Confcommercio su vendite al dettaglio: domanda resta debole

Confcommercio su vendite al dettaglio: domanda resta debole

Componente alimentare più penalizzata e maggiori difficoltà per le piccole imprese

La contenuta crescita rilevata per le vendite a volume (+0,4%) nel mese di febbraio non modifica il profilo di indebolimento della domanda registrato negli ultimi mesi, in quanto si configura principalmente come un moderato recupero rispetto alla riduzione registrata a gennaio (-0,8%), dato rivisto oggi al ribasso. La più penalizzata è la componente alimentare, su cui cominciano a pesare anche gli effetti degli aumenti dei prezzi indotti dai rincari registrati alle fasi antecedenti il consumo. In questa situazione le piccole imprese, su cui gravano anche gli ingenti aumenti dei costi di gestione indotti dai rincari dell’energia, sono quelle che mostrano una situazione di maggiore difficoltà. Nel confronto a valore con i primi due mesi del 2019 per questa tipologia di imprese il calo delle vendite è dello 0,7%. Questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio a febbraio diffuse oggi dall’Istat.

La persistenza – prosegue la nota - di tassi d’inflazione elevati nei prossimi mesi, soprattutto nell’area delle spese obbligate, rischia, inoltre, di compromettere le possibilità di recupero di quei segmenti di consumo la cui domanda era stata drasticamente ridotta nei mesi più difficili del 2020-2021. La fragilità del quadro complessivo dei consumi è testimoniata da un ritorno a un assetto classico della fasi di incertezza: crescita delle vendite dei discount e ritorno prepotente dell’e-commerce.

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