Turismo, super green pass: i commenti delle Associazioni

Turismo, super green pass: i commenti delle Associazioni

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20 gennaio 2022

La recente approvazione del dl super green pass ha scatenato preoccupazione tra le Associazioni di categoria del turismo. Il nuovo certificato, che entrerà in vigore dal primo febbraio, avrà infatti una validità di sei mesi, mentre l’Unione europea chiedeva di uniformarne la durata a nove. Il rischio è quindi quello di perdere migliaia di turisti stranieri. La politica differente che i Paesi del mondo adottano sulla validità dei vaccini in uso sta creando non pochi problemi, oltre a quelli già drammaticamente presenti, al turismo. In Italia, ad esempio, il mancato riconoscimento di alcune vaccinazioni effettuate in Paesi extra europei, impedisce l'arrivo di molti turisti stranieri.

 

Confturismo: “ennesimo colpo basso per il turismo”

“E’ l’ennesimo colpo basso all’economia nazionale del turismo, un provvedimento emanato senza alcun preavviso, che ci allontana dall’Europa, i cui vertici reagiscono sbigottiti quanto noi. Siamo tra i Paesi con i migliori risultati nella lotta alla pandemia eppure siamo anche quello con le maggiori restrizioni agli spostamenti internazionali, per i flussi intercontinentali e ora anche per quelli all’interno dell’Europa. Non solo si prevede l’obbligo di presentare, alla partenza o ai controlli di frontiera, un test antigenico o molecolare effettuato nell’imminenza del viaggio, ma anche l’imposizione di una quarantena di cinque giorni in Italia per i viaggiatori non immunizzati. Com’è possibile comprendere tutto questo?”. Così il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patané, secondo il quale “non possiamo sostenere oltre una situazione di questo tipo. Dopo quasi due anni di blocco per il turismo e decine di milioni di viaggi e presenze che continuano a mancare all’appello rispetto al 2019, le richieste di supporti specifici per il nostro settore vengono sistematicamente ignorate nei provvedimenti che il Parlamento sta esaminando in questi giorni, dal decreto fisco e lavoro alla legge di bilancio. Basta parlare di turismo come asset strategico dell’economia italiana per poi dimenticarsene regolarmente all’atto pratico”.

Fipe: “giusta la proroga dello stato d’emergenza, ma l’ordinanza danneggia turismo e pubblici esercizi”

"La proroga dello stato di emergenza era prevedibile e la riteniamo giusta perché la situazione è ancora critica e quindi è necessario poter semplificare eventuali provvedimenti emergenziali da prendere”. Parole del presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, che invece è critico sull’ordinanza del ministro Speranza: “certamente danneggia il turismo e i pubblici esercizi, su cui pesano già le cancellazioni di eventi aziendali e di catering nel solo mese di dicembre per 300 milioni di euro, e il calo potenziale di circa 350mila clienti non vaccinati, per un importo intorno ai 120-150 milioni di euro".      

 

Federalberghi: “restrizioni troppo dure per il turismo straniero”

“Non comprendiamo le ragioni che inducono il Governo a definire, per l'ingresso dei cittadini stranieri in Italia, le restrizioni più rigide d'Europa nonostante il buon esito della campagna vaccinale, che ha portato l'Italia ad ottenere i risultati migliori d'Europa”. Così Federalberghi, che sottolinea che “nelle scorse settimane le imprese del turismo hanno sostenuto l'ennesimo sforzo, adeguandosi alle nuove indicazioni sul green pass e sul super green pass, nel presupposto che il contributo di tutti avrebbe realizzato le condizioni per consentire il sereno svolgimento delle attività economiche e sociali. Tutto ci saremmo aspettati tranne questa cattiva sorpresa, che riporta indietro le lancette e respinge i turisti stranieri, dirottandoli verso i Paesi concorrenti”.

Per la Federazione degli albergatori aderente a Confcommercio si tratta di un grave danno per il Paese e “a complicare la situazione intervengono i tempi di entrata in vigore dell'ordinanza che non tengono conto del fatto che nell'economia dei viaggi e del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo. Le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno prenotato il viaggio, l'alloggio e i servizi complementari. Chiediamo che l'ordinanza venga rimodulata al fine di consentire alle imprese e ai turisti di riorganizzarsi”.

“Ribadiamo inoltre, anche alla luce della proroga dello stato di emergenza, la richiesta di inserire in legge di bilancio adeguate misure di sostegno del settore, a partire dall'esonero dei costi fissi che gravano sulle imprese del settore (seconda rata Imu e credito imposta affitti) e proroga della cassa integrazione, per sostenere imprese e lavoratori che sono allo stremo”, conclude Federalberghi.

 

Fiavet: "il super green pass è una barriera per l'incoming"

"Il non riconoscimento di vaccini in uso in Paesi importanti, come ad esempio la Russia, è una grande penalizzazione per il nostro mercato, soprattutto alla luce del fatto che altri Paesi europei li accettano". Questo il commento di Ivana Jelenic, presidente di Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese e viaggi, aderente a Confcommercio. "Il vaccino cinese poi – ha aggiunto Jelenic –  è utilizzato da mezzo mondo e invece, da noi, ci sono infinite riserve. Dobbiamo trovare una maniera formale e giuridica per poterli riconoscere, altrimenti rischiamo di perdere sempre più turisti stranieri, che investirebbero e spenderebbero cifre significative".

Con le nuove regole i turisti si troveranno a non poter usufruire di molti servizi. Per questo, negli ultimi giorni, sono fioccate le cancellazioni di molte prenotazioni. "Tutte le discrasie – ha proseguito Jelinic – complicano la vita del turista e di tutta la filiera che li deve accogliere. O entriamo nella logica di accettare quello che altri Paesi e i loro cittadini prevedono, altrimenti diventa complesso". Quindi, nello specifico, "se non riconosciamo durate superiori alle nostre e, contemporaneamente, non rendiamo valido il tampone per ottenere il super green pass, rendiamo impossibile fruire della stragrande maggioranza dei servizi, a cominciare dagli alberghi".

In questi giorni infatti, Fiavet sta ricevendo molte richieste di informazioni dagli operatori esteri, soprattutto dai Paesi più lontani, per poterle condividere con i clienti. " Prima del Covid – ha continuato Jelenic – oltre 52% delle presenze era del marcato estero, quindi non è qualcosa di cui possiamo fare a meno. Il problema va risolto, altrimenti rischiamo di sprofondare sempre di più in una crisi che ci vedrà penalizzati anche in periodi successivi".

Quanto ai nostri connazionali, che si vogliono recare a trascorrere vacanze all'estero fuori dall'Europa, "in generale c'è una maggiore flessibilità e pur utilizzando altri vaccini i nostri (che sono approvati a livello europeo) sono riconosciuti", ha concluso Jelinic.

 

Fto, Gattinoni: “Migliaia di cancellazioni per il super green pass”

L’anomalia della nuova certificazione sta generando migliaia di disdette da parte dei turisti stranieri. “Un danno che si aggiunge al danno”, ha commentato Franco Gattinoni, presidente di Fto, la Federazione del turismo organizzato aderente a Confcommercio, aggiungendo che “questa discrasia sta causando problemi ai turisti in entrata da molte nazioni, che magari hanno una certificazione verde da sette o otto mesi e stanno ancora aspettando, loro malgrado, il booster”.

Fto ha evidenziato in più di un’occasione i numerosi problemi che sta attraversando il comparto, che a sua volta fa da volano all’intera filiera e per questo ha chiesto al governo una programmazione di mesi di anticipo. “Speriamo che il Parlamento – ha proseguito Gattinoni – corregga subito l’incongruenza: si tratta di norme che compromettono i meccanismi della corretta circolazione delle persone nello spazio europeo”.

Ad oggi, secondo la Federazione, ci sono già delle proposte alle Camere e “si potrebbe intervenire subito, ad esempio, nel decreto Milleproroghe”. Secondo Fto, in questo clima di incertezze i viaggiatori hanno bisogno di stabilità e prevedibilità. “È importante avere regole che tengano pure conto dei bambini, che orientano le scelte delle vacanze delle famiglie. Abbiamo perso due anni, ora non possiamo permetterci di sbagliare il terzo”, ha concluso Gattinoni.

 

Di

Veronica Mancino

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