Mercato dell’auto in lenta ripresa

Mercato dell’auto in lenta ripresa

A giugno immatricolazioni in aumento del 12,6% rispetto al mese precedente, ma il confronto annuo con il periodo precedente l’emergenza sanitaria resta impietoso: -13,3%.

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2 luglio 2021

Nel giugno scorso sono state immatricolate 149.438 nuove autovetture rispetto alle 132.691 dello stesso mese del 2020. L’aumento di più del 12,6%, in senso assoluto, dimostrerebbe uno stato di salute perlomeno discreto per un mercato dell’auto che però, in realtà, resta ampiamente al di sotto dei livelli registrati nel periodo precedente l’emergenza sanitaria. Se si fa il confronto con il mese di giugno del 2019, infatti, si scopre una perdita del 13,3% che dice tutto. Tornando al mese appena trascorso, va aggiunto che i trasferimenti di proprietà sono stati invece 304.025 contro i 247.655 dell’anno precedente, con un aumento di quasi il 23%. Il volume globale delle vendite, 453.463 autoveicoli, ha dunque interessato per il 32,95% vetture nuove e per il 67,05% vetture usate

Unrae: “serve il rinnovo degli incentivi”
 

Il mercato "rimane ancora sotto il livello pre-Covid, ostacolato da diversi fattori come l'esaurirsi degli incentivi e il mancato aggiornamento di norme sulle emissioni per importanti categorie di veicoli, a cui si aggiunge la crisi produttiva della componentistica che concorre a tenere in depressione l'intero mercato dell'auto". È il commento dell’Unrae, che sottolinea che nel primo semestre "la perdita rispetto allo stesso periodo 2019 è di circa 200mila unità, che si aggiunge alle oltre 500mila perse nel 2020". "Nel recente e proficuo incontro del Tavolo Automotive con il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e con il viceministro Gilberto Pichetto Fratin, sono state poste le basi per la definizione di una politica economica di medio-lungo periodo, ma abbiamo anche fornito indicazioni per interventi urgenti mirati ad accelerare il rinnovo del parco auto, misura necessaria per allineare il nostro Paese agli obiettivi europei di transizione ecologica", ha detto il presidente dell'Unrae Michele Crisci, auspicando "l'estensione fino al 2026 dell'ecobonus” e, in sede di conversione del decreto Sostegni-bis, “il rifinanziamento per tutto il 2021 degli incentivi per la fascia 61-135 g/km a fronte di rottamazione, per non vanificare i risultati fin qui ottenuti".

Federauto: “sano pragmatismo, non interventi a singhiozzo


“Il mercato resta asfittico e i nuovi ordini in calo". Così Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, per il quale "per favorire il rinnovo del parco auto, con un'età media tra le più elevate in Europa e tamponare gli effetti negativi sul mercato dell'epidemia, occorre il rifinanziamento urgente degli incentivi per gli acquisti della fascia 61-135 g/km di Co2 e la contestuale rottamazione di auto con oltre 10 anni di anzianità". Anche Federauto ha apprezzato la convocazione del Tavolo Automotive al Ministero dello Sviluppo economico lo scorso 23 giugno per tracciare il futuro del settore, ma ribadisce però che "la fase è complessa e per affrontare il passaggio verso la decarbonizzazione dei trasporti, senza ricadute negative sull'universo delle imprese della filiera e degli automobilisti, serve sano pragmatismo e non interventi a singhiozzo". Ciò che occorre, ha concluso De Stefani Cosentino, è "un approccio inclusivo basato su tutte le tecnologie intermedie ecosostenibili, altamente performanti dal punto di vista della riduzione delle emissioni in atmosfera, unitamente alla rottamazione dei veicoli più datati, sia la chiave per gestire la sfida della transizione ecologica".

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