Ruote d’Italia: “coniugare il rispetto ambientale con quello sociale ed economico"

Ruote d’Italia: “coniugare il rispetto ambientale con quello sociale ed economico"

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8 marzo 2023

"Il progresso non è accelerare locomotiva in corsa, ma sapere quando tirare il freno". Così Walter Benjamin, filosofo dell'800, definiva il progresso. Possiamo affermare che la nostra battaglia nei confronti della fin troppo esasperata politica ambientale europea, in particolare per quanto riguarda il taglio alle emissioni di Co2 che i motori endotermici scaricherebbero nell’atmosfera, ha ottenuto un temporaneo positivo risultato.

Ovviamente, lo ripetiamo sempre, non siamo contrari a misure che promuovano maggiore attenzione alle questioni ecologiche.  Chiediamo però che si sappia coniugare il rispetto ambientale con quello sociale ed economico e che sia in modo certo garantito il principio della neutralità tecnologica.

La decisione che era stata assunta a livello UE, se applicata, avrebbe messo in difficoltà tante nostre imprese, soprattutto di medie e grandi dimensioni. Grazie all'impegno dei ministri Salvini e Urso e alle scelte del Governo, per ora è stato messo un freno alla scelleratezza di una politica figlia di un ambientalismo selvaggio e magari più utile a certi gruppi finanziari che all'ecosistema. La furia iconoclasta “green”, in sostanza, avrebbe penalizzato le economie europee - che partecipano per l'8% alla formazione delle emissioni - lasciando paesi come Cina, India e Usa la libertà di inquinare. Una follia pura, che andava fermata. Anche su questo aspetto Fai/Conftrasporto aveva già lanciato l’allarme da tempo, evidenziando che il tema sarebbe divenuto dirompente e perciò invitando il mondo imprenditoriale ad evitare di sostenere persone o realtà politiche portatrici di impostazioni affini a quelle più esasperatamente ambientaliste.

La prova di quanto sostengo si trova nelle prime dichiarazioni aprioristiche rilasciate dal nuovo segretario PD, peraltro in linea con le scelte del movimento dei Verdi e dei 5 stelle.

Intanto FAI, con Anita e Fedit, hanno deciso di impugnare la prima sentenza avversa all'azione legale intentata dalle federazioni suddette nei confronti della commissione europea, per l’omissione di atti d’ufficio nei confronti delle decisioni assunte dall'Austria sul corridoio del Brennero.

Decisioni che hanno comportato, come noto, ripetute violazioni del principio della libera circolazione, così come pratiche di concorrenza sleale a favore delle imprese austriache che non possono essere in alcun modo consentite. Tra l'altro, sembra che il tema ambientale in questo caso non conti: lo sanno anche i sassi, infatti, che automezzi costretti a procedere a passo d’uomo non emettono profumi, ma sono anzi più inquinanti.

Anche su tale aspetto il ministro Salvini sta organizzando incontri e si recherà nei prossimi giorni in loco con gli interessati per cercare di ottenere concretamente dei risultati positivi per la nostra economia. Probabilmente questo è un atto concreto dimostrativo della volontà di voler cercare una soluzione. Noi, ovviamente, daremo tutto il nostro supporto a queste iniziative nell'interesse delle nostre imprese, le quali, a loro volta, dovranno sostenere energicamente l’associazione che, con i fatti, si sta impegnando in ogni direzione per cercare di dare risposte ai loro problemi.

 

Paolo Uggè

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