Energia e carburante, ecco i nuovi aiuti

Energia e carburante, ecco i nuovi aiuti

Ok al decreto Aiuti quater: bollette rateizzate fino a 36 mesi per le imprese, prorogato lo sconto sui carburanti, riduzione al 90% del superbonus edilizio. Per Confcommercio “misure nella direzione giusta, ma occorrono altri interventi e più incisivi”.

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29 novembre 2022

Misure per mitigare il caro energia, riduzione del superbonus edilizio dal 110% al 90%, innalzamento a 5mila euro del limite sull'utilizzo del contante, rinnovo fino al 31 dicembre del taglio delle accise sui carburanti e premi aziendali detassati fino a 3milaeuro. Il Dl Aiuti quater, varato il 10 novembre scorso dal Consiglio dei ministri e finanziato con il 'tesoretto' da 9,1 miliardi di euro lasciato in eredità dal governo Draghi, proroga, rivede o avvia una serie di misure pensate per  sostenere gli sforzi di famiglie e imprese per contrastare il  caro energia e la corsa dell'inflazione.  Vediamole in dettaglio.

Caro energia

Per quanto riguarda il caro energia, le imprese potranno chiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023.

Il testo del decreto quater prevede anche la proroga fino al prossimo 31 dicembre del contributo straordinario a favore delle imprese e delle attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali, sotto forma di credito d'imposta, per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale. Confermate anche le aliquote potenziate del credito di imposta (40% per le imprese energivore e gasivore, 30% per imprese piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kilowatt).

Viene inoltre prorogato al 10 gennaio 2024 il mercato tutelato del gas per famiglie e imprese, che doveva invece scadere alla fine del prossimo anno. Il termine della maggior tutela per l'elettricità era già fissata al 10 gennaio 2024.

Bonus per il pos dei negozianti

La premier Giorgia Meloni ha annunciato che nel decreto è previsto anche un bonus per acquistare registratori di cassa telematici. Si tratterà di un contributo fino a 50 euro per incentivare l'adeguamento degli strumenti utilizzati per la memorizzazione e trasmissione telematica. 

Carburanti

Con 1,3 miliardi di euro viene prorogato fino al 31 dicembre 2022 lo sconto fiscale sulle accise della benzina e del diesel confermando così il taglio di 30,5 centesimi al litro. Per il Gpl lo sconto vale 8 centesimi di euro ogni chilogrammo, che sale a circa 10 centesimi considerando l'impatto sull'Iva. 

Welfare aziendale

Spazio anche all'innalzamento nel 2022 del tetto dell'esenzione fiscale dei cosiddetti bonus aziendali fino a 3mila euro, una misura di welfare aziendale pensata per rendere più pesanti gli stipendi dei lavoratori, attraverso il rimborso anche delle utenze.

Superbonus

Taglio al 90% per le spese sostenute nel 2023 e per quelle avviate su unità immobiliari dalle persone fisiche dal prossimo primo gennaio per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, a condizione che siano adibite ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito fino a 15mila euro. Il Superbonus 110% viene inoltre prorogato per le villette fino a marzo 2023, a patto che siano stati completati almeno il 30% dei lavori nell'anno precedente.
Leggi anche la news con tutte le informazioni utili sul Superbonus 110%.

 

Per Confcommercio “misure nella direzione giusta, ma occorrono altri interventi e più incisivi”

“Il decreto legge approvato dal Governo per contrastare il rincaro dei prezzi energetici si muove certamente nella giusta direzione anche se crediamo che le misure introdotte vadano ancora rafforzate per fronteggiare adeguatamente i rincari del costo delle forniture di energia elettrica e gas naturale per le imprese”. Così Giovanni Acampora, membro di Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità, in audizione alla Commissione Programmazione economica, Bilancio del Senato sul decreto “Aiuti quater”.

“Bene in particolare - ha proseguito Acampora - l’estensione del beneficio fiscale dei crediti d’imposta a tutto il quarto trimestre 2022 per le imprese ‘non energivore e ‘non gasivore, nonché la proroga della scadenza fiscale al 30 giugno 2023 per la fruizione dei crediti relativi al terzo e quarto trimestre 2022. Rimangono tuttavia fuori dal perimetro della proroga i crediti relativi al secondo trimestre 2022, in scadenza a fine anno. Sarebbe quindi necessario unificare i termini per l’utilizzo dei crediti d’imposta, portando anche quelli riferibili al secondo trimestre al 30 giugno 2023. Andrebbe poi eliminata la sanzione, eccessiva, della decadenza dal diritto alla fruizione dei crediti prevista per quanto riguarda l’obbligo di comunicazione dei loro importi all’Agenzia delle Entrate da entro il 16 marzo 2023”.

Sempre per limitare l'impatto in bolletta degli straordinari rialzi dei prezzi dei prodotti energetici all'ingrosso occorre, secondo Confcommercio, introdurre un ulteriore incremento della percentuale della detrazione spettante anche per i crediti relativi al secondo e terzo trimestre 2022, immaginando anche la possibilità di prevedere maggiori ristori (nell’ordine del 50%) nel caso in cui si sia subito un incremento del costo dell’energia superiore al 100%.  Per Acampora, inoltre, resta ferma la necessità di prorogare, almeno per tutto il 2023, la data prevista per il superamento della maggior tutela di prezzo per le forniture di energia elettrica delle microimprese (con potenza pari o inferiore ai 15 kW), così come disposto dal decreto-legge per i clienti domestici.

“Positive poi – ha prosegueito il membro di Giunta di Confcommercio - le misure per la rateizzazione delle bollette per le imprese, anche se con efficacia parziale in relazione agli importi e temporalmente limitata. A tale proposito, è anche necessario estendere l’efficacia delle disposizioni anche ai consumi dei mesi immediatamente precedenti, soprattutto nin caso di imprese a ottobre già morose”.

Sul fronte societario secondo Confcommercio, andrebbero prorogate, anche per gli esercizi 2022 e 2023, le norme “emergenziali” temporanee sulla non applicazione delle disposizioni in materia di riduzione del capitale per perdite e di riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale, nonché di posticipo al quinto esercizio successivo del termine entro cui la perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo. Dovrebbero essere inoltre prorogate, per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2023, le norme “emergenziali” temporanee sulla sospensione dell’ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali.  E andrebbe introdotta la possibilità - per le imprese che applicano i principi contabili nazionali ed internazionali e con deroga a tali principi limitata alle spese per l’energia elettrica sostenute nel 2022 e nel 2023 - di capitalizzare questi costi in bilancio in dieci quote annuali di ammortamento, ferma restando la deducibilità fiscale nei soli periodi d’imposta 2022 e 2023.

In materia di welfare aziendale, positivo l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale dei fringe benefits da 600 a 3mila euro, anche se sarebbe opportuno prolungare la possibilità di utilizzo di questo beneficio per un periodo di tempo più ampio. In tal modo verrebbe sicuramente rinforzata la misura consolidandone l’utilità, con incidenza positiva sulle aziende e su tutti i destinatari della stessa.

Per Confcommercio è poi condivisibile l’estensione fino alla fine di quest’anno degli interventi straordinari di riduzione delle accise e dell’applicazione dell’aliquota Iva al 5% sul metano per autotrazione anche se, in un’ottica di medio periodo, l’emergenza in corso solleciterebbe l’esigenza di un riordino del prelievo fiscale sul settore, che ne allevi il significativo carico. Bene, infine, la limitazione dei sostegni previsti per l'autotrasporto alle imprese con sede o stabile organizzazione in Italia. Per rendere operativa la misura, occorre, però, “prevedere esplicitamente la possibilità di fruizione del beneficio da parte delle imprese, attraverso lo strumento del credito d'imposta”.

 

Conftrasporto: “rafforzare le misure per tutto il settore dei trasporti”

 

Adeguati sostegni a tutte le modalità di trasporto. Li chiede Conftrasporto-Confcommercio, che in audizione al Senato ha presentato il 28 novembre scorso un documento sulle misure per contrastare la crisi energetica in atto.

“Bene la limitazione dei contributi previsti dal decreto “Aiuti ter” sul caro carburanti alle imprese di autotrasporto con sede in Italia. Ma perché questa misura sia operativa – ha esordito Conftrasporto -  sarebbe opportuno prevedere di ricorrere allo strumento del credito d’imposta a favore delle imprese, seguendo una prassi ormai consolidata nel settore”.

C’è poi l’esigenza di un riordino del prelievo fiscale, che allievi il carico sulle aziende, soprattutto per gli operatori professionali: la loro competitività internazionale sarebbe ulteriormente penalizzata, se venissero superate le agevolazioni del cosiddetto gasolio commerciale, come prevede la proposta di revisione della Direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, nel pacchetto Fit for 55.

“Diverse le proposte di ‘quel’ pacchetto che andrebbero riviste, a partire dall’estensione del meccanismo ETS al trasporto stradale e marittimo, per una sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale”, ha precisato Conftrasporto, che reputa invece positivi gli interventi per accelerare le procedure di affidamento di alcuni lavori pubblici e semplificare alcuni interventi autostradali di preminente interesse nazionale.

Per il trasporto marittimo, Conftrasporto ha proposto di prevedere nel decreto contributi a favore delle imprese di navigazione autotrasporto, per mitigare l’aumento del prezzo dei carburanti, che colpisce fortemente il trasporto marittimo a corto raggio, di cabotaggio e di continuità territoriale.

“Il rischio è che gli operatori siano costretti a ‘ribaltare’ il maggior costo di esercizio sull’utenza e su cittadini e imprese. Inoltre, il progressivo aumento dei costi energetici del trasporto marittimo avrà conseguenze dirette anche sui servizi di continuità territoriale”, ha fatto presente la Confederazione.

Sul fronte ferroviario, le richieste sono:

  • incremento del “Ferrobonus” e “Sconto traccia” (per 160/200 milioni di euro) per un supporto stabile al riequilibrio modale;
  • contributo aggiuntivo per gli autotrasportatori che scelgono l’autostrada del ferro;
  • incentivi per il rinnovo del materiale rotabile, in particolare per i carri ad alta tecnologia;
  • qualificazione della trazione ferroviaria come attività energivora, prevedendo quindi un adeguato ristoro economico che contenga gli aumenti esponenziali dei costi energetici.
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Federcomated: “revisione Superbonus inaccettabile, il Governo deve interpellare la filiera”

Le decisioni del Governo Meloni sul Superbonus stanno creando grandi malumori e pesanti preoccupazioni nel settore delle costruzioni, a partire da Federcomated, la Federazione dei rivenditori e produttori di materiali edili aderente a Confcommercio. A parlare è il presidente di Sercomated – Centro studi della distribuzione di materiali edili costituito da imprese della filiera edile - Luca Berardo, consigliere di Federcomated: “sono sconcertato e molto preoccupato dalle recenti notizie sulla revisione del Superbonus stabilite nel decreto Aiuti Quater dal Governo Meloni. Non è stato minimante sciolto e affrontato il vero nodo del Superbonus che è quello della cessione del credito”.

Secondo Berardo, “le revisioni proposte non tengono minimamente conto della realtà, mettere la scadenza di fine novembre per mantenere l’agevolazione al 110% è ridicola e significa che non c’è assolutamente conoscenza di quali siano i tempi del settore. Le revisioni sulla tipologia di edificio che beneficerà dell’agevolazione dal 2023 e il paramento dell’Isee a 15mila euro sono altrettanto lontani dalla realtà del nostro Paese. Non si sta affrontando nel modo giusto il vero problema: il Superbonus è una misura non politica ma economica e come tale deve essere approcciata e revisionata per migliorarla e renderla strutturale”.

“C’è un blocco di liquidità nelle imprese e i rivenditori di materiali edili sono molto preoccupati per i loro clienti che si sono fidati di una norma. Non stiamo parlando – afferma ancora Berardo - di un investimento in borsa ma di una norma e non si possono cambiare le regole in corsa. Si tratta di annunci che, francamente, non sono molto credibili e che sono chiaramente politici. Ben venga una revisione del Superbonus ma se si affrontano i problemi reali e finanziari della misura, che ricordiamo è stata ed è strategica per la crescita del Pil del Paese.  Manca una riflessione seria, responsabile, e soprattutto tecnica, che coinvolga tutte le parti interessate. Serve una concertazione vera con le associazioni di settore, da Federcostruzioni ad Ance e, naturalmente Federcomated, per comprendere le reali dimensioni della misura e porre le basi del futuro per renderlo strutturale".

Infine, il presidente di Sercomated aggiunge: “siamo anche stanchi di questa campagna mediatica denigratoria verso l’edilizia in merito agli illeciti e alle truffe, una campagna denigratoria ingiusta oltre che falsa perché da più parti smentita dai dati dell’Agenzia delle Entrate secondo cui le truffe relative al Superbonus, invece, sono appena il 3% del totale di quelle scoperte”.

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