Confcommercio su fiducia: da pandemia e inflazione "shock" di inizio anno

Confcommercio su fiducia: da pandemia e inflazione "shock" di inizio anno

Come era logico attendersi, l’incrocio tra i nuovi vincoli alla socialità e alla produzione con il ritorno dell’inflazione, ha generato una diffusa riduzione della fiducia, tanto tra le famiglie quanto tra gli imprenditori. Uno “shock” di inizio 2022 che non va sopravvalutato ma che non deve essere nemmeno del tutto trascurato. Gli impulsi sui costi dell’energia si stanno, infatti, diffondendo alle altre filiere e cominciano a leggersi nelle dinamiche dei prezzi al consumo, comportando, almeno nel breve termine, un’erosione del potere d’acquisto delle cospicue attività liquide non protette dall’inflazione. Ciò potrebbe comprimere la dinamica dei consumi, indebolendo la ripresa: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sulla fiducia di consumatori e imprese diffusi oggi dall’Istat.

Preoccupazioni sulla crescita – prosegue la nota - emergono con chiarezza anche dal versante delle imprese, sia pure con diverse intensità. Se nel commercio al dettaglio qualche giovamento deriva dalla sostituzione delle consumazioni fuori casa con acquisti per l’alimentazione domestica, presso i servizi di mercato si acuisce gravemente il disagio delle imprese, in particolare nei trasporti e nella filiera turistica. Il che – conclude l’Ufficio Studi - ripropone il tema di una ripresa eterogenea, con ampi settori del terziario di mercato ancora in piena pandemia economica, una condizione di fragilità che si riverbera sulla tenuta complessiva del sistema produttivo.

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