Bonus fiscale: Conftrasporto boccia il decreto del Governo e chiede lo stato di crisi per il settore

Bonus fiscale: Conftrasporto boccia il decreto del Governo e chiede lo stato di crisi per il settore

Gli autotrasportatori ritengono "improponibile" la decisione dell'esecutivo di recuperare il bonus e si preparano ad un fermo nazionale dei trasporti. MONTE BIANCO: TRE DATE PER LA RIAPERTURA ALLE MERCI

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25 marzo 2002
AUTOTRASPORTO;BONUS; CONFTRASPORTO DICHIARA STATO AGITAZIONE INACCETTABILE DECRETO SU BONUS FISCALE

Bonus fiscale: Conftrasporto boccia il decreto legge del governo  e chiede lo stato di crisi per il settore

 

I consigli nazionali delle federazioni aderenti alla Conftrasporto, la Confederazione del trasporto della spedizione e della logistica, hanno deciso all’unanimità di respingere il decreto legge, emanato dal governo nei giorni scorsi per il recupero del bonus fiscale, e di proclamare un immediato stato di agitazione del settore. Il presidente di Conftrasporto Francesco Colucci ha sottolineato che “è un provvedimento iniquo che chiede agli operatori del settore, che vivono in uno stato di crisi come riconosciuto ufficialmente dallo stesso governo, il recupero di rilevanti somme senza che siano state create condizioni di omogeneità, per quanto riguarda i costi di esercizio, rispetto a quelli sostenuti dalle imprese operanti negli altri paesi dell’Unione europea”. “Non è possibile - ha proseguito Colucci - non aver la certezza di quelle che saranno le decisioni della commissione europea sulla riduzione sul prezzo del gasolio e aggiungere l’imposizione della restituzione del bonus fiscale”. Le federazioni hanno deciso anche di chiedere al governo azioni a livello europeo per ottenere provvedimenti in merito all’attuale stato di crisi e di richiedere un confronto urgente con le forze politiche. La Conftrasporto ha sottolineato in una nota che “le imprese di autrasporto non sono in grado di restituire il bonus fiscale soprattutto perchè vivono, ormai da tempo, le conseguenze di una crisi, per lo più generata dalle difficoltà di attraversamento delle Alpi, che produce per l’intera economia del Paese un costo di quattro milioni di euro all’anno, che per il solo autotrasporto significa un milione di euro”.     

Il presidente di Conftrasporto ha detto che “nel caso in cui il governo non sostenesse in modo adeguato le azioni necessarie ad ottenere il riconoscimento dello stato di crisi, e perseguisse invece esclusivamente il disegno punitivo nei confronti degli operatori del settore, colpevoli solo di aver applicato quanto disposto da una legge dello Stato italiano, la Conftrasporto dichiara sin d’ora che, effettuate le opportune valutazioni sui risultati delle iniziative che ha deciso di intraprendere, ricorrerà al fermo nazionale dei servizi di trasporto”.

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