Ruote d'italia: Trasportatori "processati" per contagio? Il viaggio nel Decreto rilancio conduce a scoprire anche questo…

Ruote d'italia: Trasportatori "processati" per contagio? Il viaggio nel Decreto rilancio conduce a scoprire anche questo…

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13 maggio 2020

Si è parlato molto, fra anticipazioni e previsioni, del decreto “rilancio” che dovrebbe ormai essere una realtà, “viaggiando” tra i diversi argomenti, che sono molteplici ed affrontano casi diversi, aspettando di poter leggere attentamente il testo definitivo che darà più certezze sia in senso positivo sia negativo. Un'attesa vissuta con il timore, alimentato da una lettura delle prime bozze, che i temi che il mondo del trasporto confederale considerava importanti possano non essere tutti risolti in linea con le richieste avanzate. Timore fondato? Come è noto, già nei decreti che contengono poche disposizioni si riesce a fatica ad avere un quadro che sia completo: figuriamoci in un testo che supera i 200 articoli. Da quanto letto è però possibile affermare che dovrebbe prevedere misure a favore degli incentivi del mare e ferro bonus, così come interventi legati all’attività marittimo-portuale dei quali restano però da verificare i precisi importi e i tempi.

Si ipotizzano, poi, concessioni in tema di credito di imposta per il Sud che, anche se in maniera parziale, darebbero risposte ai minori incassi causati dall’emergenza per i settori dei trasporti e del settore energetico, e sono inoltre previsti interventi a favore del Trasporto pubblico locale per le compagnie che operano nei collegamenti via mare con le isole minori. Senza dimenticare la proroga della convenzione in essere per Tirrenia Cin per garantire una “continuità dei traghetti” per dodici mesi sulle rotte per Sardegna e Sicilia. Misure di sostegno per il comparto marittimo che non hanno però soddisfatto Assarmatori, i cui vertici in un comunicato hanno osservato come esistano alcune criticità e insoddisfazioni. Restano i temi relativi al trasporto su gomma che, va ricordato, ha richiesto interventi per la sicurezza, per i tempi di pagamento, oltre a quelli di carattere normativo sia di competenza europea (le proroghe) sia per previsioni di risorse che potrebbero dare risposte al tema della liquidità. Dare un giudizio senza un'attenta riflessione, che verrà sicuramente effettuata dall’Unatras anche alla luce della lettera indirizzata la scorsa settimana al ministro, sarebbe prematuro. Un dato è però certo: le federazioni saranno particolarmente impegnate a sostenere nel dibattito parlamentare quegli argomenti che sono necessari alle imprese rappresentate per non chiudere le attività.

Uno sarà quello che riguarda la norma che coinvolge in responsabilità penali gli operatori in caso di contagi per il virus: una norma insensata che darà molto lavoro agli studi legali e che determinerà un contenzioso enorme gravando sulle imprese. Un aspetto di grande rilevanza da non sottovalutare. Nessuno contesta che non vi debbano essere responsabilità da parte di imprenditori che non garantiscano la sicurezza ai lavoratori, ma la prima questione che dovrà essere dimostrata è dove sia stato contagiato il lavoratore e se è avvenuto per “colpa” di decisioni dell'azienda o meno. Certamente non potrà essere la mancanza dei prelievi, peraltro effettuabili solo con il consenso dei lavoratori, ad attribuire la responsabilità alle imprese. Il punto di riferimento non potrà che essere il protocollo sottoscritto il 14 marzo in base alle chiare indicazioni contenute nel Decreto della Presidenza del consiglio dei ministri del 26 aprile 2020.

L'importante sarà evitare di aggiungere problematiche a una situazione già complessa che metterebbe in difficoltà alcune attività in particolare, senza “scaricare” facilmente sulle imprese il pesantissimo fardello di una responsabilità per eventuali contagi che possono pur sempre essere contratti nelle ore non dedicate all’attività lavorativa. Tanti temi da approfondire, dopo la lettura delle “bozze”, nella loro “versione definitiva”, dalle rappresentanze sindacali impegnate, in modo intenso, a trovare soluzioni economiche che evitino la chiusura di imprese e nel contempo le tutele necessarie alla salute dei lavoratori.

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