Azienda Italia, crescita rivista al rialzo nel secondo trimestre

Azienda Italia, crescita rivista al rialzo nel secondo trimestre

I dati Istat indicano che tra aprile e giugno il Pil è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021. Confcommercio: "Si conferma la tenuta dell'economia".

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21 ottobre 2022

Le stime definitive Istat sul Pil (link ai dati in pdf) del secondo trimestre 2022, non solo confermano ma migliorano le stime preliminari di fine luglio. Il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021. Si tratta di dati in rialzo rispetto alla stime preliminari. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +3,6%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in ripresa, con un aumento dell'1,6% dei consumi finali nazionali e dell'1,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2% e dell'1,6%. Andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, +1,1% in entrambi i casi all'1,1%, mentre l'agricoltura registra una diminuzione dell'1,1%. 

 

Confcommercio: "Si conferma la tenuta dell'economia"

"Nel secondo trimestre dell’anno, la nostra economia ha mostrato, nonostante l’emergere di molte difficoltà a livello internazionale e la decisa crescita dei prezzi, una positiva accelerazione, addirittura enfatizzata nell’odierna revisione. Crescita determinata in larga parte dalla ripresa della domanda per consumi, con un contributo positivo della spesa dei non residenti. Nonostante queste dinamiche, i livelli della spesa reale permangono ampiamente sotto i valori registrati nel 2019, traguardo che sarà raggiunto nel 2023, sebbene i prossimi mesi risulteranno critici per la dinamica dei consumi. Nel complesso – conclude Confcommercio - il profilo del PIL nel prossimo anno potrebbe assomigliare a quello di una fase di stagnazione piuttosto che rappresentare una prosecuzione della ripresa, in forte indebolimento già in questa fine estate 2022". Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat sui conti trimestrali. 

 

Ocse, Fmi e Bankitalia rivedono al rialzo le stime Pil nel 2022 e tagliano quelle per il 2023 

Nel 2022 il Pil italiano crescerà del 3,4% contro il 2,5% precedentemente previsto, mentre nel 2023 l'aumento è visto in calo, dall'1,2% allo 0,4%. Sono le previsioni contenute nell'Interim Outlook dell'Ocse, secondo il quale l'inflazione salirà quest'anno del 7,8% e l'anno prossimo del 4,7%.

Più o meno sulla stessa linea il Fondo monetario internazionale, che ha alzato la stima per il 2022 di 0,2 punti percentuali al 3,2%. Per il 2023, invece, c’è un taglio di 0,9 punti percentuali ce porterebbe a una contrazione dell'economia dello 0,2%.  All’aumento della stima per il 2022 hanno contribuito in particolare la ripresa dei servizi turistici e della produzione industriale nella prima metà dell’anno.

Quanto alla Banca d'Italia, prevede ora una crescita del Pil in Italia del 3,3 per cento quest'anno (era +3,2% nell'ultima previsione), dello 0,3 nel 2023 (era +1,3%) e all'1,4 nel 2024 (era +1,7%). Nel caso di blocco totale delle forniture dalla Russia e di allentamento del commercio, il Pil si espanderebbe del 3 per cento quest'anno, si contrarrebbe di oltre l'1,5 per cento nel 2023 e tornerebbe a crescere moderatamente solo nel 2024. 

Per novità e approfondimenti su questo specifico argomento puoi visitare il nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Lo trovi a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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