Per il “ponte” dell’Immacolata dieci milioni di italiani In viaggio

Per il “ponte” dell’Immacolata dieci milioni di italiani In viaggio

Secondo Federalberghi più del 90% resterà in Italia. La durata media prevede più di tre notti fuori casa, mentre la spesa media pro-capite si attesterà sui 416 euro, con un giro di affari di circa 3,2 miliardi.

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3 dicembre 2021

Saranno 10 milioni e 118 mila gli italiani in viaggio per l’imminente “ponte” dell’Immacolata. Questa la previsione contenuta nell’indagine realizzata per Federalberghi da ACS Marketing Solutions, secondo la quale il 92,3% resterà in Italia. Tra questi, più della metà (50,8%), rimarrà nella regione di residenza e il 30,6% andrà in una regione vicina. Il 35,2% sceglierà una località d’arte, il 25,2% la montagna, il 12,6% andrà al mare, il 5,4% una località termale e il 3,8% un lago.

VACANZE ALL’ESTERO – Fra chi sceglierà una meta estera, il 74,3% andrà in una capitale europea, mentre l’8,6% prediligerà località di mare, l’8,5% località montane e il 2,9% le grandi capitali extra-europee.

LA MOTIVAZIONE – La stragrande maggioranza degli intervistati (57,9%) ha scelto di andare in vacanza per il ponte dell’Immacolata per rilassarsi, il 28,9% per divertirsi e il 18,9% per raggiungere la propria famiglia.

L’ALLOGGIO – La casa di parenti/amici sarà la struttura prescelta dal 36% dei viaggiatori, seguita dal 26,5% che sceglierà l’albergo, e dall’11,8% che opterà per il bed & breakfast.

DURATA DEL SOGGIORNO – In media, ciascun viaggiatore trascorrerà circa 3,4 notti fuori casa.

LA SPESA PER LA VACANZA – La spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 416 euro, con un giro di affari di circa 3,2 miliardi di euro.

I CAPITOLI DI SPESA – Le spese di pernottamento incidono sul budget per il 18,7%; le spese di viaggio per il 22,3%, e quelle relative ai pasti per il 28,3%. Il capitolo più corposo della spesa (30,7%) riguarda le altre voci (lo shopping, i divertimenti, eccetera), a conferma della capacità del turismo di “distribuire” ricchezza sul territorio, ben oltre i confini classici del settore.

IL TURISMO E LA RETE – Il 40,5% degli intervistati dichiara di contattare direttamente la struttura ricettiva per prenotare il proprio soggiorno tramite il sito Internet, il telefono o l’e-mail.

I MOTIVI DELLA NON VACANZA – Nel 40,3% dei casi gli intervistati aver rinunciano alla vacanza per mancanza di soldi; il 23% per motivi familiari e il 18,8% per paura del contagio da Covid-19. Inoltre, il 12,9% non effettuerà una vacanza in questo periodo a causa dello stato d’incertezza che ancora aleggia sulle misure di contenimento della pandemia.

 

Bocca: “la vacanza vince su timori e incertezze”

“Dopo essere stati costretti a forme di isolamento forzato, sottoposti a stop and go dovuti alla pandemia, esasperati dall’incertezza e dai tanti timori, gli italiani sembrano voler dimenticare per un attimo le difficoltà e concentrarsi su quel che si può, ovvero una piccola e benefica vacanza, costruita attorno a cose e località vicine, ritornando nel cuore della natura, prediligendo la montagna, le passeggiate nel verde, i patrimoni culturali delle nostre città d’arte, gli eventi enogastronomici ed anche le terme. Il tutto all’insegna del relax. Se il nostro turismo interno segna un movimento del 92,3 per cento di viaggiatori italiani che partiranno per il ponte dell’Immacolata, questo è un segnale da non trascurare e soprattutto da considerare essenziale per le strategie future. A mio avviso rappresenta un buon auspicio per l’apertura della stagione invernale”. Così il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, per il quale “è chiaro che guardiamo a questa data come a una prova generale per l’andamento del comparto nella prospettiva del Natale. C’è da dire che la festività quest’anno cade di mercoledì, offrendo un’occasione ghiotta per i più desiderosi di staccare dalla routine per prolungare il progetto di vacanza”.

“Dalla rilevazione sembra ci sia stato quasi un ritorno alle antiche abitudini pre-covid in termini di prenotazioni: oltre ad aver programmato il viaggio in luoghi di prossimità, queste persone si sono preoccupate di prenotare il proprio soggiorno fuori con largo anticipo (il 30,3% degli intervistati ha prenotato un mese prima). Purtroppo l’allarmismo generalizzato e la confusione destata dai timori della quarta ondata pandemica - conclude il presidente di Federalberghi - possono avere un effetto negativo sul sentiment del viaggiatore. Con la certezza che il rigore sui vaccini sia essenziale per scacciare ogni paura, confidiamo che si creino tutte le condizioni per garantire i migliori numeri anche in occasione delle imminenti festività natalizie”.

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