Auto, la fine degli incentivi “gela” il mercato

Auto, la fine degli incentivi “gela” il mercato

Ad aprile immatricolazioni in calo del 14,5% rispetto a marzo, mentre sullo stesso mese dell’anno scorso c’è un aumento monstre del 3.300% per effetto della chiusura dei concessionari in quel periodo di lockdown totale. Unrae e Federauto chiedono di rifinanziare gli incentivi.

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3 maggio 2021

Ad aprile il mercato dell’auto ha chiuso con 145.033 nuove immatricolazioni, il 14,5% rispetto al mese precedente. I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità evidenziano dunque il peso della fine degli incentivi relativi alla fascia di vetture più 'popolari, e non inganni il +3,300% rispetto allo stesso mese dello scorso anno quando ad autoconcessionarie chiuse per lockdown furono immatricolate appena 4.295 immatricolazioni nuove autovetture. Il mercato dell’usato ha chiuso a 281.483 trasferimenti di proprietà, con un +1.100% rispetto allo stesso mese del 2020. Il volume globale delle vendite (426.516 macchine) ha quindi riguardato per il 34% auto nuove e per il 66% vetture usate.

Unrae: “rifinanziare gli incentivi o a rischio 300mila immatricolazioni nel 2021”


Con oltre 120mila vetture già perse dal mercato italiano nei primi quattro mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2019, senza un rifinanziamento degli incentivi potrebbero essere a rischio ben oltre 300mila immatricolazioni. È la stima dell'Unrae, l'Associazione delle case automobilistiche estere aderente a Confcommercio, che sottolinea come in circa tre mesi e mezzo i fondi stanziati abbiano consentito la rottamazione di 185mila vecchie auto, sostituite al 95% con nuove vetture più sicure e pulite, risparmiando all'ambiente circa 115mila tonnellate di CO2 l'anno e “regalando” all'erario circa 160 milioni in più. ''Il Pnrr - ha commentato il presidente Michele Crisci - sembra aver trascurato il settore dell'auto, uno dei principali mercati d'Europa per volumi, che rappresenta pure una componente importante della transizione ecologica del Paese. È importante, perciò, che vengano presto trovati altri strumenti normativi per rendere strutturali gli ecobonus per le vetture 'green'”.

 

Federauto: “senza incentivi non c’è mercato e si danneggia la transizione ecologica”

“Prosegue l’impatto negativo sulle vendite di autovetture, con uno scenario a breve destinato ad aggravarsi ulteriormente ove il Governo ritardasse l’intervento di rifinanziamento degli incentivi. Lo dimostra il fatto che quando lo scorso 23 aprile sono stati resi disponibili 13 milioni di euro per l’acquisto di auto con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km di CO2, ancora una volta si sono esauriti in pochissimi giorni. Se vogliamo tenere a galla il mercato dobbiamo agire su quella fascia di mercato che riscuote il maggior interesse delle famiglie italiane”: è il commento di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto aderente a Confcommercio.

“La misura governativa per eliminare dalla circolazione stradale veicoli con oltre dieci anni di anzianità – continua De Stefani – ha consentito al settore di reggere in parte l’urto della pandemia e va nella giusta direzione della transizione, riducendo le emissioni in atmosfera, ringiovanendo il parco auto più vecchio, mantenendo posti di lavoro nelle imprese della filiera e, soprattutto in questa fase storica, garantendo la mobilità sicura delle persone. Da qui la necessità di proseguire sul percorso già tracciato per non disperdere gli sforzi e le risorse finora impegnate sull’auto, definendo un’equazione sostenibile per tutti: ambiente, economia ed occupazione. La transizione verso veicoli a zero emissioni è un processo che va gestito con gradualità, in tutte le sue forme, senza brusche accelerazioni che potrebbero comprometterne gli obiettivi e gli equilibri economici e sociali collegati alla catena del valore del settore”.

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