SANGALLI: "SERVE UN FISCO PIÙ EQUO"

SANGALLI: "SERVE UN FISCO PIÙ EQUO"

DateFormat

22 maggio 2007
Sangalli: “serve un fisco più equo�

Sangalli: “serve un fisco più equo�

“Siamo di fronte ad un vero e proprio cortocircuito fra una troppo elevata pressione fiscale e una troppo elevata spesa pubblicaâ€�. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, si è rivolto al viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco, in occasione della partecipazione di quest’ultimo al Consiglio generale della Confederazione. “Resta confermata â€" ha aggiunto parlando del sondaggio commissionato da Confcommercio - anche la validità di quanto, più di una volta, ha sottolineato il viceministro segnalando che ci troviamo in una situazione che non consente ulteriori incrementi di pressione fiscale e che sarebbe giunta l’ora di affrontare e risolvere il nodo della spesa pubblica. Il guaio è però che questo nodo continua a non essere affrontato e men che meno risoltoâ€�. Questo perché “il gettito delle entrate è cresciuto, ma continua a crescere anche la spesa pubblica. Perché sulle spoglie del magro tesoretto continuano a prevalere le voci del partito della maggiore spesa e troppe resistenze si oppongono a scelte di buon senso per mettere sotto controllo la spesa pensionistica. Perché i soldi per gli aumenti contrattuali nel pubblico impiego si trovano, ma dell’avvio di un ragionevole processo di riduzione delle aliquote Irpef, che darebbe un po’ di fiato alla domanda interna e ai consumi delle famiglie, parliamo soltanto noi e pochi altriâ€�. Parlando poi di evasione fiscale, Sangalli ha affermato che “evasione ed elusione vanno contrastate, perché queste patologie alterano anche le regole di una corretta concorrenza e rendono impari il confronto tra le imprese â€" tantissime â€" che il proprio dovere lo fanno e chi non lo faâ€�. Si tratta di “una patologia che investe tutto il Paeseâ€�. Ma allora che senso ha “la tanta enfasi mediatica sulla vicenda dello scontrino fiscale, l’insistenza sulla sanzione â€" troppo spesso sproporzionata â€" della chiusura dell’esercizio commerciale per violazioni contestate, ma non ancora definitivamente accertate?â€�. A Confcommercio sembra che “tutto ciò sia inutile, strumentale e  fuorviante. Non lo accettiamo, davvero non possiamo accettarlo. Tanto più in quanto aspettiamo ancora risposte certe sulla cancellazione di un balzello come la tassa sulle insegne o sulla contestualità fra la trasmissione telematica dei corrispettivi e la caduta della valenza fiscale dello scontrinoâ€�. “Senza equità, senza senso della misura, senza impegno determinato alla riduzione della burocrazia fiscale â€" ha specificato Sangalli - la lotta all’evasione e all’elusione non farà grandi passi in avanti. Rischiamo, invece, troppe chiusure di attività, troppi ripiegamenti nel nero e nel sommersoâ€�. Confcommercio non chiede “sconti politici né scorciatoie. Chiediamo, invece, un rapporto più cooperativo tra fisco e contribuenteâ€�. Come nel caso degli studi di settore, dove però “si tratta di passare dalle parole ai fatti. Si tratta, in particolare, di verificare l’impatto dei nuovi indicatori di normalità economica. Tutti gli indicatori vanno maneggiati con cautela e tanto più quando essi sono francamente ancora approssimativi. Qui si vedrà, in concreto, se vale il principio della selettività, se davvero si è scelto di non fare degli studi una sorta di bancomat per fare cassaâ€�. “Noi, a nome dei tantissimi che il proprio dovere lo fanno e vogliono continuare a farlo â€" ha concluso il presidente di Confcommercio  semplicemente questo ti chiediamo, caro viceministro: il tuo impegno per un fisco equo. Lo chiediamo noi. Lo chiedono tutti gli italiani che, ogni giorno, cercano di fare di questo Paese una società attiva, più attivaâ€�.

 

 

 

 

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca