Impresa Cultura Italia: "Usare la leva fiscale per sostenere i consumi culturali"
Impresa Cultura Italia: "Usare la leva fiscale per sostenere i consumi culturali"
Nella sede nazionale di Confcommercio si è svolto l’incontro “Sostiene la Cultura. Consumi culturali e leva fiscale: verso una proposta di detrazione”. Al centro dell'evento la proposta di introdurre una detrazione fiscale sulle spese culturali delle famiglie.
Nella sede nazionale di Confcommercio si è svolto l’incontro “Sostiene la Cultura. Consumi culturali e leva fiscale: verso una proposta di detrazione”, promosso da Impresa Cultura Italia-Confcommercio. L’evento ha messo al centro la proposta di introdurre una detrazione fiscale sulle spese culturali delle famiglie, con particolare attenzione all’acquisto di libri e ai biglietti per spettacoli dal vivo. Una misura per rendere la cultura un bene accessibile e parte integrante del welfare familiare.
Dopo i saluti istituzionali di Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con incarico alle Politiche del Fisco e di Bilancio, si è svolta una tavola rotonda con Paolo Ambrosini, vicepresidente di Impresa Cultura Italia e presidente di Ali, Domenico Barbuto, segretario generale di Agis e Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni familiari. All’evento hanno partecipato Federico Mollicone, presidente della VII Commissione della Camera, Francesca Scatto, presidente della VI Commissione del Consiglio regionale Veneto e Gabriele Sepio, partner dello studio e-IUS Tax&Legal che ha collaborato con Impresa cultura Italia nella definizione e nell’elaborazione della proposta di detrazione fiscale. La chiusura è stata affidata al presidente di Impresa Cultura Italia, Carlo Fontana.
Fontana: “La cultura non è un lusso, va sostenuta con la leva fiscale”

“La cultura non può restare un lusso per pochi. I dati del nostro Osservatorio ci dicono che oltre il 75% degli italiani ne riconosce il valore, ma più di un cittadino su quattro rinuncia ad attività culturali per motivi economici. La barriera del prezzo colpisce soprattutto i giovani, famiglie con figli e chi vive nelle aree periferiche”. Secondo Fontana, “è qui che la leva fiscale può fare la differenza: riconoscere una detrazione anche per un libro o un biglietto a teatro significa affermare che la cultura è un bene primario, parte integrante del benessere familiare e di una moderna visione di welfare”. Fontana ha poi messo l’accento su un altro aspetto interessante. “Vorremmo che la spesa per il consumo culturale entrasse nell’ambito del welfare aziendale. Una scelta che completerebbe il percorso per una maggiore fruizione della cultura”.
Prampolini: “Mettere più soldi in tasca alle famiglie per accedere alla cultura”
Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con incarico alle Politiche del Fisco e di Bilancio, ha iniziato il suo intervento ricordando che “grazie all’intuizione del presidente Sangalli abbiamo creato un coordinamento della cultura in Confcommercio. Non è una cosa scontata ma ci siamo riusciti”. “La cultura – ha detto Prampolini - viene spesso e volentieri utilizzata come arma per tenere gli ignoranti sotto scacco. Una cosa che viene da molto lontano”. “Rischiamo che la popolazione più povera non riesca ad abbattere la barriera dello scarso reddito. Ci sono tante persone che vorrebbero godersi la cultura ma non ne ha la possibilità. La coperta è corta per quel che riguarda gli interventi a favore della cultura. Anche con risorse scarse si può trovare qualcosa per dare una spinta e va bene la detrazione per il libri scolastici al 19% ma bisogna allargare l’ambito. Bisogna mettere più soldi in tasca alle famiglie”.
Mollicone: “Il governo sempre impegnato per l’accesso alla cultura”
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Il presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone ha iniziato il suo intervento ricordando i dati dell’Osservatorio dei consumi culturali Swg che nel 2024 ha evidenziato un aumento del consumo culturale dopo il Covid. “Numeri incoraggianti ma lontani dal 2019 e per questo la proposta di legge a mia firma, all’esame della Commissione Finanza, punta ad introdurre una detrazione fiscale per le spese culturali sostenute dai cittadini”. “La cultura – ha detto Mollicone non è solo un diritto ma un dovere. Vogliamo che ad accedere un evento culturale sia un diritto sostenuto dallo Stato come le medicine perché è stato dimostrato l’effetto curativo e antidepressivo della cultura”. “L’obiettivo entro la fine di questa legislatura è arrivare ad un provvedimento che renda l’accesso alla cultura un bene riconosciuto e fiscalmente sostenuto”. Mollicone ha poi parlato della proposta di legge “Italia in Scena” – della quale è primo firmatario – che mira ad introdurre, con gli articoli 121-bis e 121- ter al Codice dei beni culturali e del paesaggio, un’anagrafe digitale degli istituti, dei luoghi della cultura e dei beni culturali di appartenenza pubblica presso il MIC. Con il compito di censire le informazioni relative alle forme di gestione e alla conformità dei livelli di qualità della valorizzazione del patrimonio culturale, al fine di raccogliere e rendere accessibili i relativi dati, nonché di monitorare la gestione, valutando l’adozione di forme alternative e la partecipazione dei soggetti privati, singoli o associati, alle attività di valorizzazione del patrimonio culturale medesimo secondo il principio di sussidiarietà. “In sostanza – ha detto Mollicone - l’anagrafe dovrebbe raccogliere, dai vari istituti pubblici, dati sulla natura del bene, sulla gestione (diretta o indiretta), sugli atti giuridici connessi e su indicatori di qualità come accessibilità, efficacia, efficienza e sostenibilità economica”. L’art. 121-ter istituisce poi l’Albo digitale della sussidiarietà orizzontale, una sezione dell’anagrafe destinata a censire i soggetti privati interessati alla gestione indiretta dei beni culturali pubblici, garantendo trasparenza, concorrenza e qualità. I criteri di iscrizione e le modalità operative saranno definiti con decreto ministeriale, ma l’iscrizione resta sempre aperta. Ai fini dell’attuazione delle disposizioni è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro.
Paolo Ambrosini: “Politica e mondo della rappresentanza insieme per sostenere la cultura”
“In Confcommercio abbiamo una realtà che permette alla cultura di avere voce”. “Ogni euro investito in cultura – ha detto Ambrosini - ne riproduce 1.80. L’Italia è cultura, ma in tutti questi anni il sostegno alla cultura non è mai stato convincente. Tutti devono poter accedere”. “Oggi – ha osservato Ambrosini - il bene culturale viene avvicinato solo dalla fascia alta della popolazione ma abbandonato dalla fascia media. Il 24,2% della popolazione dai 6 anni in su non accede ad attività culturali: musei, libri giornali, cinema, teatro, concerti, etc. Un dato su cui occorre riflettere e che ci pone un campanello di allarme. Se a tutto questo aggiungiamo gli indicatori delle prove Invalsi e Escs, si dimostra che nelle famiglie dove c’attenzione al bene culturale gli studenti hanno un andamento migliore. Come possiamo pensare di rimanere inerti di fronte a tutti questi elementi senza sollecitare un sostegno pubblico che vada oltra a quello dei luoghi e sostenga la domanda e i beni culturali. In un paese che ha una spesa media dello 0,8 contro una media europea dell’1,1”. Ambrosini ha concluso il suo intervento sottolineando la volontà di “mettere insieme politica e mondo della rappresentanza culturale per una misura che vada nella direzione giusta”.
Barbuto: “Dare al cittadino la possibilità di accedere alla cultura”
Il segretario generale di Agis, Domenico Barbuto, ha ricordato la straordinaria alleanza “con il mondo del commercio e del terziario per noi strategica. Il mondo della cultura e dello spettacolo è impresa a tutti gli effetti”. “Diciamo grazie – ha detto Barbuto - a Impresa Cultura Italia e Confcommercio dove ci sentiamo a casa. Siamo in fase di legge di bilancio e il sostegno alla cultura pur basso c’è ma bisogna immaginare un sostegno al consumo culturale, abituare i giovani ad andare a teatro o al cinema è un elemento importante. La detrazione aiuterebbe molto in questo senso. Siamo di fronte all’opportunità di fornire al cittadino la possibilità di accedere alla cultura e aiutare anche le imprese del settore”.
a cura di
Ugo Da Milano





























