Terziario, non tutti i contratti sono uguali…

Terziario, non tutti i contratti sono uguali…

Un’analisi del Cnel sulle ricadute economiche e normative per imprese e  lavoratori evidenzia forti differenze tra i Ccnl. Confcommercio: “contrattazione e bilateralità garantiscono  lavoro di qualità e contrastano il dumping”. 

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17 gennaio 2025

Il “dumping contrattuale” (l’incontrollata proliferazione dei contratti collettivi nazionali avvenuta negli ultimi anni, ndr) è stata al centro il 16 gennaio scorso di un seminario organizzato dalla commissione dell'Informazione del Cnel, presieduta dal consigliere Michele Tiraboschi, che ha comparato alcuni contratti collettivi ed esaminato le ricadute economiche e normative per imprese e  lavoratori. Quattro i contratti del settore terziario presi in esame (Ccnl Confcommercio, Ccnl Anpit, Ccnl Cifa Confsal, Ccnl Federterziario Ugl) e cinque le figure professionali (commesso addetto alla vendita, capo-reparto, specialista, sviluppatore software e impiegato amministrativo) al centro dell'analisi comparativa della retribuzione media mensile.

L'analisi ha messo in luce importanti scostamenti nella retribuzione a seconda del Ccnl applicato. Il commesso addetto alla vendita, ad esempio, guadagna mensilmente 1718,75 euro con il Ccnl Confcommercio (livello quarto) e 1304,55 con il Ccnl Anpit (livello D1), ovvero una differenza di ben 415 euro. E per il capo reparto, tanto per fare un altro esempio, il differenziale retributivo è di 155 euro.

Si tratta di scostamenti verificabili anche nelle maggiorazioni che possono essere applicate, come il lavoro notturno (differenze del  5% fra i vari contratti), il lavoro straordinario festivo (differenza del 16%) e la maturazione di permessi retribuiti (da 104 ore annue a 32, a seconda del Ccnl applicato). Differenze notevoli – sottolinea ancora l'indagine - riguardano anche i costi della partecipazione agli enti bilaterali per singolo inquadramento.

Confcommercio: “contrattazione e bilateralità garantiscono  lavoro di qualità e contrastano il dumping”

“Ciò che è stato evidenziato al Cnel dalla Commissione per l’Informazione ha certificato una realtà da tempo rappresentata da Confcommercio: contrattazione e bilateralità,  risultato di relazioni sindacali mature - che devono essere difese da soggetti non rappresentativi - restano gli strumenti più forti per garantire un lavoro di qualità e contrastare il dumping contrattuale, in quanto si garantiscono tutele concrete e una competizione sostenibile tra le imprese, basata su qualità e innovazione e non sulla rincorsa al ribasso degli elementi di costo”. Così la vicepresidente confederale Donatella Prampolini, presidente della Commissione Sindacale di Confcommercio.

 

Applicazione dei contratti collettivi: Confcommercio oltre l'80%  

Il settore terziario italiano, che include attività come il commercio, il turismo, i servizi e il trasporto, è uno dei principali motori economici del Paese, con milioni di lavoratori che contribuiscono quotidianamente alla crescita e alla vitalità dell'economia nazionale. A dominare il panorama dei contratti nel settore terziario è, senza dubbio, Confcommercio. Il suo CCNL copre oggi l’84,5% dei lavoratori nel settore e oltre 2 milioni e 400 mila addetti, un dato che testimonia la sua enorme influenza e diffusione. Questo contratto si applica a un numero elevato di aziende, dalle grandi catene commerciali alle piccole attività locali, creando una rete di protezione e regolamentazione per milioni di dipendenti. Quello di Confcommercio si conferma quindi il contratto più diffuso, sia nelle grandi città che nelle aree più piccole, rappresentando l'evoluzione del settore terziario, dove il commercio al dettaglio e il turismo giocano ruoli chiave. Per quel che riguarda le altre rappresentanze più significative, Federdistribuzione copre il 7,2% (poco più di 200 mila lavoratori), Ancc, Coop Confcooperative e Agci il 2,4%, Confesercenti il 2,6%. Infine, ci sono associazioni settoriali che coprono nicchie particolari all'interno del settore terziario e che coprono il 3,3% del totale.  

 

 

 

 

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