Ruote d’Italia: “prevenzione e applicazione regole per evitare le tragedie nei trasporti”

Ruote d’Italia: “prevenzione e applicazione regole per evitare le tragedie nei trasporti”

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26 maggio 2021

Innanzitutto un pensiero doveroso alle vittime della tragedia del Mottarone ed ai familiari colpiti così duramente dalla sciagura. Voglio fare mio quanto affermato dal Presidente Mattarella, che commentando il triste evento, ha ribadito il come “La vita dipenda dalle norme di sicurezza”. È impossibile non concordare con questa affermazione. Il problema è che non resti solo tale! Altrettanto è impensabile non evidenziare la necessità che siano messe in campo tutte le iniziative che riportino l’attenzione sull’esigenza di controlli severi per garantire la sicurezza nelle attività di trasporto.

Purtroppo, come spesso avviene, vi sono commentatori che approfittano delle tragedie per dimostrare la loro esistenza ed arrivano a trasformare un episodio doloroso in mero fatto di cronaca. Quando non addirittura un elemento per fare propaganda strumentale. Il guaio è che dopo pochi giorni il fatto viene dimenticato ed al massimo rimangono solo le polemiche. Certamente vi sono responsabili che vanno ricercati e perseguiti. Così come esistono i “commentatori di mestiere” che utilizzano le tragedie ed il dolore, senza tuttavia mai approfondire e mettere in evidenza quali possano essere le ragioni che generano le condizioni per le quali certe tragedie avvengono.

Sicuramente i responsabili possono essere ricercati in coloro che hanno realizzato i progetti o gli impianti. Probabilmente in quelli che devono garantire una adeguata manutenzione. Ma non occorre mai dimenticare chi ha la responsabilità di effettuare i controlli sugli interventi manutentivi. Una cosa è certa l’attuale Esecutivo non può essere accusato di “mala gestio”, chi lo fa è in malafede. I controlli e non parlo di quelli che sono stati effettuati prima di questo evento tragico, devono verificare se e come siano stati effettuati per garantire sicurezza. Siamo sicuri che le verifiche sulle attività manutentive a posteriori siano sempre effettuate? e non mi riferisco solo al fatto recente. Ed ancora: le norme vigenti sono in linea con i principi della sicurezza, previsti da normative di legge per il settore dei trasporti?

Leggendo ad esempio le dichiarazioni, riprese dalle agenzie di stampa rilasciate da un altro dirigente del ministero dei trasporti, relativamente al Ponte di Genova, qualche dubbio sorge. Mi pare di comprendere che i controlli avessero segnalato pesanti deficienze. Ma allora perché non si sono imposte, da chi ha l’onere di garantire la sicurezza ai cittadini adeguate verifiche?  E, se riscontrate omissioni, perché non denunciare l’inerzia colpevole di chi non ha effettuato quanto prescritto? Chi ha la responsabilità dei controlli non deve solo segnalare elementi che sono nella gran parte responsabili delle tante sciagure (a volte, a mio parere non molte, come causa imprevedibile vi è anche la fatalità o il destino). Per questo sono convinto che gli attuali responsabili di governo non abbiano responsabilità sull’accaduto al Mottarone. Trovo agghiacciante chi tenta di utilizzare la tragedia per rilanciare polemiche politiche su opere in fase di realizzazione o progettazione. Utilizzare delle vittime per tornaconti di altra natura è esecrabile.

Venerdì 21 maggio u.s. nel “Punto”, che ogni settimana pubblico sul sito Conftrasporto, ho affrontato un altro aspetto connesso alla sicurezza sia delle opere d’arte (ponti e infrastrutture) che al rispetto delle leggi sulla sicurezza sociale e della circolazione. Quest’ultima disposizione è prevista dalla legge n. 32/05 alla quale è fatto obbligo di legge attenersi nell’esercizio delle attività di trasporto. Non occorre infatti dimenticare anche le normative che talvolta non soddisfano pienamente i requisiti della sicurezza. Il tema dell’interpretazione dell’articolo 10 del Codice della Strada non fu irrilevante nella tragedia del ponte di Annone. Il vettore ha corso il rischio di essere coinvolto in responsabilità che non aveva (era autorizzato); i funzionari dell’Amministrazione provinciale, che rilasciarono l’autorizzazione, penso siano ancora in attesa di un giudizio definitivo. Forse proprio perché non si è verificato come mai dal 2005 una norma di natura tecnica dell’articolo 10 del Cds non sia stata applicata adeguatamente ai principi della sicurezza. Anzi una apposita circolare venne impugnata davanti al Tar del Lazio che la sospese, ma senza entrare nel merito. Sono in tutta franchezza convinto che vi sia chi ha tratto benefici da quella situazione. (non i vettori che operano nei servizi dei trasporti eccezionali che hanno invece subito e continuano a subire le conseguenze di quella “non scelta”. Naturalmente non esistono colpe specifiche ma le conseguenze per taluni vi sono state ed anche devastanti. Esiste una soluzione tecnica? Certamente. Ma non è mai stata emanata.

Domando anche per i controlli quanti ne siano stati compiuti dagli organismi preposti in costanza di incidenti che hanno provocato vittime o feriti gravi e che hanno visto coinvolti mezzi pesanti? Eppure il Dlgs 286/05 li dispone. Il motivo è accertare se esistano responsabilità condivise tra i soggetti della filiera ai quali applicare le eventuali e relative sanzioni per comportamenti non conformi alla legge. Non sarà perché potrebbero risultare coinvolti committenti?

Questi sono fatti che evidenziano una situazione che andrebbe approfondita per individuare se esistano responsabilità e di chi. Ovviamente, nonostante questi fatti siano stati resi noti non si sono registrati interventi significativi di tutti coloro che aprono la bocca in occasioni di tragedie. Forse che gli operatori del trasporto non sono vittime anch’esse di tali comportamenti od omissioni? E coloro che hanno patito le conseguenze di incidenti non meritano di essere risarciti adeguatamente? Ecco perché venne introdotto il principio della responsabilità condivisa per tutti i soggetti della filiera.

Concludo facendo sapere al ministro dei trasporti che il Suo dicastero dovrebbe pubblicare i costi minimi della sicurezza per il trasporto pesante. Chi li ha calcolati? Il ministero competente? Sono legittimi? Si l’hanno previsto pronunciamenti delle Autorità comunitarie e sentenze della Corte Costituzionale. Lo voglio dire subito: non serve una nuova commissione tecnica. La competenza è del dicastero. Lo scopo è dare elementi di riferimento per verificare se vi siano stati comportamenti aderenti alle norme in linea con le disposizioni atte a garantire sicurezza. La “vita dipende dalla sicurezza”. Allora si operi perché questo non sia solo uno slogan ma divenga una modalità applicata. Se così non fosse, purtroppo, rischiamo di dove assistere ad altri episodi come quello verificatosi in questi giorni che ha generato lutti e dolore. Lo si deve alle vittime che oggi piangiamo. In un paese civile ci si dovrebbe comportare così ed il forte richiamo del Presidente della Repubblica lo ribadisce.

Paolo Uggè

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