Trasporti: globalizzazione e burocrazia alimentano il dumping

Trasporti: globalizzazione e burocrazia alimentano il dumping

Dal Rapporto Confcommercio-Isfort "Analisi e previsioni per il trasporto merci in Italia", presentato al terzo Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio, emerge che nel triennio 2016-2018 il trasporto su ferro cresce di oltre il 5% e quello su gomma del 4% ma le imprese dei Paesi dell'Est cannibalizzano il nostro mercato.

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9 ottobre 2017

La buona notizia è che il traffico merci in Italia cresce passando dai 437 miliardi di tonnellate per chilometro del 2015 ai 448 previsti nel 2018, mentre l'intermodalità viaggia a ritmo sostenuto; quella cattiva è che di questo traffico stanno approfittando sempre più gli altri Paesi. Si registrano, nei trasporti, nuovi fenomeni: la delocalizzazione all'estero di molte imprese (soprattutto dell'autotrasporto) e la contemporanea colonizzazione del settore (dalle strade agli scali portuali) da parte di aziende e gruppi stranieri, che riversano all'estero la ricchezza prodotta in Italia e rischiano di relegarci ai confini dell'impero tracciato dalla Via della Seta trasformando un'opportunità in un danno. È quanto emerge dal Rapporto dell'Ufficio Studi di Confcommercio realizzato in collaborazione con Isfort su "Analisi e previsioni per il trasporto merci in Italia" presentato a Cernobbio (Como) in apertura del terzo Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio. Il modello di analisi di questa terza edizione del Forum considera contestualmente i volumi trasportati e le distanze percorse (tonnellate-chilometro) dai quattro vettori negli spostamenti con origine e/o destinazione nel Paese (traffico interno, import ed export) senza vincoli di contendibilità e ampliando l'ambito territoriale di riferimento dai confini nazionali terrestri allo spazio acqueo e areo che ricade sotto la giurisdizione nazionale al netto di tutti i traffici di transito. 

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