Il Pil "corre" più del previsto

Il Pil "corre" più del previsto

L'economia italiana nel secondo trimestre 2024 è cresciuta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Confcommercio: “dato coerente con le attese".

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30 luglio 2024

I dati preliminari dell'Istat (link al pdf) indicano che nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% su base annua. Nel secondo trimestre del 2024 l'economia italiana è quindi cresciuta dello 0,2%, che rappresenta il quarto risultato positivo consecutivo dopo la lieve flessione del secondo trimestre 2023. Il trimestre ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023. La variazione mensile è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell'industria e di un aumento nel comparto dei servizi. La variazione acquisita per il 2024 è pari a 0,7%.

PRODOTTO INTERNO LORDO, INDICI CONCATENATI

I trimestre 2012 – II trimestre 2024, indici destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario (anno di riferimento 2015)

 

Confcommercio: “dato coerente con le attese”

“Il dato preliminare sull’andamento dell’economia italiana nel secondo trimestre dell’anno è coerente con le attese. Ne risultano confermate le valutazioni sul quadro complessivo. La modesta crescita italiana continua ad essere sostenuta quasi esclusivamente dal terziario e dalla domanda interna. La stagnazione dell’industria sembra proseguire, mentre cambia il segno del contributo della domanda estera netta: da positivo nel primo quarto a negativo nel secondo. Pesano le persistenti difficoltà riscontrate nell’economia tedesca (Pil a -0,1% congiunturale). Con queste dinamiche il raggiungimento di una crescita dell’1% - il target del governo - nell’intero anno, seppure non impossibile, appare non agevole": questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui dati Istat.

“In prospettiva – conclude la nota - i miglioramenti del reddito nominale, anche grazie al rinnovo dei contratti, combinati con un’inflazione stabile e un’occupazione ai massimi di sempre dovrebbero supportare potere d’acquisto e consumi. Dai tassi reali eccezionalmente elevati per l’Italia deriverebbe, invece, un grave freno agli investimenti privati. Dal bilanciamento di queste opposte tensioni si avrà la cifra della crescita”.

 

Altre notizie e approfondimenti sono disponibili nel nostro focus dedicato ai dati Istat. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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