Autotrasporto: "la sicurezza non può essere svenduta"

Autotrasporto: "la sicurezza non può essere svenduta"

Dopo la trattativa al Ministero dei Trasporti in cui la committenza ha tentato di far rivedere al ribasso i costi minimi, il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggé sottolinea che "garantire la sicurezza sulle strade e sul lavoro è un dovere civile".

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13 giugno 2011

''La sicurezza stradale non può essere svenduta per interessi di bottega. Garantire la sicurezza
sulle strade e sul lavoro è un dovere civile. E i costi minimi per la sicurezza sono lo strumento per adempiere a questo dovere''. Lo ha affermato è Paolo Uggé, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, all'indomani della trattativa al Ministero dei Trasporti, dove ''la committenza - dice in una nota - ha tentato di far rivedere al ribasso i costi minimi''. ''Corretto - secondo Uggé - il comportamento del Governo che ha dato una risposta chiara e forte ribadendo l'importanza della sicurezza sul lavoro, e dunque anche nel trasporto merci''. ''Oggi - prosegue il presidente di Fai - si riparta dai costi minimi, che sono frutto di calcoli determinati dai tecnici del Ministero, sulla base di quanto indicato dalle norme di legge, e ci si confronti avendo come punto imprescindibile la sicurezza della gente e non gli interessi di coloro che vogliono continuare ad approfittarsi delle debolezze di un settore'', aggiunge ribadendo che ''chi ha tentato in ogni modo di far abbassare questi costi sotto la soglia minima punta solo a interessi di bottega, fregandosene della vita di migliaia di persone".

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