L'autotrasporto non deve alcun contributo all'Authority

L'autotrasporto non deve alcun contributo all'Authority

Il Tar del Piemonte, dopo il ricorso di Fai-Conftrasporto, conferma che l'Autorità di regolazione dei trasporti non esercita alcuna concreta attività regolatoria (presupposto per poter richiedere il contributo) nel settore dell'autotrasporto merci.

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3 maggio 2018

Fai-Conftrasporto vince il ricorso contro l'Authority: l'autotrasporto non deve alcun contributo per il funzionamento dell'Autorità di regolazione dei trasporti (che invece lo esigeva). Lo ha stabilito il Tar del Piemonte con una sentenza che, giunta nella tarda serata del 2 maggio scorso, ha accolto le istanze della Federazione degli autotrasportatori italiani. Il Tribunale amministrativo del Piemonte conferma così che l'Authority non esercita alcuna concreta attività regolatoria  (presupposto, questo, per poter richiedere il contributo) nel settore dell'autotrasporto merci che – sottolinea il TAR – "già oggi appare ampiamente liberalizzato e fortemente concorrenziale". Le imprese di autotrasporto, quindi, non devono pagare alcuna ulteriore ‘tassa occulta'. Ovviamente, se l'Authority dovesse ricorrere in appello, la Federazione degli autotrasportatori continuerà la sua battaglia per la difesa del settore. "È indispensabile che il Governo intervenga. In un Paese civile - dichiara il presidente Fai e vicepresidente di Confcommercio,  Paolo Uggè -  non è possibile che ogni anno si debbano sostenere ‘iniziative giudiziarie' che si concludono puntualmente con la vittoria dell'autotrasporto, assunte da un'Autorità alla quale la legge non attribuisce alcun potere di vigilanza nel settore. Evitare che anche il prossimo anno, per l'ennesima volta, si ripeta questo scenario, è a questo punto un dovere istituzionale".

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