Green Deal, Conftrasporto: “Sarà un bagno di sangue”

Green Deal, Conftrasporto: “Sarà un bagno di sangue”

L’Associazione aveva già espresso le proprie perplessità sul Patto verde europeo e si allinea alle posizioni contrarie dei ministri Cingolani e Giorgetti.

DateFormat

20 luglio 2021

L’annuncio del nuovo Green Deal da parte della Commissione europea il 14 luglio scorso era stato accolto tra mille perplessità. Conftrasporto aveva subito espresso i propri timori sulle nuove proposte per la riduzione delle emissioni di gas, dubbi che sono stati condivisi anche dal ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, e da Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico. L’Associazione si è sempre schierata a favore della transizione ecologica, ma chiede a gran voce più equilibrio e gradualità.

La decisione del Consiglio europeo di diminuire del 55% le emissioni inquinanti entro il 2030, è stata la misura che ha creato più tensioni. Conftrasporto lo definisce un “disegno autolesionistico”. Anche il ministro Cingolani ha espresso i propri dubbi in merito: “In questi giorni - ha spiegato durante il seminario estivo della Fondazione  Symbola - c’è stata un grandissima opportunità nel campo dell’elettrificazione, ma proprio ieri è stato comunicato dalla Commissione Ue che anche le produzioni di nicchia, come Ferrari, Lamborghini, Maserati, McLaren, dovranno adeguarsi al full electric entro il 2030. Secondo il ministro questa decisione darebbe troppo poco tempo al settore dell’automobilismo di lusso per adeguarsi all’abbattimento delle emissioni e porterebbe solo alla chiusura delle imprese, compresa la nota casa del cavallino rampante.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che considera il Green Deal un grosso rischio per alcuni settori industriali: “La ricetta decisa a livello europeo - ha commentato il ministro intervenendo all’evento “La ripartenza” al Teatro Petruzzelli di Bari - è che il nuovo sistema economico si dovrà incardinare nelle due dimensioni del pilastro digitale e green. Da qui a qualche anno avremo un'economia totalmente diversa e dei settori che cresceranno e altri che moriranno e quello che vediamo oggi di aziende che chiudono sarà inevitabile rispetto a questa scelta che politicamente è stata fatta. Alcuni settori sono condannati a morte. E' una sorta di eutanasia decisa. Conftrasporto concorda con il ministro Giorgetti sui rischi occupazionali con l’avvento del piano europeo: “è una minaccia - ha ribadito Uggè - per il 20% del Pil. In Europa mi pare si siano fatti prendere un po’ troppo la mano”.

In conclusione l’Associazione chiede alla Commissione europea di avere un maggiore senso della realtà: “La nostra Confederazione è per il rinnovo delle flotte e del parco circolante, ma queste non sono operazioni banali, né a costo zero”, ha concluso il presidente Uggé.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca