Dal 27 al 29 dicembre edicole chiuse contro la liberalizzazione

Dal 27 al 29 dicembre edicole chiuse contro la liberalizzazione

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15 dicembre 2011

Edicole chiuse da martedì 27 a giovedì 29 dicembre per la protesta degli edicolanti contro il provvedimento legislativo di liberalizzazione in via di approvazione che coinvolgerà anche la rete
di vendita dei giornali. La mobilitazione della categoria è stata annunciata dai sincadati Sinagi affiliato Slc-Cgil, UilTuCS Giornalai, Snag Confcommercio, Fenagi Confesercenti, Usiagi Ugl. Con la liberalizzazione di questo settore, che è già in una gravissima crisi strutturale e congiunturale che impatta su oltre 50.000 famiglie - spiegano le sigle sindacali - il Parlamento ha avviato un iter che porterà inevitabilmente alla chiusura di migliaia di edicole, lasciando la sopravvivenza delle altre nelle mani, non del mercato o del libero incontro di domanda e offerta, ma dei distributori locali di quotidiani e periodici. Saranno quindi circa 100 soggetti privati, che operano in un regime di monopolio di fatto nell'ambito territoriale di loro competenza, che decideranno se la redditività prodotta dalle edicole esistenti è funzionale ai loro interessi aziendali, così come l'apertura di nuove
rivendite. A questi quali sarà anche affidata la delicata funzione di valutare l'eventuale accesso delle testate editoriali alla rete di quotidiani e periodici. Con queste premesse si rischia di concentrare la diffusione dell'informazione e dello sviluppo della rete in capo a soggetti privati con le conseguenze di dare un colpo mortale alla democrazia nel nostro Paese''. Ma c'è di più: la liberalizzazione del settore ''non garantisce alcun vantaggio ai consumatori (in quanto il prezzo delle pubblicazioni è comunque fissato dagli editori) e colpisce quella rete di punti vendita esclusivi che con il loro
lavoro ed il loro impegno assicurano la diffusione della stampa, senza portare alcuna sostanziale apertura di mercato e alcuna possibilità di sviluppare una reale concorrenza''. Inoltre ''l'attività di vendita di quotidiani e periodici non è un'attività libera, ma fortemente vincolata. Le edicole infatti non possono decidere quale prodotto porre in vendita o il prezzo dello stesso o le condizioni di commercializzazione, in quanto deve essere assicurata la parità di trattamento di tutte le testate e il
diritto di tutti di accedere all'intera offerta editoriale in condizione di parità''. Le norme alle quali si riferiscono le organizzazioni degli edicolanti sono il comma 2 dell'articolo 31 (libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali senza contingenti, limitazioni territoriali o di altra natura) e il comma 8 dell'articolo 34 (che abroga le restrizioni all'accesso escludendo però alcune categorie come, ad esempio, i taxi).

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