MIC – Misery Index Confcommercio

MIC – Misery Index Confcommercio

Una valutazione macroeconomica del disagio sociale

  • A gennaio 2022 l’indice di disagio sociale si attesta a 16,4 (+0,1 su dicembre 2021);
  • La disoccupazione estesa scende al 10,5%;
  • La variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto sale al 4,3% annuo;
  • Il permanere di tensioni sul versante dei prezzi e un possibile peggioramento del mercato del lavoro derivante da un rallentamento della ripresa, potrebbero portare, nei prossimi mesi, ad un ampliamento dell’area del disagio sociale.

Il MIC di gennaio 2022 si è attestato su un valore stimato di 16,4, in aumento di un decimo di punto su dicembre 2021. Nei mesi più recenti la sostenuta ripresa del processo inflazionistico ha, di fatto, vanificato, in termini di disagio sociale, gli effetti positivi derivanti dal miglioramento del mercato del lavoro. L’indicatore - anche nella formulazione attuale che sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati - si mantiene su livelli storicamente elevati e appare concreta la possibilità di un sensibile peggioramento nei prossimi mesi. Le forti tensioni che si registrano sui mercati delle materie prime, associate alla crisi geo-politica, amplificano i rischi di un ulteriore, e prolungato, aumento dell’inflazione e di un contemporaneo ridimensionamento dei tassi di crescita produttivi e occupazionali.

A gennaio 2022 il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’8,8%, in diminuzione di due decimi di punto su dicembre, il livello più basso - al netto di quanto registrato nella primavera del 2020 - dalla fine del 2011. Il dato è sintesi di una sostanziale stabilità degli occupati e di una riduzione del numero di persone in cerca di lavoro (-51mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata una moderata crescita degli inattivi (+74mila unità su dicembre).

Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state oltre 62 milioni, a cui si sommano oltre 22 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate il 59,6% aveva causale Covid-19. Anche a gennaio sono state le imprese del turismo, del commercio e dei servizi di mercato a registrare il numero più elevato delle ore autorizzate con questa causale (oltre il 64% del totale), a testimonianza che per questi settori la fase critica non è stata ancora superata. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a 226mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari al 10,5% (tab. 1).

Anche a gennaio i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato un’accelerazione che ne ha attestato la crescita al 4,3% tendenziale. Sulla base di quanto sta avvenendo sui mercati delle materie prime, energetiche e non, il rialzo dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.

La figura 1 mostra le due componenti del MIC (in rosso l’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto e in blu la disoccupazione estesa), mentre l’ingrandimento riporta l’andamento complessivo del disagio sociale negli ultimi dieci mesi.


Tabella 1: Prezzi, disoccupazione e Misery Index Confcommercio (MIC) in Italia

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia su dati ISTAT ed INPS.
(*) I dati degli ultimi due mesi sono frutto di stima

anno

disoccupazione ufficiale (%)

disoccupazione estesa (%) *

Δ% prezzi-alta frequenza di acquisto

MIC*

2007

6,2

6,9

2,9

10,8

2014

12,7

15,6

0,3

20,0

2019

9,9

11,1

0,8

14,7

2020

9,3

13,8

0,2

17,6

2021

9,5

12,7

1,9

17,5

2021-III trim

9,1

11,8

2,3

16,6

2021-IV trim

9,1

10,7

3,6

16,2

2021-Aprile

10,2

13,8

1,0

18,2

2021-Maggio

9,8

12,6

1,4

17,0

2021-Giugno

9,4

14,1

1,6

19,0

2021-Luglio

9,1

11,6

2,0

16,1

2021-Agosto

9,1

12,1

2,4

17,1

2021-Settembre

9,1

11,6

2,6

16,6

2021-Ottobre

9,3

11,0

3,1

16,2

2021-Novembre

9,1

10,5

3,7

16,0

2021-Dicembre

9,0

10,6

4,0

16,3

2022-Gennaio

8,8

10,5

4,3

16,4


Figura 1: Misery Index Confcommercio (MIC)

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia su dati ISTAT ed INPS.


Nota tecnica sul calcolo del Misery Index Confcommercio (MIC)

Anche in questo numero il Misery Index Confcommercio (MIC) viene pubblicato in forma semplificata. Le modifiche apportate nella Rilevazione sulle Forze di lavoro condotta dall’Istat hanno determinato l’assenza di alcune informazioni che contribuivano in misura significativa all’elaborazione della disoccupazione estesa (sottoccupati e scoraggiati). Il MIC è semplificato e calcolato esclusivamente sulla base della disoccupazione ufficiale, delle persone effettivamente in CIG e della variazione percentuale dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto. I valori dell’indicatore riportati nel presente bollettino differiscono, pertanto, da quelli pubblicati in precedenza.

Gli scoraggiati inclusi nel calcolo della disoccupazione estesa utilizzata per la stima del MIC sono definiti come coloro che: (1) si dichiarano in cerca di lavoro, (2) sono disponibili a lavorare nelle due settimane successive a quelle dell’intervista, (3) anche se non lo hanno fatto nelle ultime quattro settimane, affermano di aver compiuto una o più azioni di ricerca da 2 a 3 mesi prima dell’intervista.

I sottoccupati sono persone che lavorano part time, ma che vorrebbero lavorare un numero maggiore di ore e dichiarano di essere disponibili a lavorare più ore entro le due settimane successive a quella cui le informazioni sono riferite.

Sia gli scoraggiati che i sottoccupati non rientrano nel calcolo di questa formulazione del MIC.
Per i chiarimenti tecnici sulla costruzione del MIC si rimanda alla nota tecnica pubblicata in allegato nei precedenti bollettini.

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