"Frena" la voglia di vacanza a giugno

"Frena" la voglia di vacanza a giugno

Osservatorio Confturismo: dopo i segnali di ripresa di maggio, la situazione di instabilità sanitaria legata anche al pericolo della nuova variante Delta ha prodotto un rallentamento. Dieci milioni di italiani restano ancora indecisi sulle vacanze. Patanè: "Gli aiuti al settore arrivano con il contagocce".

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2 luglio 2021

Se a maggio, come abbiamo raccontato nell’articolo dedicato al precedente Osservatorio di Confturismo “Cresce la voglia di mare”, gli italiani respiravano ottimismo e voglia di vacanza a giugno il clima sembra essersi raffreddato. Probabilmente la perdurante situazione di instabilità sanitaria legata al pericolo della nuova variante Delta ha prodotto un effetto freno. Quindi secondo l’ultimo Osservatorio Confturismo oltre 15 milioni i connazionali sono già pronti a partire ma 10 milioni restano ancora indecisi. Aumenta la propensione a ridurre la lunghezza della vacanza principale rispetto a quanto si rilevava solo un mese fa: la percentuale di coloro che staranno via per non più di una settimana passa infatti dal 51% al 60% degli intervistati e si riducono da 17% al 12% quelli che faranno vacanze di 11-14 giorni. In generale, 3 intervistati su 10 faranno quest’estate meno giorni di vacanza che nel 2019 e 5 su 10 si attesteranno sullo stesso numero di giorni. A proposito dell’effetto freno di cui parlavamo, cresce al 38% dal 29% registrato a maggio la quota di coloro che preferiscono non fare vacanze per il rischio pandemico.

Fonte: dati Swg- Confturismo-Confcommercio

 

Cala anche il dato della spesa: il dato di maggio indicava che per la principale vacanza estiva gli italiani avrebbero speso in media 1.200 euro a persona, incluse spese di trasporto, alloggio, pasti e varie, invece a giugno la quota scende a 1015 euro. Sale ulteriormente, seppure solo di 2 punti percentuali dal 62% al 64%, la quota di coloro che scelgono il mare e le coste italiane come meta per l’estate 2021, mentre restano sostanzialmente stabili le altre tipologie di destinazione, con quote ampiamente sotto il 10% per città d’arte e per i borghi. Stabile anche la ripartizione dei viaggi tra mete nazionali ed estere, con un 87% di preferenze per le prime, mentre per le seconde il 13% continua a distribuirsi quasi esclusivamente su Spagna, Grecia e Francia nell’ordine: in ogni caso Europa, mentre il traffico intercontinentale rinvia al 2022 la possibile ripresa.

L'indice di fiducia di viaggiatore stabilmente sui livelli del 2019

Fonte: dati Swg- Confturismo-Confcommercio

Crescono spesa e giorni di vacanza rispetto al 2020 ma non si raggiungono i livelli del 2019 

Fonte: dati Swg- Confturismo-Confcommercio

 

Per il 60% la vacanza sarà comunque breve

Fonte: dati Swg- Confturismo-Confcommercio

 

In pochi scelgono di andare all'estero

Fonte: dati Swg- Confturismo-Confcommercio

 

Patane: "Ripresa più lenta del previsto, gli aiuti al settore arrivano con il contagocce"

Il presidente di Confturismo, Luca Patanè ha commentato i dati dell'Osservatorio Confturismo di giugno: “Giugno è stato debolissimo anche per la domanda nazionale, europei se ne continuano a vedere pochi, americani e asiatici praticamente nessuno e settembre non decolla nelle intenzioni di vacanza. La ripresa del turismo è molto più lenta e parziale del previsto mentre per il settore, uscito da un 2020 disastroso e reduce da un primo trimestre 2021 con riduzioni di arrivi e presenze nell’ordine del 70% rispetto all’anno prima, continuano ad arrivare con il contagocce gli aiuti stanziati da inizio pandemia. Siamo o non siamo il 13% del PIL nazionale? E allora basta perdere tempo. Si affronti la situazione con provvedimenti urgenti ed immediatamente operativi".

 

a cura di 

Ugo Da Milano

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