Ruote d’Italia: “Autotrasporto: inizia un nuovo percorso? L’impostazione sembra quella giusta”

Ruote d’Italia: “Autotrasporto: inizia un nuovo percorso? L’impostazione sembra quella giusta”

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23 marzo 2022

Le ultime settimane sono state particolarmente intense, avendo visto lo svolgimento di trattative estremamente delicate che hanno prodotto la ripresa dei contatti costanti con il Dicastero dei trasporti. Protagonista di questa scelta, è stata senza ombra di dubbio la viceministra Bellanova. A lei e ai suoi stretti collaboratori va reso il merito di aver compreso, a differenza di altri, quanto fosse necessario riannodare i fili del rapporto con le rappresentanze responsabili della categoria.

Occorre riconoscere che, nella vertenza dell’autotrasporto, abbiamo potuto riscontrare un fattivo interessamento dei diversi gruppi parlamentari che ci hanno voluto incontrare per comprendere la situazione. Li ringraziamo sentitamente, anche se siamo solo all’inizio.  

Ora, con la pubblicazione del Decreto 21/2022, la parola passa al Parlamento che entro 60 giorni dovrà approvare o modificare il testo predisposto dal Governo.

Tra gli interventi che abbiamo promosso e ottenuto, quello delle regole della sicurezza sociale e della circolazione è in modo assoluto il più significativo. Grazie alle norme inserite nel nuovo Decreto, l’imprenditore del trasporto potrà instaurare un rapporto diverso e più bilanciato con il proprio committente, per quanto riguarda la definizione di aspetti importanti connessi alle prestazioni di trasporto.

Comprendo che una parte della categoria si aspettava un intervento diretto sul caro gasolio. La riduzione di 25 centesimi delle accise sul carburante, contenuta nel Decreto, va proprio in questa direzione. Giova ricordare, a beneficio di quanti ritenessero tale intervento non sufficiente, che esistono normative europee che limitano il margine d’azione dei singoli Stati membri sulle accise. Quando l’aliquota viene ridotta al di sotto di una certa soglia minima, scatta una procedura di infrazione che, alla fine, colpisce il governo ma soprattutto obbliga gli autotrasportatori alla restituzione delle somme, con i relativi interessi. Le soluzioni trovate mi pare invece che riescano a contemperare diverse esigenze, intervenendo anche su altri costi aziendali che incidono sul costo kilometrico del trasporto. Questo è importante, perché l’incremento del gasolio può essere compensato anche riducendo altre voci.

Chi, volendo generare aspettative illusorie, si ostina a sostenere il contrario, è un affabulatore bugiardo che abitualmente inganna la gente. Chi ha gettato sulla strada operatori esasperati facendo promesse inattuabili, è un mascalzone e un propalatore di disinformazione. È questo il caso di un certo personaggio che, dopo aver firmato il Protocollo ed averne pienamente condiviso i contenuti, si è precipitato a dichiarare alla stampa tutta la sua insoddisfazione, paventando il rischio che gli organi dell’organizzazione che lui stesso rappresenta, respingano l’accordo. Un comportamento, questo, che offre un’ulteriore e luminosa conferma della sua inaffidabilità.

Chiariamoci subito, la partita non è conclusa e di qui in avanti la situazione deve essere seguita passo passo. Ogni riga del decreto va letta e analizzata con la massima attenzione. Non dimentichiamo che con la sua emanazione è stata realizzata solo una prima parte di quanto è stabilito nel Protocollo. Ora abbiamo a disposizione uno strumento normativo importante, che deve però essere affinato e definito in tutti i dettagli, cosa che cominceremo a fare già nella giornata di oggi.

È necessario, ad esempio, mettere a punto dei correttivi che pongano fine ai comportamenti scorretti di quei vettori che, pur avendo ricevuto dal committente primario l’adeguamento della tariffa al costo del gasolio, non lo riconoscono - o se lo fanno è solo in minima parte - ai secondi vettori. Ecco perché la fase del confronto non può definirsi esaurita ed il lavoro sulle norme successive deve proseguire.

Ora dobbiamo seguire i lavori parlamentari per sostenere quanto convenuto nel Protocollo di intesa e nelle normative emerse dal confronto. Abbiamo la necessità che la categoria rafforzi quelle realtà che, nel pieno rispetto delle regole nazionali ed europee, hanno fatto informazione corretta agli operatori. Esistono ovvie difficoltà a comprendere quanto avvenuto. Nel fine settimana incontri ed assemblee sono state organizzate dalle federazioni di Unatras per illustrare lo svolgimento della vertenza e i risultati conseguiti. Purtroppo, questo passaggio non è apparso sugli organi di stampa, che hanno attribuito la decisione, che è stata unitaria, alla sola Fai/Conftrasporto. Non è facile a volte comprendere il nostro mondo. Continueremo a lavorare per la difesa della categoria, sempre pronti tutti insieme a confrontarsi per rappresentare le soluzioni possibili, quindi utili.

Le federazioni dell’Unatras non hanno ingannato nessuno e continueranno su questa linea perché ciò che è importante non è qualche associato in più ma raccontare le cose per quelle che sono.

 

Paolo Uggè

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