
- valorizzare le biblioteche, con il loro patrimonio materiale e digitale, quali strumenti di educazione intellettuale e civica, di socialità e di connessione con il tessuto sociale;
- promuovere la filiera dell'editoria libraria, anche attraverso il sostegno alle librerie caratterizzate da lunga tradizione, interesse storico-artistico e di prossimità;
- tutelare e valorizzare il patrimonio e le attività degli archivi nonché degli istituti storici e culturali, quali custodi della storia e della memoria della nazione.
Per realizzare il Piano il MiC dovrà adottare entro 90 giorni, di concerto con il Ministero dell'Economia, i decreti necessari, nel rispetto delle risorse disponibili e in coerenza con strategie nazionali già esistenti, come quelle dedicate allo sviluppo delle aree interne alla rigenerazione dei territori.
In sede di conversione in legge, durante l’esame alla Camera dei Deputati, sono stati inseriti nuovi obiettivi tra le finalità del piano che includono: la cultura del movimento, la promozione dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, nonché la digitalizzazione del patrimonio librario e l'alfabetizzazione digitale. Si punta anche alla valorizzazione della produzione culturale e artistica giovanile, alla diffusione delle biblioteche scolastiche e delle librerie per bambini. Infine è previsto il coinvolgimento del Terzo settore nelle attività di rigenerazione culturale delle periferie.
Sempre in sede di conversione, è stato inserita l’istituzione, presso l’Ufficio di gabinetto del Ministro della cultura, di una posizione dirigenziale di livello generale.
Cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato
Grande attenzione è rivolta ai progetti di cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato, anche attraverso l'istituzione di una unità di missione. La struttura, di concerto con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale avrà tra i compiti:
- l’indirizzo e il coordinamento di progetti culturali con Stati e organizzazioni africane;
- la promozione del dialogo culturale tra istituzioni italiane e dei Paesi africani e mediterranei, con particolare attenzione ai progetti di rigenerazione culturale nelle aree del Mezzogiorno;
- l'organizzazione di programmi di ricerca e alta formazione promossi dal MiC a beneficio di enti e istituzioni dell'Africa e del Mediterraneo allargato e il patrocinio di forme di partenariato pubblico-privato per il sostegno alla valorizzazione del patrimonio culturale africano.
La struttura, di nomina esterna ma alle dipendenze del gabinetto del ministro, sarà guidata da un dirigente generale e due sottoposti e da cinque unità di personale non dirigenziale individuate tra il personale di ruolo del dicastero o di altre amministrazioni, con un costo di 866mila euro annui (2025-2028), per 4 anni. L’unità opererà in sinergia con il Piano Mattei (strategia di sviluppo per il Mediterraneo), favorendo un raccordo istituzionale per le iniziative comuni.
Misure per editoria e librerie
Nel decreto troviamo misure urgenti in materia di editoria, biblioteche e librerie: sono stati stanziati 44 milioni di euro per rafforzare il settore culturale. I fondi sono ripartiti in questo modo:
- 4 milioni di euro per l’anno 2024 per favorire l’apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a 35 anni di età. La norma è stata modificata nel corso dell’esame alla Camera dei Deputati e ora specifica che, nell’ambito di tale attività di promozione, hanno priorità le aperture che avvengono in aree interne o svantaggiate, ovvero in aree prive di librerie o di biblioteche statali aperte al pubblico.
In seguito ad una modifica apportata in sede di conversione in legge, la norma specifica che, nell’ambito delle risorse citate:
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1 milione di euro è destinato alle iniziative avviate in comuni rientranti tra le tipologie indicate dall’articolo 1, comma 2, della legge n. 158 del 2017 (comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti e quelli istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti). Il finanziamento verrà concesso laddove non vi sia un altro punto di rivendita di libri nel medesimo comune ed anche qualora non venga svolta l’attività libraria in misura prevalente, purché essa rappresenti comunque almeno il 30 per cento dell’attività;
-
- 25 milioni di euro per l’anno 2025 e 5 milioni per l’anno 2026, per sostenere la filiera dell'editoria libraria, anche digitale, nonché le librerie caratterizzate da lunga tradizione e interesse storico-artistico e le librerie di prossimità esistenti sul territorio nazionale. Le risorse sono assegnate anche alle biblioteche statali aperte al pubblico per l’acquisto di libri anche in formato digitale. Il Fondo è stato esteso anche alle librerie di qualità esistenti sul territorio nazionale.
Per finanziare le misure previste, il comma 3 prevede una copertura finanziaria di:
- 4 milioni di euro per il 2024, ottenuti riducendo il fondo destinato alla Carta della cultura giovani e alla Carta del merito;
- 24,8 milioni di euro per il 2025 e 5,2 milioni di euro per il 2026, ricavati dalla riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto nel bilancio triennale 2024-2026, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2024, parzialmente utilizzando a tal fine l'accantonamento relativo al Ministero della cultura. Per compensare gli effetti sul fabbisogno e sull'indebitamento netto del 2025, pari a 4 milioni di euro, verrà utilizzato il fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti dalla legislazione vigente.
Promozione della cultura nei quotidiani
Ulteriori 10 milioni sono stati invece stanziati, in via sperimentale, per ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo (digitale escluso) attraverso il potenziamento delle pagine dedicate a cultura, spettacolo e settore audiovisivo. L’obiettivo è arricchire l’offerta culturale nel panorama mediatico italiano.
Bonus Cultura e Carte della Cultura
Nell'articolo 6 troviamo alcuni chiarimenti sulle due carte cultura: quella giovani e quella del merito. I soggetti beneficiari dovranno trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla conclusione dell’iniziativa. Per il pagamento del credito maturato con le edizioni precedenti del Bonus cultura 18App, le fatture dovranno essere trasmesse entro il 31 marzo 2025. Questa disposizione punta a migliorare l’efficienza nei rimborsi e a prevenire ritardi o mancati pagamenti.
Semplificazione degli interventi sul patrimonio culturale, per il cinema e per il settore audiovisivo
Tra i provvedimenti del decreto troviamo anche alcune misure a beneficio del settore dello spettacolo dal vivo, in particolare la stabilizzazione della norma dal 1° gennaio 2025 che consente l’organizzazione semplificata di concerti e attività di spettacolo dal vivo in venue all’aperto fino a 2mila spettatori, che si svolgono tra le ore 8.00 e le ore 1.00 del giorno seguente, tramite la sola richiesta in SCIA. Non sarà quindi più necessario ottenere autorizzazioni, licenze, concessioni, permessi o nulla osta, a meno che non vi siano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali nel luogo dell'evento. Lo stesso regime è stato esteso, in sede di conversione in legge del decreto, anche alle rassegne e i festival che si svolgono per più giorni con le medesime modalità artistiche e organizzative.
Si tratta di una semplificazione significativa per l'organizzazione di spettacoli dal vivo, già prevista nel decreto legge del 16 luglio 2020, n. 76 e successivamente prorogata, che comprendono attività culturali come teatro, musica, danza, musical e proiezioni cinematografiche.
"Abbiamo lavorato a lungo – ha commentato Carlo Parodi, presidente di Assomusica – per confermare questa misura, che è rilevante non solo per noi organizzatori ma anche per tutte le amministrazioni locali, come città metropolitane e Comuni. Potere operare in modo più semplice e snello aumenta il numero delle opportunità di eventi organizzati sui territori, dando alla cittadinanza una migliore e più importante offerta culturale”.
L'Associazione auspica comunque l'attuazione di un ordine del giorno collegato alla legge di bilancio, che introduca un credito d'imposta a favore degli organizzatori profit di spettacoli dal vivo, "il settore attende uno stimolo fiscale per essere ancora più competitivo”, ha concluso Parodi.
Un'altra novità sempre nello stesso campo è la nuova classificazione per le opere audiovisive, aggiungendo la categoria delle "opere non adatte ai minori di anni 10". La modifica mira a fornire una protezione aggiuntiva per i bambini più piccoli, assicurando che i contenuti non appropriati per questa fascia di età siano chiaramente identificati e regolamentati. Un'iniziativa importante per garantire una maggiore tutela dei minori e per aiutare i genitori a fare scelte informate sui contenuti audiovisivi accessibili ai loro figli.
Le altre disposizioni e novità
Per celebrare i 25 anni dalla firma della Convenzione europea sul paesaggio, ratificata dall’Italia nel 2006, l’articolo 4 destina 800.000 euro per il 2025. Questi fondi, prelevati dal fondo speciale della missione "Fondi da ripartire" gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, finanzieranno iniziative commemorative.
L’articolo 5 prevede un finanziamento annuale per istituzioni culturali italiane, per sostenere le loro attività e garantire il funzionamento amministrativo. Dal 2025, i contributi saranno:
- 700.000 euro alla Giunta storica nazionale;
- 300.000 euro all’Istituto italiano per la storia antica;
- 400.000 euro all’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea;
- 200.000 euro all’Istituto italiano di numismatica.
Inoltre, la Giunta storica nazionale riceverà un ulteriore contributo di 200.000 euro annui per edizioni critiche di opere di grandi personalità del XIX e XX secolo. Complessivamente, saranno investiti 1,8 milioni di euro all’anno, con i fondi erogati entro il 30 giugno e rendicontati al Ministero della Cultura entro il 30 giugno dell’anno successivo.
L’articolo 8 rinomina la Scuola dei beni e delle attività culturali come Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, affidandole il coordinamento dei corsi di formazione del Ministero della Cultura, senza oneri aggiuntivi.
L’articolo 9 garantisce che i fondi pubblici destinati alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale siano impignorabili, per evitare che vengano distratti da queste finalità.
L’articolo 10 introduce misure urgenti per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, tra cui 500.000 euro per la Fondazione museo di fotografia contemporanea nel 2025, finanziati tramite una riduzione di fondi già esistenti. Prevede inoltre che i proventi di eventi culturali possano essere usati anche per l’acquisto di beni culturali, aggiornando riferimenti normativi e prorogando la contabilità speciale del Segretariato regionale del Ministero della Cultura per il Lazio fino al 31 dicembre 2025.
Infine, l’articolo 11 introduce modifiche per migliorare la gestione amministrativa e finanziaria del Ministero della Cultura, ottimizzando l’uso delle risorse.
Ali: “un buon inizio verso interventi strutturali”
"Il decreto cultura accoglie alcune delle nostre richieste e speriamo sia un primo passo
verso interventi più strutturali che sappiano sostenere e accompagnare un settore che
svolge un importante ruolo nella diffusione del libro e della lettura". Così il presidente di Ali-Confcommercio, Paolo Ambrosini, durante l’audizione del 16 gennaio scorso in Commissione Cultura della Camera dei Deputati sul decreto "Misure urgenti in materia di cultura", più noto come Dl Cultura.
L’Associazione ha presentato gli interventi che ritiene fondamentali per il rilancio del settore:
- l’istituzione di un fondo unico nazionale per il rinnovo e l’apertura di librerie;
- l’aumento delle risorse per il tax credit dedicato;
- la tutela delle librerie di prossimità e storiche;
- misure a sostegno della domanda, come la detrazione fiscale sui libri, sul modello di quella per le spese mediche.
"È un investimento che lo Stato può e deve fare", ha concluso Ambrosini, sottolineando che "l’impegno economico, seppur significativo, verrebbe compensato dai benefici sociali ed educativi, rappresentando un segnale positivo per i cittadini".
Agis: accolta la nostra richiesta di inserire lo spettacolo all’interno del Piano Olivetti
Il 6 febbraio scorso la Camera dei deputati ha approvato la conversione del Dl Cultura includendo un emendamento che riconosce e promuove le attività di spettacolo all’interno del Piano Olivetti, raccogliendo così la sollecitazione dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (Agis-Confcommercio).
“Siamo soddisfatti che il riconoscimento delle attività di spettacolo tra quelle da inserire all’interno del Piano Olivetti per la Cultura, tema da noi portato all’attenzione della settima Commissione della Camera, sia stato recepito dal Parlamento. Riteniamo fondamentale che – commenta il presidente Francesco Giambrone – in un piano strategico che si è voluto dedicare a una figura di riferimento come Adriano Olivetti sia incluso un settore essenziale per lo sviluppo e la crescita del Paese come lo spettacolo. Se si vuole davvero ripensare l’infrastruttura culturale del Paese non si può non riconoscere che accanto alle biblioteche, alle librerie, agli archivi, alla filiera dell’editoria vi sono anche i teatri, le sale cinematografiche e tutti i luoghi dove si svolgono attività di spettacolo”.
Agis evidenzia comunque come dal provvedimento siano rimaste escluse alcune questioni riguardanti l’intero comparto: “ci auguriamo che le altre istanze da noi sollecitate in sede di audizione, comunque recepite da alcuni importanti ordini del giorno che impegnano il Governo ad affrontarle, vengano rapidamente discusse e risolte in prossimi provvedimenti”, ha concluso Giambrone.