Fiducia in aumento per i consumatori, stabile per le imprese

Fiducia in aumento per i consumatori, stabile per le imprese

A febbraio l’indice Istat relativo ai consumatori sale a quota 104, mentre quello relativo alle imprese resta fermo a quota 109,1. In peggioramento i servizi di mercato, cresce l’ottimismo nel commercio al dettaglio. Per Confcommercio “dato migliore delle previsioni”.

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27 febbraio 2023

Torna a cresce febbraio la fiducia dei consumatori (da 100,9 a 104), mentre quella delle imprese resta stabile a quota 109,1. Queste le stime dell'Istat (link ai dati completi in pdf), da cui emerge un netto miglioramento – relativamente ai consumatori - delle opinioni sulla situazione economica generale. Aumenti marcati anche per clima economico e clima futuro (rispettivamente da 107,6 a 114,5 e da 108,6 a 113,4) mentre il clima personale e quello corrente progrediscono in misura più contenuta (nell'ordine, da 98,6 a 100,5 e da 95,7 a 97,6).

Indici del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese italiane, gennaio 2014-febbraio 2023. Fonte: Istat

Per quanto riguarda invece le imprese, il clima di fiducia peggiora nei servizi di mercato (da 104,2 a 103,3) e nelle costruzioni (da 158,8 a 157,2), resta  stabile nella manifattura (a quota 102,8) e migliora nel commercio al dettaglio (da 110,6 a 114,6). Nei servizi di mercato peggiorano giudizi e attese sugli ordini mentre le opinioni sull'andamento degli affari sono in lieve miglioramento.  Nel commercio al dettaglio sono le aspettative sulle vendite, soprattutto, a essere stimate in deciso aumento.

 

Per Confcommercio “dato migliore delle previsioni”

 

 

 

 

 

“Il dato sulla fiducia di febbraio nel complesso, al di là delle diverse posizioni che emergono tra gli imprenditori dei singoli settori, suggerisce che oramai le probabilità di una recessione mite e quelle di un semplice rallentamento si equivalgono. Il recupero della fiducia da parte delle famiglie, legato ad aspettative meno negative sull’andamento dei prezzi e dell’occupazione, permette, infatti, di ipotizzare un rallentamento dei consumi meno marcato rispetto a quanto atteso. Ciò è coerente con il recupero delle aspettative degli imprenditori del commercio al dettaglio. Meno positivo appare il sentiment degli operatori del turismo, che dopo un periodo sostanzialmente positivo si attendono un rallentamento della domanda”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

 

Altre notizie e approfondimenti sono a tua disposizione nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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