Sangalli: “taglio delle tasse per sostenere i consumi"
Sangalli: “taglio delle tasse per sostenere i consumi"
Il presidente di Confcommercio sull’Unione Sarda in occasione dell’annuale Conferenza di Sistema. "Con la nuova legge di bilancio occorre ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese”.
Una Sardegna che cresce grazie al turismo ma nella quale è fondamentale risolverei nodo dei trasporti. E la richiesta di confermare il taglio delle tasse nella prossima manovra finanziaria. Carlo Sangalli. leader di Confcommercio torna nell'Isola per la Conferenza di sistema della sua organizzazione e dal Forte Village di Santa Margherita di Pula lancia nuovi messaggi al Governo Meloni e anche alla Regione che ospita per tre giorni i circa mille rappresentanti di una delle confederazioni datoriali più importanti dei Paese.
Come ogni anno vi ritroverete in Sardegna con la vostra organizzazione, quale il senso e l'obiettivo di questo appuntamento?
«La Conferenza di Sistema rappresenta un importante momento dl confronto, ascolto e riflessione per l'intera organizzazione. Quest'anno. vogliamo approfondire le prospettive per i settori del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. Partendo dalla nuova Europa al Pnrr, dalla transizione energetica alla digitalizzazione e passando per impatto economico e sociale dell'Intelligenza Artificiale. Ma anche condividere le buone pratiche e le strategie di crescita. È un'occasione per fare rete, rafforzare la coesione interna e tracciare le linee guida per un'azione efficace a livello nazionale e territoriale».
Partiamo della situazione generale. L’Italia è veramente tornata al pre-pandemia?
«La nostra economia gode di buona salute. Con l'occupazione ai massimi storici e l'inflazione che continua a calare, l’Italia ha recuperato. in termini economici, ciò che sembrava impossibile, cioè i 9 punti di prodotto lordo persi nel solo 2020. Permangono, però, incertezza ed elementi di criticità di lungo termine. in particolare la produttività che ristagna da almeno trent'anni. Inoltre, consumi e produzione industriale continuano ad essere deboli. Dunque la crescita per il 2024 sulla quale bisogna puntare - e che non può discostarsi troppo dall’1% - è ancora tutta da costruire. E questo vale anche per la Sardegna che per l'anno in corso dovrebbe registrare un Pil a +0,9% e consumi a +0,6%».
L'economia Italiana al sta terziarizzando, sta perdendo manifattura e crescono i servizi. Possiamo reggere?
«La terziarizzazione dell'economia è un processo globale e In atto da tempo. Oltre al maggiore contributo al Pil, anche l'occupazione nel terziario di mercato continua a crescere superando oggi il 50% del totale nazionale, Voglio ricordare che questo settore, tra il 1995 ed il 2023, ha creato in Italia circa tre milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro. E negli ultimi dieci anni in Europa su circa 17 milioni di nuovi posti di lavoro, oltre l'80 per cento dipende dalle imprese dei nostri settori. Insomma, la manifattura è certamente un pilastro del nostro sistema economico ma il terziario di mercato conferma la sua centralità nel creare nuova occupazione e crescita diffusa».
Il turismo fornisce un contributo Importante alla crescita del Paese?
«È un settore the sta registrando performance straordinarie. il saldo netto della bilancia turistica per lo scorso anno è, infatti, di oltre 26 miliardi di curo. E, nonostante le presenze dl italiani a giugno e luglio stano state sotto le attese, nel complesso i primi sette mesi del 2024 indicano una crescita di oltre il 2% rispetto al 2023. Inoltre, nel trimestre giugno-agosto, solo per la ristorazione, la spesa dei turisti che hanno visitato il nostro Paese è stata di quasi 12 miliardi di euro. Insomma, ci aspettiamo un consuntivo 2024 in crescita e molto positivo».
La Sardegna però non riesce a destagionalizzare a causa dei problemi dei trasporti, soprattutto con voli che d'inverno diventano praticamente quasi zero a parte quelli in continuità.
«II problema dei trasporti è cruciale per l'Isola. È necessario un piano che garantisca collegamenti efficienti tutto l'anno, non solo per i residenti ma anche per Il turismo. Destagionalizzare significa investire In infrastrutture e politiche di sviluppo adeguate. Ma soprattutto occorre garantire la continuità territoriale del Paese, dando concreta attuazione al nuovo articolo 119 della Costituzione che riconosce le peculiarità delle Isole, promuovendo misure per contrastare gli svantaggi della condizione di insularità».
Le riforma del Fisco e il bonus tredicesime non sono un po' poco?
«Con la nuova legge di bilancio occorre confermare il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese. Il problema resta incentivare i consumi - il 60%del Pil - per sostenere la domanda interna e rilanciare l'economia».
Cosa serve per riportare i negozi nei centri storici?
«Nonostante la scomparsa di oltre 111mila negozi al dettaglio negli ultimi dieci anni, il settore del commercio di vicinato rimane vitale e reattivo e mantiene il suo valore sociale insostituibile. Lo conferma l'ultima indagine che abbiamo realizzato in collaborazione con Swg secondo le quale gli italiani desiderano vivere in quartieri con la presenza dl negozi di prossimità. Reagire, dunque, non è solo necessario ma anche possibile».
Come?
«Servono progetti di riqualificazione urbana per rilanciare e rafforzare servizi, vivibilitá, sicurezza e attrattività delle città. La rinnovata collaborazione con l'Anci e il progetto Cities di Confcommercio rilanciano il nostro impegno per favorire uno sviluppo urbano sostenibile e valorizzare il ruolo sociale ed economico delle attività di prossimità. Occorre puntare su efficienza e produttività anche attraverso l'innovazione e la ridefinizione dell'offerta. Inoltre sono urgenti politiche pubbliche e urbane che riconoscano e promuovano il valore del commercio di prossimità utilizzando a l meglio i fondi europei».
La transizione energetica sta portando a un assalto speculativo nell’Isola.
«Le misure per la transizione energetica devono essere equilibrate e attente a evitare distorsioni di mercato nel rispetto della neutralità tecnologica. È indispensabile la piena accessibilità da parte delle imprese dei servizi alle misure in atto e che verranno - per il risparmio energetico, la diversificazione delle fonti e l'impulso alla transizione verso le rinnovabili. Passaggi obbligati tanto per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione quanto per l'indipendenza energetica”.
Giuseppe Deiana
Dall’Unione Sarda del 4 ottobre 2024