Sangalli: “energia, subito un tetto per il prezzo”

Sangalli: “energia, subito un tetto per il prezzo”

Il presidente di Confcommercio sulle pagine dell'Unione Sarda in occasione della Conferenza di Sistema della Confederazione: "inflazione e crisi energetica sono la nuova pandemia che mette a serio rischio sopravvivenza le imprese dei terziario".

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29 settembre 2022

Carlo Sangalli, confermato appena una settimana fa alla guida della Camera di commercia di Milano, è sempre sulla tolda della Confcommercio nazionale che guida con il piglio di chi guarda a un orizzonte di lungo periodo ma deve combattere con i problemi quotidiani del terziario. La sua organizzazione rappresenta migliaia di imprese che spaziano dal commercio al turismo e ai servizi. Tutte categorie che oggi si ritrovano a fare i conti con un fisco pressante ma soprattutto con costi dell'energia fino a pochi mesi fa quasi inimmaginabili. Oggi Sangalli ne discuterà con i dirigenti della sua Confederazione che si ritroveranno in Sardegna per la tradizionale Conferenza di Sistema, in programma a Villasimius fino a domani. Un modo per contribuire anche all'allungamento della stagione nel settore del turismo su cui si teme che possano incidere nel prossimi mesi fattori preoccupanti, dall'energia ai trasporti, pure in Sardegna.

Presidente, inizierei da un commento al voto: che Italia esce dalle urne??

“Al nuovo Governo e al nuovo Parlamento rinnoviamo la richiesta dl una comune responsabilità repubblicana, cioè, di una piena consapevolezza della portata delle sfide in campo e di scelte conseguenti. È la richiesta che sta alla base del nostro rapporto con la politica. Un rapporto "esigente" perché interessati al confronto, a contribuire alla formazione delle scelte, ma anche perché pronti a verificare e incalzare. Del resto, esigenti occorre essere in un tempo in cui la pace torna ad essere l'urgenza primaria e quando l'emergenza energia ed il galoppo dell'inflazione annunciano un crescente rischio recessione. Ed esigenti occorre essere per reagire a una crescita dell'astensionismo di quasi 20 punti percentuali, che conferma e rafforza la necessità di rinsaldare il rapporto tra cittadini, politica e istituzioni. Occorre fare presto e bene, il calendario lo ricorda inesorabilmente”.

Il caro energia è la maggiore emergenza delle imprese in questo momento: le soluzioni di Confcommercio?

“Tre sono le grandi emergenze che vanno affrontate subito, anche in raccordo con l'Europa: fronteggiare l'emergenza energetica, contenere l'inflazione e contrastare il pericolo recessione. E per fare questo servono interventi strutturali, a cominciare dal cosiddetto "energy recovery fund”, dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas e dalla revisione dei meccanismi e delle regole dl formazione dei prezzo dell'elettricità”.

I recenti decreti emanati dal Governo sugli aiuti sono sufficienti a sostenere le imprese oppure servono provvedimenti più forti, magari presi dal nuovo esecutivo non appena si insedierà a Palazzo Chigi?

“Sono certamente misure utili per mitigare l'impatto dell'emergenza energetica sulle imprese, ma vanno, comunque, rafforzate. Penso, ad esempio, ad un intervento sui crediti di imposta per le imprese "non energivore” per coprire anche il trimestre luglio-settembre, oltre che li prossimo mese di dicembre. Ma penso anche a maggiori ristori per le bollette con incrementi dei costi dei consumi elettrici per KWh superiori al 100% e a ulteriori misure per supportare le esigenze di liquidità delle imprese e contenere gli impatti finanziari, come il potenziamento degli interventi degli strumenti di garanzia, l'allungamento della durata dei prestiti garantiti ed il rinnovo delle moratorie. Da rafforzare anche le misure per contenere gli impatti del caro carburanti nei settore dei trasporti”.

Come ogni anno riunite gli stati maggiori della Confederazione in Sardegna: quali sono le maggiori criticità del terziario oggi?

“Dopo due anni di profonda crisi da Covid-19, oggi inflazione e crisi energetica sono la nuova pandemia che mette a serio rischio sopravvivenza le imprese dei terziario. Da qui alla prima metà dei 2023, almeno 120mila piccole imprese potrebbero cessare l'attività con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro. Una nuova emergenza che si somma alle note difficoltà di lungo corso e cioè la debolezza strutturale dei consumi unita a una eccessiva pressione fiscale. Occorre sostenere queste imprese con interventi mirati e più robusti; agire sul cuneo fiscale e contributivo, detassare gli aumenti dei rinnovi contrattuali e rafforzare le misure in tema di credito alle imprese. E, naturalmente, occorre mettere a terra riforme ed investimenti del Pnrr. Solo così si potranno rilanciare occupazione, redditi e consumi”.

La Fed e la Bce alzano i tassi per contenere l’inflazione, ma allo stesso tempo rischiamo di entrare in una situazione di crisi, qual è secondo lei la linea dei giusto equilibrio?

“Purtroppo l'innesco del probabile imminente processo recessivo dipende da fattori fuori dal controllo delle autorità di politica monetaria. Il rialzo dei tassi di riferimento è necessario, tuttavia, per condurre le aspettative di imprese e consumatori su un sentiero coerente con la missione istituzionale di contenere l'inflazione. La conduzione della politica monetaria, insomma. deve convincere tutti noi che atteggiamenti inflazionistici non saranno tollerati e non porteranno frutti. Se ne siamo convinti tutti, l'inflazione, per quanto possibile, si spegnerà”.

Il turismo quest'anno ha fatta registrare anche In Sardegna un vero e proprio boom, ma già si annunciano nubi all'orizzonte, a iniziare da quelle che riguardano il settore dal trasporti, che rischiano di limitare l'industria dalle vacanza.

“Il turismo, che nell'economia regionale rappresenta oltre il 6% del valore aggiunto, ha registrato a livello nazionale una stagione estiva molto positiva, grazie soprattutto a una consistente presenza dl stranieri e ai molti italiani che hanno fatto vacanze "nazionali", con un forte impulso ai consumi. Ma l'impatto deflagrante degli aumenti In corso sull'intera economia turistica, colpita sia dal caro trasporti che dall'incremento dei costi di esercizio, rischia non solo dl azzerare i positivi risultati dell'estate, ma dl compromettere anche la stagione invernale sulla quale -dopo due annidi restrizioni dovute alla pandemia - si sta puntando tutto».

 

 

Giuseppe Deiana

Dall’Unione Sarda del 29 settembre 2022

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