Il caro energia spaventa sempre di più le imprese. Fipe: "Uno scenario da guerra"

Il caro energia spaventa sempre di più le imprese. Fipe: "Uno scenario da guerra"

Indagine Confcommercio-Nomisma: nel 2022  per le imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione ci sarà un aumento della bolletta energetica con una spesa complessiva per gas ed elettricità che passerà da 11,3 miliardi di euro del 2021 a 19,9 miliardi. Sangalli: "Il caro energia è un'emergenza". 

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10 febbraio 2022

Lo "spettro" del caro energia continua a a fare paura alle imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione che nel 2022, nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo, dovranno sostenere un aumento della bolletta energetica con una spesa complessiva per gas ed elettricità che passerà da 11,3 miliardi di euro del 2021 a 19,9 miliardi (+76%). Un conto salatissimo per un milione di imprese: le più colpite dalla pandemia e che ora rischiano in tantissime la chiusura anche a causa dei rincari energetici. Questi i risultati di uno studio di Confcommercio, svolto in collaborazione con Nomisma Energia, sugli effetti del caro-energia sulle imprese del terziario. In particolare,  per l’elettricità, le imprese di questi settori, con un consumo complessivo di 22 miliardi di chilowattora, con le nuove tariffe in vigore dal 1° gennaio, vedranno aumentare la bolletta da 7,4 miliardi di € nel 2021 a 13,9 nel 2022. A questa spesa si deve poi aggiungere quella, altrettanto pesante, per il gas che, con un consumo complessivo di 5 miliardi di metri cubi, vedrà la bolletta aumentare da 3,9 miliardi € nel 2021 a 6 miliardi nel 2022.

Caro energia: i "numeri"  settore per settore 

Nel dettaglio dei singoli settori, gli aumenti medi, su base annua, sono i seguenti: per gli oltre 30 mila alberghi italiani la spesa per la bolletta elettrica passerà da 49 mila € a 79 mila €, un aumento del 61% solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero. A questo poi si aggiunge la bolletta del gas che passa da 10 mila a quasi 20 mila €. Per un albergo tipo (con consumi di 260 mila chilowattora/anno di elettricità e 18 mila metri cubi di gas), la spesa annua passa da 59 mila € a 98 mila €. Pesanti aumenti si registrano anche per i 140 mila bar d’Italia, la cui bolletta elettrica passerà in media da 4 mila a 7 mila € per salire, con il costo del gas, da 5 mila a 10 mila € in totale. Anche i quasi 200 mila ristoranti registreranno una maggiore spesa elettrica che passerà da 7 mila a 12 mila € che, con il gas, farà segnare un maggiore costo totale che da 11 mila € salirà fino a 19 mila €. Per gli oltre 200 mila negozi alimentari, che usano molto l’elettricità per la refrigerazione degli alimenti, la bolletta elettrica passerà da 15 mila a 24 mila €, mentre i costi del gas, usato per lo più per il riscaldamento dei locali, passeranno da 1.300 a 2.300 €, con il totale che salterà così da 16 mila a 26 mila €. I circa 440 mila negozi non alimentari, la categoria più numerosa, avranno una bolletta energetica, fra gas ed elettricità, che passerà da 5 mila a 7 mila €, con l’incremento maggiore dovuto all’elettricità. Se non bastasse, negli ultimi giorni si è “risvegliato” anche il petrolio la cui quotazione, dopo mesi di sostanziale stabilità, è arrivata a 87 dollari per barile, massimo da oltre 7 anni e circa il 60% in più rispetto ad un anno fa. Aumento che ha trascinato al rialzo anche il prezzo del gasolio diesel, impiegato dall’autotrasporto per la logistica di tutti i beni che arrivano ai consumatori finali, che tocca oggi nuovi picchi a 1,65 € per litro, massimo anche questo da metà 2014, superiore di 35 centesimi rispetto ad un anno fa. Per il settore dell’autotrasporto, che consuma circa 20 miliardi di litri di gasolio all’anno, questi aumenti significano un maggior costo su base annuale pari a 7 miliardi di €. D'altra parte, sul fronte dei carburanti alternativi, la crescita vertiginosa dei prezzi del Gas Naturale Liquefatto (GNL), che in un anno sono più che raddoppiati, rende, di fatto, economicamente inutilizzabile tale soluzione, con tanti veicoli con tale alimentazione, sostenibili e di recente acquisto, costretti paradossalmente a rimanere fermi nei piazzali delle imprese.

Spesa energia settore commercio, alloggi, ristorazione (Mld €)

Fonte: Confcommercio-Nomisma Energia

 

Caro Energia: le misure possibili

Per contrastare il “caro bollette”, servono misure strutturali. In particolare, occorre affrontare il tema della riduzione della dipendenza dalle forniture estere. Inoltre, va avviata la riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema. E vanno messe in campo misure per compensare gli impatti negativi dell’aumento dei prezzi dei carburanti su tutta la filiera del trasporto e della logistica. E’ necessario un percorso di transizione energetica che consenta di tenere insieme innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente, benefici occupazionali ed economici per cittadini e imprese. E va attentamente valutato l’impatto del pacchetto europeo “Fit for 55”: vi è il rischio che, in assenza di correttivi, i costi della transizione risultino insostenibili per le imprese.

 

Sangalli: "Caro energia è un'emergenza e un'urgenza"

Commentando i dati dello studio Nomisma- Confcommercio, il presidente Carlo Sangalli ha sottolineato che "il caro energia senza precedenti è un’emergenza e un’urgenza. Un’emergenza perché è un costo insostenibile per un milione di imprese del terziario, le più colpite dalla pandemia. Un’urgenza perché occorre intervenire subito e in modo strutturale: dalla dipendenza estera, agli oneri di sistema, alla compensazione dell’aumento dei prezzi dei carburanti sui settori del trasporto e della logistica". "La sostenibilità - ha concluso Sangalli - oltre che ambientale, deve essere anche economica e sociale".

Stoppani (Fipe): "Per imprese e famiglie è uno scenario da guerra"

Il caro bollette spaventa sempre di più famiglie e imprese tanto da far dire al presidente della Fipe, Lino Stoppani, che si sta configurando uno "scenario da guerra". "Gennaio è stato pesantissimo -dice Stoppani- i rincari hanno riguardato particolarmente alberghi, ristoranti e la distribuzione, tutte grandi aziende energivore". A far tremare i polsi sono i numeri: "Stimiamo che nonostante le misure di contenimento del governo ci sia stato aumento di circa il 76% - afferma Stoppani - con una spesa che passerà dagli 11,3 miliardi del 2021 a 19,9 miliardi di euro". Secondo Stoppani a gravare sulle aziende è anche l'aumento dei prezzi del petrolio e di conseguenza del carburante. "Peseranno sul sistema della logistica - rimarca Stoppani - con aumenti che valgono circa 7 miliardi di euro". Per Stoppani "dietro queste impennate ci sono aspetti collegati a fattori produttivi, energetici e legati alla logistica, dove poco potevano fare le politiche monetarie. E' un'inflazione importata e come Confcommercio abbiamo chiesto provvedimenti a breve termine". "Gli autorevoli personaggi chiamati a commentare la situazione parlano di una tempesta perfetta e di drammi di natura generale, che toccano il commercio ma anche tutto il sistema produttivo e il Paese - evidenzia il presidente Fipe - ricordo che le bollette le pagano anche le famiglie". Con questi aumenti, "si riduce il loro potere d'acquisto e si pregiudicano gli investimenti produttivi - ricorda -. Posso dire che si tratta di uno scenario di grandissima preoccupazione, al quale si aggiungono le turbolenze legate alle crisi internazionali, come la situazione in Ucraina". Quanto alle parole del premier Draghi, che ha annunciato un intervento di "ampia portata" Stoppani osserva: "Da una parte va apprezzato lo sforzo del governo nel cercare risorse, perché c'è consapevolezza su quelli che sono i danni che questi livelli di prezzi producono su tutto il sistema economico del Paese oltre che sui bilanci delle famiglie. Dall'altra occorre favorire la defiscalizzazione a favore delle imprese energivore di risorse che compensino gli aumenti. Fa bene all'economia e di conseguenza a tutto il tessuto sociale del Paese". 

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