Lavoro: in vigore il nuovo protocollo anti Covid

Lavoro: in vigore il nuovo protocollo anti Covid

Aggiornato il Protocollo anti Covid per i luoghi di lavoro privati al chiuso. Si specifica che l’uso della mascherina “rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio”. Sarà ridiscusso entro il 31 ottobre.

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13 luglio 2022

Nella serata del 30 giugno scorso, Confcommercio ha sottoscritto, durante un incontro promosso dal Ministero del Lavoro con le parti sociali, l'Inail e i Ministeri della Salute e dello Sviluppo economico, un nuovo Protocollo per contrastare il coronavirus negli ambienti di lavoro. L'obiettivo delle nuove disposizioni è quello di continuare a dare regole certe per la tutela dei lavoratori, ma anche delle imprese. Le parti si sono date il termine del 31 ottobre prossimo per una verifica delle nuove disposizioni alla luce dell’evoluzione normativa ed epidemiologica.

Confcommercio aveva già chiesto, nell'incontro del 22 giugno scorso, di sostituire i vecchi protocolli con un regolamento più snello e incentrato sulla tutela dei lavoratori fragili, raccomandando di mantenere il distanziamento in presenza di situazioni critiche.

“Possiamo dire di aver fatto un buon lavoro. L’emergenza Covid è finita, ma non è finita l’epidemia, per cui era necessario riscrivere i protocolli, semplificando le previsioni del 2020 e del 2021, fornendo altresì un quadro di regole e comportamenti per fronteggiare i rischi legati alla pandemia". Questo il commento di Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con incarico al lavoro e welfare. Vediamo nel dettaglio in cosa consistono le nuove disposizioni.

Dispositivi di protezione delle vie respiratorie

Con il nuovo Protocollo, l'uso delle mascherine nei luoghi di lavoro non è più obbligatorio, ma resta un presidio importante per la prevenzione del contagio. L'utilizzo o meno sarà quindi legato al ricorrere di alcune condizioni particolari di rischio:

  • contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori;
  • luoghi aperti al pubblico;
  • luoghi di lavoro dove non è possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative.

Il Protocollo, inoltre, pone a carico del datore di lavoro l'obbligo di assicurare la disponibilità delle mascherine FFP", che non dovrà però vigilare sul loro effettivo utilizzo. Il lavoratore verrà quindi lasciato libero di "autogestirsi", tuttavia in contesti particolarmente critici il medico competente o il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) potranno indicare, sul piano tecnico o organizzativo, la necessità dell'uso della mascherina. Per questi casi il datore di lavoro potrà reintrodurre l'obbligo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori interessati e dovrà poi vigilare sulla corretta osservanza della prescrizione.

Ingresso nei luoghi di lavoro

Confermate le disposizioni già in vigore per l'accesso ai luoghi di lavoro. Prima di entrare in ufficio il datore di lavoro potrà decidere di controllare la temperatura corporea del personale in entrata e qualora risultasse superiore a 37,5°C non sarà consentito l'accesso ai luoghi di lavoro. Saranno riammessi in azienda solo ad avvenuta guarigione. Per i contagiati è invece previsto l'isolamento e l'autosorveglianza di 10 giorni per i contatti stretti. 

I punti di riferimento normativo sono i seguenti:

Per quanto riguarda le riunioni e gli eventi interni sono cadute tutte le precedenti prescrizioni. 

Lavoratori fragili

In caso di contesti lavorativi ad alto rischio, il datore di lavoro, su specifica richiesta del medico competente o del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, potrà mettere in campo specifiche misure di prevenzione e organizzative per i lavoratori fragili.

L'accordo, inoltre, prevede che le regole per i lavoratori fragili rimangano in vigore fino al 31 dicembre 2022. Le Parti hanno quindi chiesto al governo di impegnarsi per le proroghe per la disciplina dei suddetti lavoratori e per l’utilizzo del lavoro agile emergenziale.

Sanificazione e pulizia in azienda

Anche in questo caso restano confermate le disposizioni del precedente Protocollo. Spetta quindi al datore di lavoro garantire i sistemi di sanificazione, che fanno oramai parte della gestione quotidiana della pulizia degli ambienti di lavoro, e la presenza di colonnine con erogazione di gel igienizzante. Il personale, inoltre, si impegna ad adottare tutte le precauzioni igieniche per cercare di contrastare la diffusione del virus. 

Per saperne di più leggi anche l'approfondimento sulle procedure di sanificazione negli ambienti di lavoro

Gestione degli spazi comuni

Anche in considerazione della recente ripresa dei contagi, sono rimaste in vigore le norme del Protocollo precedente per quanto riguarda la gestione degli spazi comuni, come ad esempio mense, spogliatoi, distributori di bevande e/o snack. Decade invece il punto relativo all'organizzazione aziendale (turnazione, trasferte, modalità di lavoro). 

Appalti

Nel nuovo protocollo sono state eliminate le restrizioni riguardanti l'accesso dei fornitori, degli autisti, dei servizi igienici a loro dedicati e le riduzioni dell'accesso per i visitatori. Per quanto riguarda gli appalti, il comportamento dei lavoratori dell'azienda in appalto verrà uniformato a quello dell'azienda committente. Tutti dovranno quindi rispettare il protocollo di quest'ultima, la quale avrà anche l'obbligo di informare le imprese appaltatrici in caso di positività al Covid di propri dipendenti.

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