L'economia prova a correre ma le incognite sono tante

L'economia prova a correre ma le incognite sono tante

Nota dell'Ufficio Studi sulla condizione economica dell'Italia dopo la pandemia. "La spinta data dal rimbalzo post-pandemico, da sola, non è ancora sufficiente a garantire prospettive di crescita robusta, diffusa e duratura”. “Pesano anche le debolezze strutturali della nostra economia".

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29 settembre 2021

In occasione dell’Assemblea Generale di Confcommercio, l’Ufficio Studi ha elaborato una nota dedicata alla situazione economica italiana dopo la pandemia. Uno sguardo completo che esamina le prospettive di crescita del nostro Paese che contrastano con la “storica” debolezza strutturale del nostro sistema produttivo.  

 

La ripresa dell’economia italiana – si sottolinea nello studio - è più intensa delle attese, ma la spinta data dal rimbalzo post-pandemico, da sola, non è ancora sufficiente a garantire prospettive di crescita robusta, diffusa e duratura”. “Sulla crescita lenta di lungo periodo e sull’attuale fase di riavvio del ciclo espansivo pesano, infatti, anche le debolezze strutturali della nostra economia, in particolare gli eccessi di fisco e burocrazia e i deficit nelle infrastrutture, nell’istruzione e nella giustizia”.

 

Pil a +5,9% nel 2021 e +4,3% nel 2022

Tra il 1995 e il 2019 il Pil reale pro capite del nostro Paese è cresciuto dello 0,6% medio annuo, mentre in Germania è cresciuto dell’1,4%. Ma, dalla fase più drammatica della crisi pandemica a oggi, l’economia italiana ha avuto una maggiore accelerazione, grazie prima alla corsa della manifattura e oggi allo sprint dei servizi di mercato. In questo scenario, le nostre previsioni macroeconomiche per il 2021 e 2022 sono: PIL +5,9% e +4,3%, consumi +4,9% e +3,5%, occupati +1,3 milioni e +965mila. Nel complesso, il biennio 2021-22 dovrebbe portare al pieno recupero della perdita di PIL subita nel corso della pandemia, anche se questo non consentirà di tornare sui livelli massimi del 2007. Obiettivo ancora lontano e per il cui raggiungimento sarà di fondamentale importanza utilizzare al meglio le risorse di Next Generation EU e le azioni previste dal PNRR.

Italia vs Germania: PIL pro capite in euro del 2020

 

Cresce il timore dell’inflazione

Secondo l’Ufficio Studi, “sul prossimo futuro c’è l’incognita rappresentata da possibili pressioni inflazionistiche, con prezzi che crescerebbero dell’1,9% medio nell’anno in corso e di oltre il 3% nel 2022. Ciò ridurrebbe il potere di acquisto, e quindi i consumi, delle famiglie, incidendo negativamente sulla ripresa”. Oggi il sentiment delle famiglie, su livelli storicamente molto elevati, è prevalentemente determinato dalle sensazioni riguardo al buon andamento dell’economia in generale, mente stenta a migliorare sia la percezione della propria condizione sia l’aspettativa sul futuro. Le incertezze non mancano. Per le imprese, l’ottimismo sembra legato alle buone condizioni per la prosecuzione del ciclo di investimenti: questa appare una buona premessa per realizzare la necessaria complementarità tra investimenti pubblici, sviluppati dalle risorse europee di NGEU, e investimenti privati. Famiglie e imprese sono, comunque, concordi nel ritenere l’aumento delle tasse, la perdita di posti di lavoro e l’aumento dei prezzi i principali ostacoli al consolidamento della ripresa economica.

 

Tab. 2 – Stime sull’evoluzione dei prezzi
var. % tendenziali dell’inflazione standard, in alta frequenza d’acquisto e della IPCA per l’area euro; scenario centrale e ipotesi di minima e di massima (*)

(*) l’ipotesi di minima è basata per il 2021 sulla media delle variazioni congiunturali realizzate ogni mese nel periodo 2008-2020 e, per il 2022, sulla media del periodo 2008-2021; (dai calcoli relativi al mese di ottobre sono stati esclusi i dati del 2011 e del 2013 nei quali vi è stato un possibile impatto dell’aumento dell’aliquota Iva ordinaria; per l’ipotesi di massima, si è considerata per ogni mese la variazione congiunturale più elevata registrata nell’intervallo tra gennaio 2008 e dicembre 2020 per il 2021 e nel periodo gennaio 2008 e maggio 2021 per il 2022; anche in questo caso si è scelto di non considerare i mesi che potrebbero aver subito l’impatto della variazione dell’aliquota Iva ordinaria; l’ipotesi centrale è costituita dai risultati del modello di previsione richiamato nella nota USC, 2021, L’(in)atteso ritorno dell’inflazione, luglio, presente nella sezione pubblica Ufficio Studi di www.confcommercio.it.
Elaborazioni USC su dati Istat ed Eurostat.
ipotesi minima centrale massima
  indice dei prezzi al consumo (NIC) Italia
agosto ‘21 2,0 2,0 2,0
settembre 2,7 2,7 2,7
ottobre 3,3 3,3 3,5
media 2021 1,9 1,9 2,0
media 2022 2,5 3,3 5,0
  IPC in alta frequenza d’acquisto Italia
agosto ‘21 2,4 2,4 2,4
settembre 2,7 3,1 3,5
ottobre 2,8 3,3 3,9
media 2021 1,7 1,9 2,1
media 2022 1,9 3,6 5,3
  indice armonizzato (IPCA) area euro
agosto ‘21 3,0 3,0 3,0
settembre 3,2 3,4 3,7
ottobre 3,2 3,5 3,8
media 2021 2,2 2,4 2,5
media 2022 1,8 3,7 5,7

Tab. 5 – Propensione agli acquisti nella per la parte finale dell'anno
saldi tra previsioni di crescita e di calo degli acquisti

Indagine Confcommercio-Metrica, 25 agosto-8 settembre 2021.
auto, moto -24,6
ristoranti -19,3
elettrodomestici -16,7
prodotti e servizi ICT -13,6
abbigliamento e calzature -5,3

 

I nodi strutturali restano

Dunque, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi La ripresa dell’economia italiana è più intensa delle attese. La media delle previsioni sulla variazione del prodotto lordo si collocava attorno al 4% nello scorso mese di marzo. Oggi è ben radicata tra il 5,6% e il 6%. Secondo alcuni potrebbe andare anche oltre il limite superiore di quest’intervallo. "Nelle economie più avanzate, l’elemento di straordinaria novità che ha consentito di affrontare con successo l’emergenza sanitaria ed economica è rappresentato dallo sviluppo di alcuni vaccini a mRNA e vettore virale, approvati dalle agenzie regolatorie dei farmaci tra il dicembre 2020 e il marzo 2021".

L’avvio nel febbraio scorso delle campagne vaccinali sulla popolazione, secondo un calendario cadenzato per le classi di età, ha gradualmente ampliato la percentuale di persone immunizzate, che dovrebbe raggiungere nei principali paesi europei il livello di circa l’80% entro l’inizio del prossimo autunno.

"Questo mutato scenario - si legge nella nota - ha consentito una marcata riduzione delle restrizioni alla libertà di movimento connesse al lockdown, consentendo l’avvio di un ciclo espansivo, che sta assumendo connotati di robustezza e intensità mai sperimentati nel passato. Quanto durerà dipende dalla realizzazione del processo di riforme-investimenti che i fondi europei sono in procinto di innescare. Al di là delle connotazioni green e digitali, si tratta di un’azione che l’Italia avrebbe dovuto intraprendere già vent’anni fa, per aggiustare i propri difetti strutturali, a tutti ben noti".

Tab. 4 – Potenziali ostacoli al consolidamento della ripresa economica
punteggi medi (1=poco rilevante, 10=massimamente rilevante)

Indagine Confcommercio-Metrica, 25 agosto-8 settembre 2021.
imprese famiglie
aumento delle tasse 8,8 aumento delle tasse 8,0
calo dei redditi 8,5 aumento dei prezzi 7,9
prezzi materie prime 8,1 perdita di posti di lavoro 7,8
perdita di posti di lavoro 8,0 situazione sanitaria 7,7
situazione sanitaria 8,0 calo dei redditi 7,6
conflittualità politica 7,9 criminalità, usura 7,5
accesso al credito 7,8 conflittualità politica 7,1
criminalità, usura 7,2 accesso al credito 6,9

 

a cura di 

Ugo da Milano

 

 

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