Conftrasporto: "non prendere in giro gli italiani"

Conftrasporto: "non prendere in giro gli italiani"

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13 febbraio 2019

Dalla sconfitta alla povertà, alla moltiplicazione dei pani e dei pesci: è sempre più 'divina' o 'diabolica'  l'azione dei 5 stelle al Governo". Il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè, interviene sulla Tav alla luce della pubblicazione nel sito del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture del rapporto costi-benefici dell'opera ed afferma: "non si prendano in giro gli italiani". "Com'è possibile - chiede Uggè - che la Torino Lione ci costi 7 miliardi di saldo negativo se, in base agli accordi internazionali, all'Italia, tra la tratta nazionale e la quota parte (al netto dei contributi di Francia e soprattutto dell'Unione Europea) di quella internazionale saranno chiesti solo 4,7 miliardi di euro? Nel conteggio, le risorse che Francia e Unione Europea si sono impegnate a fornire non sono state considerate, come se l'intera opera la dovesse finanziare l'Italia". "Gli accordi internazionali sono previsti da una legge approvata dal Parlamento, che solo con l'abrogazione di quegli atti si possono modificare. Il referendum è un atto democratico di grande importanza e prevede tempi e procedure di mesi, chi lo propone o è ignorante o prende in giro gli italiani. Si vada in Parlamento con una proposta di legge che abroga quanto già approvato; non farlo significa aver altri obiettivi di natura politica", propone Uggè, secondo cui "la Commissione costi benefici non può concludersi con un componente in contrasto con i risultati. Non siamo in una giuria del tribunale, ma in un organismo tecnico che deve esprimersi unanimemente". "Sui treni - fa ancora presente il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio -  non saliranno i Tir completi, ma casse mobili o semirimorchi e quindi, le affermazioni che riguardano il coinvolgimento del personale sono solo stupidaggini". "Per quanto riguarda l'ambiente, il calcolo non può escludere l'elevato numero di automezzi che per collegarsi alle diverse destinazioni dell' ovest europeo possono partire da Genova o da Novara o da altre località o viceversa. E' come se per verificare i costi benefici dell'Alta velocità ci si limitasse alle tratte Milano/Torino o alla Roma /Napoli. Il calcolo deve considerare tutta la tratta per avere dati complessivi". Infine, Paolo Uggè affronta il discorso della sicurezza, i costi sociali, e chiede: "quanto valgono la vita e l'incolumità delle persone in tema di costi benefici? Di questo aspetto si preferisce parlare poco. Sulle accise rischiamo un vero testa coda: da un lato il Governo intende alzarle eliminando i rimborsi per i camion in quanto sussidi dannosi per l'ambiente, dall'altra, così facendo, finirà per rendere sempre meno conveniente per lo Stato la realizzazione di infrastrutture alternative alla strada e allora finirà col riempire l'Italia di strade e anziché potenziare le modalità alternative affiderà sempre più i trasporti al tutto gomma. "L'autotrasporto magari ringrazierà pure - conclude Uggè - l'Italia tutta non saprei".

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