Blocco dei taxi: Uggè, "il Milleproroghe non c'entra"

Blocco dei taxi: Uggè, "il Milleproroghe non c'entra"

Il presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè fa riferimento a un documento che ha riconsegnato in copia al mittente (il Ministero dei Trasporti) e che prova l'assenza di un nesso logico tra l'emendamento del Milleproroghe e la protesta di questi giorni.

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21 febbraio 2017

"Taxi: lo sciopero è una forzatura. Ecco la prova". Il presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè fa riferimento a un documento che ha riconsegnato in copia al mittente (il ministero dei Trasporti) e che prova l'assenza di un nesso logico tra l'emendamento del Milleproroghe e la protesta di questi giorni. È una nota del ministero stesso, datata 31 marzo 2016, a firma del direttore generale Enrico Finocchi, nella quale si dichiara che "Le disposizioni introdotte dall'articolo 29 comma 1 quater del D.L. 207/2008 sono da ritenersi, allo stato, non in vigore".  "Il che fa cadere il nesso causa/effetto fra l'emendamento del Milleproroghe e il blocco dei taxi – dichiara Uggè – Insomma conferma che l'emendamento al centro dell'attuale protesta, non cambiando di una virgola lo stato delle cose, non ha senso, oggi, di essere contestato. Ecco perché insisto nel dire che quella inscenata in questi giorni in diverse città è una protesta insensata, una forzatura". "Reale e non forzata è invece l'esigenza di un definitivo riassetto della normativa – ribadisce concludendo il presidente di Conftrasporto -  Una riorganizzazione che contrasti ogni forma di abusivismo e concorrenza sleale garantendo il corretto diritto di intraprendere, professionalità, sicurezza e qualità dei servizi.  Se il Governo sarà pronto a riprendere i lavori avviati, Conftrasporto e Confcommercio sono pronti a fare la propria parte."

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