Nel quarto trimestre una crescita piccola piccola

Nel quarto trimestre una crescita piccola piccola

Dati definitivi Istat: nel periodo ottobre-dicembre il Pil è aumentato dello 0,1 rispetto ai tre mesi precedenti, mentre nel confronto con lo stesso periodo di un anno fa c’è un aumento dello 0,6%. 

DateFormat

6 marzo 2025

Nel quarto trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del quarto trimestre del 2023. L’Istat ha dunque rivisto al rialzo (link ai dati definitivi in pdf) le stime diffuse il 30 gennaio scorso che indicavano una crescita congiunturale nulla, mentre quella tendenziale era stata indicata pari a +0,5%. La variazione acquisita per il 2025 è così pari allo 0,1% (era stata stimata pari a zero nelle stime).

Rispetto al trimestre precedente sono risultati in aumento tutti i principali aggregati della domanda interna, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dell'1,6% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, dello 0,4% e dello 0,2%.

Primo trimestre 2012–quarto trimestre 2024, indici destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario (anno di riferimento 2015). Fonte: Istat

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,5 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, +0,4 gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche. Per contro, la variazione delle scorte ha sottratto 0,4 punti percentuali alla variazione del Pil, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,1 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto in agricoltura e servizi, diminuiti rispettivamente dello 0,7% e dello 0,1%, mentre l'industria è cresciuta dello 0,9%.

 

La Bce taglia i tassi e le stime della crescita: +0,9% nel 2025 e +1,2% nel 2026

L'economia "fronteggia perduranti  difficoltà e i nostri esperti hanno nuovamente corretto al  ribasso le proiezioni di crescita: allo 0,9% per il 2025, all'1,2% per il 2026 e all'1,3% per il 2027". Lo ha reso noto la Bce contemporaneamente al nuovo taglio di 0,25 punti percentuali ai tassi di interesse di riferimento dell'area euro. Il tasso sui depositi, il principale riferimento per il mercato, scenderà così al 2,50%, il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento al 2,65% e il tasso sulle operazioni marginali al 2,95%.

 

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca