REGOLE, MERCATI E RUOLO DELLE AUTHORITIES

REGOLE, MERCATI E RUOLO DELLE AUTHORITIES

P:01 D:26-3-2004 t: aL VIA LA SESTA EDIZIONE DEL FORUM DI CERNOBBIO

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26 marzo 2004
Titolo

Regole, mercati e ruolo delle Authorities

 

“Regole, mercati e ruolo delle Authorities”: questo il tema della tavola rotonda che ha concluso la prima giornata di lavori al Forum di Cernobbio. Un argomento di estrema attualità da qualche tempo a questa parte, dal caso Enron al crac Parmalat. Avvenimenti, questi ultimi, che hanno suggerito al vicepresidente di Conftrasporto e moderatore della tavola rotonda, Fabrizio Palenzona, di domandarsi: “abbiamo scelto giusto adottando il modello anglosassone del libero mercato?”. Un dubbio tanto più legittimo se si considera che tra il ’92 e il 2003 il tasso di sviluppo Usa è stato del 43% contro il 16% dell’Italia ed il 21% della Francia. Gli scandali finanziari, ha sottolineato ancora Palenzona, hanno generato un’ovvia richiesta di nuove regole, ma “si sta facendo grande confusione sulla normativa a tutela del risparmio. Bisogna superare le beghe e guardare all’interesse dei cittadini e delle imprese, sostenendo queste ultime e tutelando il risparmio”. 

Per Franco Bernabé, vicepresidente di Rotschild Europe, è entrato in crisi il modello che aveva permesso – attraverso la specializzazione dell’attività delle banche e la diffusione della trasparenza – di superare la grande crisi del ’29. Gli scandali sono frutto della concentrazione delle funzioni che all’inizio degli anni Novanta è stata adottata per garantire una maggiore concorrenza, causando però nel contempo l’esplosione di una serie di conflitti d’interesse. “Le banche – ha detto Bernabé – fanno ormai di tutto: si è perso il senso della misura ed è ora di immettere nel sistema adeguate norme di tutela”.

Secondo l’onorevole Enrico Letta, “il vero punto della questione è la fiducia nel futuro. Si sono prosciugati quattro ‘affluenti’ determinanti: credito, mercato, finanziamento pubblico e fondi pensione. L’Italia è diventata un Paese medio in un mondo grande, mentre prima era un Paese grande in un mondo piccolo”. Quanto all’argomento del dibattito, Letta ha evidenziato che è stato un errore garantire “meno regole e meno controlli”, mentre lo sviluppo può essere assicurato solo da “buone regole e buoni controlli”. In ogni caso, l’esponente della Margherita si è detto fiducioso sul fatto che “in tempi rapidi” si giunga all’adozione di norme bipartisan: è “una grande occasione per riportare la politica ad occuparsi delle cose che contano”.

L’intervento di Carlo Nordio, presidente della Commissione di studio per la riforma del codice Penale, si è incentrato sulla riforma del codice penale e sulla sua ricaduta in tema di rispetto e trasparenza delle regole: “La cosa più importante – ha detto Nordio – è che la pena sia equa e certe. E’ illusorio pensare che la durezza della sanzione penale possa ridurre gli eventi delittuosi”. Nordio si è poi detto favorevole alla proposta lanciata dal vicepresidente di Conftrasporto sulla eventuale interdizione da tutti i mercati per coloro che abbiano commesso reati finanziari.

La tavola rotonda si è chiusa con l’intervento del sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti: “per affrontare il tema delle regole – ha detto Vietti – tutta la classe dirigente deve essere compatta in nome dell’interesse generale”.  Secondo Vietti, “il mercato va governato con regole buone che ottimizzino i risultati economici in periodi buoni e mettano al riparo da disastri in crisi come quelle appena vissute”.  “E’ opportuno – ha continuato Vietti – che legislatore e “mercante” si parlino affinché le regole possano nascere da un confronto continuo e siano il più possibile condivise”.

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