"Una rivoluzione culturale contro la violenza sulle donne"

"Una rivoluzione culturale contro la violenza sulle donne"

Convegno "Donna sicura: cultura, idee e strumenti" organizzato da ConfederSicurezza in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.  Patrizia Di Dio, vicepresidente nazionale di Confcommercio con incarico alla legalità e sicurezza: "Gli uomini scendano in campo accanto alle donne per una società più giusta e sicura". 

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25 novembre 2021

"Per combattere la violenza sulle donne, spesso figlia della fragilità maschile, occorrono prevenzione, educazione e cultura: una rivoluzione che sia in grado di costruire nuovi modelli. Non è solo un tema delle donne o per le donne, è anche un problema degli uomini e della società tutta. Da anni faccio un appello per dare vita a una "rete" di uomini contro la violenza sulle donne. La voce delle donne, da sola, non basta: accanto a loro devono esserci gli uomini ai quali chiediamo di scendere in campo in prima persona per una società più giusta e più sicura". Lo ha detto Patrizia Di Dio, vicepresidente nazionale di Confcommercio con incarico alla legalità e sicurezza, intervenendo a Milano al convegno "Donna sicura: cultura, idee e strumenti" organizzato da ConFederSicurezza nella Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne  (guarda anche il link sulla campagna di comunicazione del Dipartimento per le Pari Opportunità). "Il primo baluardo contro la violenza di genere - ha proseguito di Dio - è l'indipendenza, innanzitutto quella economica. Il lavoro rafforza le donne, ne accresce l'autostima e le libera dai bisogni. Chiediamo da tempo un piano nazionale per l'occupazione femminile e l'auto imprenditorialità, non solo a supporto delle donne ma anche perché le donne possono rappresentare il motore del cambiamento e della ripresa. E adesso, con il Pnrr, ci auguriamo che sia davvero la volta buona perché anche il lavoro va nella direzione della indispensabile prevenzione. La prevenzione richiama alla sicurezza che è un prerequisito per la democrazia e la convivenza civile oltre che per lo sviluppo economico". "Noi donne - ha concluso la Di Dio - siamo forti, più di quanto noi stesse crediamo: se economicamente indipendenti saremo ancora più forti e più libere. Così l'appello più appropriato mi sembra questo: siate imprenditrici, professioniste, lavoratrici autonome o indipendenti". 

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