Confcommercio su dati Istat: da impennata prezzi rischio forte impatto su consumi

Confcommercio su dati Istat: da impennata prezzi rischio forte impatto su consumi

Preoccupa anche l’andamento del mercato del lavoro

Il dato sull’andamento dei prezzi al consumo nel mese di settembre, seppure lievemente inferiore rispetto alle nostre stime, rappresenta un ulteriore tassello negativo all’interno di un quadro congiunturale in cui i segnali di rallentamento diventano sempre più concreti ed evidenti. Le tensioni che da oltre un anno si avvertono sulle materie prime, energetiche e non, si stanno diffondendo all’interno del sistema, come segnala l’ulteriore crescita dell’inflazione di fondo che ha raggiunto il 5,0% su base annua.

I timori di un ridimensionamento della domanda delle famiglie, e di conseguenza del PIL nella parte finale del 2022, sono supportati da un’inflazione che per i beni ed i servizi che compongono il cosiddetto carrello della spesa ha superato l’11%, valore che potrebbe ancora crescere già a ottobre in considerazione degli aumenti attesi per il prezzo dell’energia e del gas e per il parziale trasferimento dell’incremento dei costi subiti dalle imprese sui prezzi dei beni e dei servizi destinati al consumo finale: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat di oggi.

Anche le prime stime sull’andamento del mercato del lavoro nel mese di agosto – prosegue la nota - confermano i segnali di rallentamento che l’economia manifesta da qualche mese. Infatti, la riduzione per il secondo mese consecutivo del numero di persone occupate, fenomeno che non si registrava da gennaio 2021, rappresenta un indubbio campanello d’allarme che non può essere mitigato dalla contemporanea ulteriore riduzione delle persone in cerca di occupazione e dalla conseguente discesa del tasso di disoccupazione. La contrazione delle forze di lavoro non è mai un indice di salute del sistema. A preoccupare è anche la progressiva crescita degli inattivi tra coloro che hanno tra i 35 ed i 49 anni.

Tra le poche indicazioni da accogliere favorevolmente – conclude Confcommercio - c’è l’incremento degli autonomi, testimonianza di una confortante vivacità della nostra economia. Che si avvia, comunque, verso una moderata recessione, come anche la NADEF ammette con chiarezza. Il problema sarà costituito dalla lunghezza della fase di ripiegamento dell’attività economica.

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