Il presidente di Confcommercio, Sergio Billè, su Finanziaria
Il presidente di Confcommercio, Sergio Billè, su Finanziaria
"Segnali di ravvedimento, ma non bastano le buone intenzioni"
65/2004
Roma, 19.10.2004
"Mi sembra che stiano emergendo, nel governo, segnali di ravvedimento. Del resto, era fin troppo ovvio che con un'impalcatura di finanziaria costruita solo su tagli alla spesa non si potevano, in alcun modo, creare i presupposti per un rilancio del mercato e per una ripresa dell'economia. Ora però si tratta di vedere se, su quest'altro significativo versante, si riuscirà a superare la soglia delle buone intenzioni. E, difatti, noi restiamo perplessi e preoccupati per almeno tre ordini di motivi.
1 - Non è ancora affatto chiaro né su quali ulteriori tagli di spesa il governo intenda far leva per provvedere alla copertura del nuovo modulo della riforma fiscale né come e in quale misura potranno sostanzialmente beneficiare di questa riforma famiglie e imprese. 2 - Provare a chiudere i boccaporti della spesa statale ma poi lasciare che Regioni e Comuni possano aprire ancor più i loro ricorrendo all'aumento di imposte e tariffe per ripianare i loro deficit di bilancio significa, sotto il profilo fiscale, cambiare tipo di orchestra ma non tipo di spartito. 3 - Ci sembra assai grave che il governo, di fronte ad un costo del petrolio che ha ormai sfondato il tetto dei 50 dollari al barile, continui a non dire "né ah né bah" come se il problema non lo riguardasse. Ma il governo ha un'idea degli effetti che questi rincari stanno avendo su ogni tipo di utenza?