Continua il calo del mercato dell'auto
Continua il calo del mercato dell'auto
A settembre le immatricolazioni di auto in Italia hanno subito una diminuzione del 10,75%, a quota 121.666. Da inizio anno c'è invece un aumento del 2,14%.
Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la discesa del mercato delle auto non si ferma e anche a settembre il dato è molto negativo. Le immatricolazioni di auto in Italia hanno subito un calo del 10,75%, a quota 121.666, contro 136.316 registrazioni a settembre 2023 (ad agosto il calo era stato del 13,37% per 69.121 unità). Dall’inizio dell’anno le immatricolazioni sono state 1.202.122, con un aumento del 2,14% rispetto a 1.176.923 dei primi nove mesi 2023, quando però l’incremento annuale aveva superato il 20%.
Federauto: "Su Green Deal serve pluralità tecnologica"
Anche a settembre i volumi di autovetture restano in territorio negativo confermando la fase difficile e controversa che sta attraversando il mercato, in un contesto di generale crisi del settore automotive. "La forte incertezza nel processo di elettrificazione allargata, con i veicoli a batteria ancora fuori dalla portata economica di gran parte dei clienti, unita ai ritardi accumulati dall'industria automobilistica italiana ed europea che ha effetti lungo tutta la filiera, sta evidenziando come gli ambiziosi obiettivi imposti con il Green Deal Europeo mettano a rischio la catena del valore e gli equilibri socio-economici e occupazionali del settore". Questo il commento ai dati del mercato delle auto di settembre di Massimo Artusi, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
Unrae: "E' urgente rifinanziare gli incentivi"
Secondo il presidente di Unrae, Michele Crisci, "i risultati di settembre, con un secondo calo consecutivo delle immatricolazioni, ma una forte crescita delle Bev, evidenziano l'urgente necessità di rifinanziare gli incentivi per la fascia di autovetture con emissioni 0-20 g/Km di CO2, rendendo immediatamente disponibili i 240 milioni di euro di fondi residui degli incentivi 2024". "In merito invece alla richiesta all'Ue del governo italiano di anticipare al 2025 la revisione delle modalità che dovrebbero condurre allo stop dei motori termici entro il 2035 - secondo Crisci - è fondamentale definire al più presto sia la strategia europea per il settore automotive nel suo complesso, sia quella che il Governo italiano intende adottare per accompagnare la transizione con un piano di sostegno pluriennale, per dare certezze a consumatori e imprese nelle loro scelte di acquisto".




























