Sangalli: "Formazione e innovazione per far ripartire il Paese"

Sangalli: "Formazione e innovazione per far ripartire il Paese"

Il presidente di Confcommercio è intervenuto all'Assemblea di Confcommercio Emilia Romagna. "Situazione incerta, l'andamento dell'inflazione mette sempre più a rischio i consumi". "Il contratto collettivo è lo strumento principe del buon lavoro". 

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23 giugno 2022

Innovazione e Formazione sono stati i temi affrontati nell’Assemblea di Confcommercio Emilia Romagna alla quale, insieme al Presidente nazionale Carlo Sangalli e al Presidente regionale Enrico Postacchini, hanno partecipato per la Regione Emilia-Romagna gli assessori Vincenzo Colla e Andrea Corsini.

 

Sangalli: "Formazione e innovazione per far ripartire il Paese"

Nel suo intervento, il presidente Sangalli ha sottolineato la necessità di "mantenere lo sguardo alto, dobbiamo tenere vivo il coraggio di guardare al futuro. Nonostante tutto". "Formazione e innovazione sono una formidabile stella polare in questo senso. Il presente, d’altro canto, mai ci è sembrato così incerto. Dopo lo shock da «cigno nero» della pandemia, l’ultima parte del 2021 e l’inizio del 2022 sono stati segnati da altri eventi non previsti. E’ arrivata la guerra dentro i confini dell’Europa, in Ucraina, e tutto questo, oltre al carico di tragedie umane e sociali, ha contribuito ad acuire problemi pregressi".

Il pericolo inflazione

"Nel frattempo, l’inflazione, fenomeno che mancava da diverso tempo nella nostra economia, ha cominciato a prendere il largo. L’Istat ha indicato, per il mese di maggio, un tasso d’inflazione al 6,9%, che riduce il potere d’acquisto e, insieme alla crescente incertezza, rischia di frenare ancora di più i consumi. Le nostre previsioni sono che la ripresa dei consumi sarà più lenta di quella del PIL. Oggi, invece, i servizi hanno lasciato sul campo della pandemia 930mila unità di lavoro rispetto al 2019. Si sta infatti indebolendo la storica funzione del nostro settore di «assorbire» - in particolare sul fronte del lavoro - gli shock economici. D’altro canto, interi comparti del nostro mondo vivono oggi una paradossale mancanza di personale disponibile".
 

Il lavoro  e l'importanza dei contratti collettivi

"ll lavoro, il buon lavoro, oggi appare come una priorità del nostro Paese, che proprio nel terziario di mercato deve trovare una risposta, un banco di prova imprescindibile. Il contratto collettivo, senza dubbio, è lo strumento principe del buon lavoro. E anche in questa occasione voglio ribadire la nostra convinzione sulla centralità dei contratti collettivi per la risoluzione di tanti problemi strutturali di società ed economia. Faccio un esempio: pensiamo alla discussione delle passate settimane sul salario minimo. Noi crediamo che «il salario minimo» di possa realizzare solo nella valorizzazione erga omnes dei trattamenti economici e del welfare contrattuale previsti dai contratti collettivi. Contratti collettivi, intendiamoci, stipulati da chi realmente rappresenta il mondo del lavoro ed il mondo delle imprese. E tutto ciò significa anche contrastare in modo effettivo il dumping contrattuale. Ci ha fatto grande piacere che tante voci autorevoli nel Governo, commentando la decisione europea sul salario minimo, abbiano ribadito la centralità del sistema della contrattazione collettiva, che caratterizza in positivo il nostro Paese. Diversamente, non si rende un buon servizio alla costruzione di una sicurezza sociale «possibile e sostenibile», come l’avrebbe definita un bolognese doc, che proprio nella sua Bologna ha tragicamente perso la vita ormai 20 anni fa: il professor Marco Biagi. Se vogliamo migliorare salari e creare condizioni di lavoro crescenti dobbiamo incidere sulla produttività del lavoro, soprattutto nei settori che rappresentiamo. Serve uno straordinario impegno comune per rilanciare la produttività complessiva del sistema Paese".

Innovazione e formazione 

"E questo impegno, se posso dire, ha due motori che sono proprio innovazione e formazione. L’innovazione permette di fare di più in meno tempo, quindi di essere più efficienti. La cura delle competenze, la formazione, d’altro canto, consente di utilizzare bene la stessa innovazione, di centrare i risultati, di raggiungere gli obiettivi, in una parola, la formazione ci consente di essere più efficaci nel lavoro. Rendersi conto di questo legame di formazione e innovazione con la produttività e, quindi, con benessere del Paese, ci fa mettere – ritengo - tutto sotto un’altra prospettiva. La prospettiva del futuro, come ricordavo all’inizio del mio intervento. Siamo infatti convinti che la formazione è la strada maestra delle prossime generazioni, la formazione è la strada verso il futuro. E proprio le grandi organizzazioni di rappresentanza, i grandi corpi intermedi come noi, hanno da questo punto di vista un ruolo strategico".

 

Postacchini: "Alleggerire la tassazione delle imprese e sostenere gli investimenti"

Il Presidente di Confcommercio Emilia Romagna, Enrico Postacchini, ha evidenziato che “Confcommercio ha come importanti obiettivi quelli di sostenere le proprie imprese attraverso interventi di formazione e innovazione digitale". "Il dato in calo delle attività registrato in Emilia-Romagna - ha detto Postacchini -insieme all’aumento dei costi dell’energia e alle problematiche legate alla mancanza di personale, specialmente in alcuni settori, sono seri allarmi che spingono Confcommercio a chiedere fortemente allo Stato un alleggerimento della tassazione alle imprese, nuovi strumenti per ridurre l’insolvenza delle aziende e sostenere gli investimenti in questa nuova fase di programmazione dei Fondi strutturali”.

Enrico Postacchini

 

I lavori dell’Assemblea hanno approfondito anche i temi della formazione tecnica superiore e della Riforma del Sistema ITS, con gli interventi di Donatella Prampolini Manzini, Vice Presidente nazionale Confcommercio e Presidente di Iscom Emilia Romagna, Andrea Colzani, Presidente Gruppo Giovani Confcommercio, l’On. Serse Soverini in collegamento, Gaudenzio Garavini, Direttore dell’Associazione Scuola Politecnica ITS Emilia-Romagna, e Pietro Fantini Presidente della Fondazione ITS Emilia Romagna.

 

 

 

 

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