Le reazioni del mondo politico e imprenditoriale

Le reazioni del mondo politico e imprenditoriale

P:01 D:4-7-2002 T: Berlusconi: "Anche Schumacher non vince con una macchina rotta"

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4 luglio 2002
Rutelli: “Il governo, una squadra di sfasciacarrozze”

Rutelli: “Il governo, una squadra di sfasciacarrozze”

 

“Ci troviamo al volante non uno Schumacher, ma una squadra di sfasciacarrozze. Anche se qualcuno  gli affidasse una Ferrari, una Williams o una Benetton, sarebbe  sempre ai box con qualche guasto e con qualche guaio”. Così il leader della Margherita Francesco Rutelli, ha replicato alla battuta di Silvio Berlusconi che a margine dell’Assemblea Generale di Confcommercio aveva usato un’immagine presa in prestito dalla Formula Uno per descrivere le difficoltà che deve affrontare il governo.

“Il governo dell’Ulivo – ha detto Rutelli nel corso di una conferenza stampa al Senato - ha lasciato a questo governo i conti in ordine. E’ bastato un anno di governo del centro-destra per vedere che cosa succede. I conti non tornano e gli italiani hanno serio motivo di preoccuparsi”.

Secondo il responsabile economia dei Democratici di sinistra Pier Lugi Bersani, la relazione del Presidente di Billè “mostra che le cose cambiano e che l’azione di governo determina via via impazienza e irritazione in settori che si erano mostrati ampiamente disponibili a dare credito agli impegni di Berlusconi. I risultati non ci sono e la relazione di Billè non poteva non rimarcarlo”. “Quello che Billè ha detto sull’articolo 18 – ha precisato Bersani - corrisponde al senso comune di grande parte dei cittadini italiani, comunque collocati sul piano politico e sociale, e di tantissimi imprenditori. Aver creato un conflitto inedito nel Paese su un tema non certo decisivo per il sistema delle imprese sta provocando danni gravi, cosi' come era ampiamente prevedibile”.

Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, dopo aver ascoltato la relazione del presidente Billè, ha chiesto in modo provocatorio se per Berlusconi “anche Billè è un

pericoloso sovversivo”. “Sarebbe bene che il presidente del Consiglio smettesse i panni di Nerone e desse ascolto a Billè - ha poi aggiunto il leader dei Verdi - che oggi gli ha chiesto di smetterla di appiccare il fuoco al conflitto sociale”. “E’ importante - ha spiegato Pecoraro Scanio - che a dirglielo questa volta non sia stata la cattiva opposizione o la perfida Cgil, ma la buona Confcommercio. Adesso Berlusconi sappia fare un gesto coraggioso e lungimirante: ritiri la modifica dell’articolo 18 ne riapra il confronto con tutti i sindacati”.

Per il numero due della Cgil Guglielmo Epifani, “la relazione del presidente della Confcommercio è stata coraggiosa”. “Billè - ha affermato Epifani - non nasconde le critiche al governo e sostiene che affrontare oggi una revisione  dell’articolo 18 non serve a nessuno. Come Cgil dobbiamo dare atto a  Billè del coraggio e delle fermezza politica”. Quanto all’invito, rivolto a Sergio Cofferati da Billè a “riconsiderare la propria posizione”, Epifani ha detto che al tavolo “siederemo, ma per il merito non c’è possibilità, a meno di clamorose sorprese, di una sottoscrizione da parte della Cgil”.

Secondo il direttore generale di Confindustria Stefano Parisi, “fa bene la Confcommercio ad insistere sulla riduzione fiscale, ma Confindustria la invita a pensare non solo a Irpef e Irap ma anche all’Irpeg”. Parisi ha anche detto che “riteniamo grave che si continui a parlare di bonus fiscale, di liberalizzazione, quando le uniche tariffe fissate per legge sono quelle dell’autotrasporto. E questo incide in modo drammatico sulla  nostra competitività”.

Una ferma replica su quest’ultimo punto è arrivata dal Segretario generale di Conftrasporto Paolo Uggè: “o era distratto oppure il direttore generale di Confindustria non ha ben compreso il riferimento di Billè sull’autotrasporto”. A suo giudizio, il Presidente di Confcommercio ha infatti evidenziato due concetti: “primo, la liberalizzazione è un principio che deve valere per tutti ma deve realizzarsi in un quadro di regole ben determinate, che consentano a tutti di potersi esprimere con le medesime condizioni di mercato. Secondo, le imprese di autotrasporto, già penalizzate dagli elevati costi sostenuti per l’attraversamento delle Alpi, non possono essere ulteriormente aggravate dalla restituzione del bonus fiscale che, come il direttore di Confindustria dovrebbe ben sapere, venne previsto solo per calmierare i prezzi di trasporto in favore proprio delle imprese produttrici”.

 

 

 

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