Lieve colpo di freno per l’Azienda Italia

Lieve colpo di freno per l’Azienda Italia

Dopo sette trimestri consecutivi di crescita, negli ultimi tre mesi del 2022 il Pil è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Nell’intero anno la crescita è stata del 3,9% in confronto all’anno precedente. Confcommercio: "quadro economico fragile, solo il terziario rallenta la recessione".

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31 gennaio 2023

"L'economia italiana registra, dopo sette trimestri consecutivi di crescita, una lieve flessione congiunturale, mentre dal lato tendenziale  continua, a ritmi meno sostenuti rispetto ai trimestri precedenti, il suo sviluppo". È il commento dell’Istat sui dati della stima preliminare sulla crescita del Paese nell’ultimo periodo del 2022 (link ai dati completi in pdf), che indicano una flessione del prodotto interno lordo pari allo 0,1% rispetto al trimestre precedente (ma in termini tendenziali c’è una crescita dell’1,7%). Il calo è la sintesi della diminuzione del valore aggiunto nell'agricoltura e nell'industria, mentre i servizi restano in crescita. Dal lato della domanda, c’è un contributo negativo della componente nazionale e positivo della componente estera netta.

Primo trimestre 2010–terzo trimestre 2022, dati concatenati, destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario (anno di riferimento 2015), valori in miliardi di euro. Fonte: Istat

Nell’intero 2022 il Pil è aumentato del 3,9% rispetto al 2021, una stima superiore all'ultima previsione del Governo che indicava un +3,7%. La variazione acquisita per il 2023 (ovvero la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno) è pari a +0,4%.

 

Confcommercio: "l'economia resta fragile, solo il terziario frena la recessione" 

Commentando i dati preliminari dell'Istat sul Pil dell'ultimo trimestre del 2022, l'Ufficio Studi Confcommercio ha sottolineato che "i segnali di rallentamento dell’economia emersi dai principali indicatori congiunturali si sono tradotti nel quarto trimestre, secondo le prime stime, in una diminuzione del PIL dello 0,1% in termini congiunturali, interrompendo un percorso di recupero che durava da quasi due anni". "Il dato, meno negativo rispetto a quanto prospettato - prosegue l'Ufficio Studi -  ribadisce ancora una volta il ruolo fondamentale dei servizi e dei consumi nel determinare la crescita. Da una parte, infatti, la recessione assume toni molto moderati solo grazie alla crescita del terziario, dall’altra, il rallentamento è innescato, come previsto, dalla frenata dei consumi".  "L’interpretazione della congiuntura – prosegue - non può che essere in chiaroscuro. Il trascinamento per il prossimo anno è confortante e suggerisce una crescita di almeno mezzo punto percentuale nella media del 2023. Al contrario, il contributo positivo del saldo estero alla fine dello scorso anno potrebbe essere stato determinato da un considerevole sgonfiamento sia dell’import sia dell’export. Ciò, a sistema con la riduzione dei consumi che si protrarrebbe per alcuni mesi, contribuisce a delineare un quadro economico per l’Italia contraddistinto da grande fragilità". "Pertanto – conclude Confcommercio - nonostante le buone performance del mercato del lavoro anche a dicembre, confermiamo variazioni congiunturali del Pil negative per i primi mesi dell’anno in corso".

 

Altre notizie e approfondimenti sono disponibili nel nostro focus dedicato ai dati Istat. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

 

Fmi rialza le stime del Pil italiano per 2022 e 2023

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto in rialzo la stima sul Pil italiano del 2022 e la previsione per il 2023. Per lo scorso anno la stima passa dunque dal +3,2% al +3,9%, mentre per l'anno appena  iniziato, il Fondo prevede ora una crescita dello 0,6% rispetto alla contrazione dello 0,2% annunciata a ottobre. Per il 2024 è attesa una crescita dello 0,9%, dato rivisto in ribasso di 0,4 punti percentuali rispetto a ottobre. Lo si legge nell'aggiornamento trimestrale del World  Economic Outlook.

 

La Ue alza ancora la previsione di crescita per l’Italia

La Commissione europea ha ulteriormente rivisto al rialzo le previsioni della crescita economica italiana eurozona per quest'anno, limando al contempo quelle per il 2024, parlando di un quadro di rischi "più bilanciato" sulle prospettive. Nel 2023, dunque, il Pil dovrebbe crescere dello 0,8%  e nel 2024 dell’1%.  I dati sono contenuti in un parziale aggiornamento delle previsioni economiche, che lo scorso 11 novembre indicavano per l'Italia una crescita 2023 allo 0,3% e un più 1,1% per il 2024.

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