Segnali di ripresa per il turismo dello shopping

Segnali di ripresa per il turismo dello shopping

A Bologna tappa finale di Shopping Tourism–il forum italiano: nel 2023 gli shopping tourist in Italia potrebbero superare i due milioni, un livello superiore al periodo pre-pandemia.

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1 dicembre 2022

Dopo due anni di pausa forzata causa pandemia è tornato Shopping Tourism - il forum italiano, l’appuntamento ideato dalla società di ricerca e consulenza “Risposte Turismo” nel 2016 e organizzato quest’anno in partnership con il Sistema Confcommercio. Nuova la versione, “in tour”. con tre tappe: Venezia (giovedì 27 ottobre), Ancona (16 novembre) e Bologna (giovedì primo dicembre). Sei le tavole rotonde organizzate, cui hanno partecipato oltre trenta relatori del mondo del retail, del turismo e dei servizi discutendo sulle potenzialità dello shopping tourism nella creazione di nuove opportunità di business e networking per gli operatori, e nel contributo alla conoscenza di un fenomeno turistico dal potenziale elevato per il nostro Paese.

La tappa finale di Bologna

Segnali di ripresa per lo shopping tourism in Italia, che nel 2023 potrebbe superare la quota dei 2 milioni di turisti che viaggiano con motivazione prevalente lo shopping, superando i risultati del 2019. È la stima didi Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macro-industria turistica, presentata oin occasione della tappa conclusiva del tour itinerante 2022 di Shopping Tourism – il forum italiano, l’unico appuntamento in Italia dedicato agli operatori del turismo e del retail ideato dalla stessa Risposte Turismo e organizzato quest’anno in partnership con il Sistema Confcommercio

 

“Superare la soglia dei due milioni di shopping tourist sarebbe un risultato che ribadisce l’esistenza di una porzione significativa di domanda turistica che ha nello shopping la motivazione prevalente della propria vacanza e su cui sarebbe opportuno attivare un programma di impegno per aumentare il posizionamento dell’intera Italia come destinazione per gli shopping tourist”, ha commentato Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo.

 

“I dati dello Shopping Tourism Italian Monitor hanno acceso dal 2016 i riflettori sul ruolo economico e sociale ben significativo di quei due milioni di shopping tourist annui in Italia raggiunti nel 2019. A questi turisti, sempre pre-pandemia, se ne aggiungono almeno altri 38 milioni che, durante il viaggio in Italia, vivono una o più volte l’esperienza dello shopping di prodotti enogastronomici, un potenziale enorme per il commercio nel nostro Paese e anche per questo proprio uno dei temi affrontato oggi (il primo dicembre, ndr) a Bologna”, ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Imprese per l'Italia.

 

 

I luoghi dello shopping tourism in Italia

 

Nella suggestiva cornice di Palazzo Segni Massetti, sede di Confcommercio Ascom Bologna e della tappa bolognese del forum sono stati presentati i risultati della mappatura sui luoghi dello shopping in Italia contenuta all’interno di Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca di riferimento sul fenomeno.

La fotografia scattata mostra la presenza nel nostro Paese di un’offerta variegata per i turisti desiderosi di trascorrere una vacanza all’insegna dello shopping e per tutti coloro che, nelle loro vacanze, non rinunciano agli acquisti. Considerando solamente dieci tra le principali città turistiche del Paese (Bologna, Ferrara, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma e Verona), sono oltre 1.300 le botteghe storiche presenti, a sottolineare un consistente patrimonio da valorizzare ancor meglio in chiave turistica e di sistema Paese. Oltre ottanta le vie dello shopping presenti sul territorio nazionale. Per quanto riguarda gli outlet, in Italia sono presenti 26 strutture (numero stabile rispetto alla precedente ricognizione effettuata da Risposte Turismo nel 2019) per un totale di 725.000 metri quadri di aree commerciali, con una stima di crescita di due unità nel biennio 2023-2024 grazie all’apertura di Roma Outlet Village e del Designer Outlet Sardegna e progetti di ampliamento in altre cinque strutture. Significativo come a livello europeo l’Italia sia al secondo posto dietro al Regno Unito per numero di strutture outlet (13% sul totale). Sono inoltre presenti in Italia di più di 60 department store (oltre 270.000 metri quadri di superfice complessiva, +3,8% sull’analisi 2019).

 

 

I risultati aggregati delle indagini sui turisti dello shopping italiani e stranieri

 

La tappa conclusiva di Shopping Tourism – il forum italiano è stata inoltre l’occasione per comunicare i risultati aggregati delle due indagini realizzate da Risposte Turismo su oltre 600 shopping tourist italiani e provenienti da Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito, di cui in generale poco più della metà (il 54%) che hanno nello shopping la motivazione prevalente del viaggio. Tra i fattori che influenzano maggiormente la scelta della destinazione di viaggio spiccano complessivamente, dopo sconti, saldi e promozioni (67%), la vicinanza ad attrazioni/luoghi da visitare (38%), la presenza di produzioni tipiche/prodotti particolari o unici (34%), l’offerta commerciale della destinazione (31%) e i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 26%). I negozi del centro storico e le vie dello shopping sono i luoghi di acquisto preferiti per chi viaggia con motivazione principale lo shopping (61%), seguiti dai centri commerciali (49%) e dagli outlet (41%). Interessante segnalare come, al di fuori di chi viaggia per shopping, per tre turisti su cinque gli acquisti avvengano nelle stazioni e negli aeroporti, a dimostrazione della loro rilevanza nell’ambito del cosiddetto travel retail.

 

 

Focus shopping tourism a Bologna: l’offerta commerciale in città

 

Come per le precedenti tappe del tour tenutesi a Venezia e ad Ancona, anche a Bologna sono stati presentati i risultati di un’indagine sui negozi della città in rappresentanza di dieci categorie merceologiche. Secondo i 50 esercizi commerciali intervistati, quattro clienti su dieci sono turisti e, tra gli stranieri, prevalentemente americani (25%), tedeschi (14%) e francesi (10%). Inoltre, circa un terzo dei negozianti intervistati ha sottolineato come, rispetto al periodo pre-pandemia, le abitudini di acquisto del turista siano cambiate con, ad esempio, una richiesta di prodotti di qualità maggiore e di capi di abbigliamento made in Italy.  Per quanto riguarda, infine, le vendite ai turisti, l’81% dei negozianti intervistati vede prospettive favorevoli per il 2023, con il 60% ad attendersi una chiusura 2022 già in crescita in termini di vendita rispetto al periodo pre-pandemica. La rilevanza del turismo per i negozi bolognesi emerge inoltre dal reputare la vendita ai turisti (sia italiani che stranieri) il fronte più rilevante nel prossimo futuro in termini di contributo ai risultati complessivi (35%) e superiore sia alla vendita alla clientela locale che all’e-commerce.

 

“È stato un onore ospitare a Bologna la tappa conclusiva del tour 2022 di questa importante iniziativa. La nostra città, con la ricchezza di tutta l'area metropolitana, si sta sempre più affermando quale meta turistica di rilevanza non solo storico-culturale, ma anche enogastronomica, naturalistica e sportiva. Analizzare oggi il ruolo dello shopping quale motivazione di viaggio – ha affermato il presidente di Confcommercio Ascom Bologna, Enrico Postacchini - è doppiamente interessante: da un lato permette di tradurre in numeri e, conseguentemente, prendere consapevolezza dell'importanza del segmento, dall'altro apre ad una riflessione sull'opportunità di intraprendere un percorso mirato di indirizzo delle politiche turistiche in questo senso”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 16 novembre seconda tappa ad Ancona

La seconda tappa della rassegna si è tenuta il 16 novembre alla Loggia dei Mercanti di Ancona, con un ricco programma di interventi e dibattiti sull’analisi degli shopping tourist italiani e sull’offerta commerciale delle Marche per i turisti di questo segmento della macro-industria turistica.

Le prime anticipazioni della nuova indagine effettuata da Risposte Turismo contenuta all’interno di Shopping Tourism Italian Monitor e presentata ad Ancona mostrano la rilevanza delle produzioni tipiche dei territori nella scelta della destinazione di viaggio, principale motivo di scelta per il 40% degli intervistati, preceduto solo da sconti, saldi e promozioni (73%) e dalla vicinanza ad attrazioni/luoghi da visitare o attività da fare (46%). Secondo l’analisi di Risposte Turismo, inoltre, la spesa media pro-capite giornaliera in acquisti da parte dei turisti italiani dello shopping è pari a 110 euro e il 77% degli shopping tourist italiani intervistati ha visitato luoghi, laboratori e aziende di produzioni tipiche locali. I negozi del centro storico e le vie dello shopping sono i luoghi di acquisto preferiti (70%), davanti alla coppia outlet-centri commerciali (entrambi con il 53% delle preferenze) e ai mercati (34%). Dall’analisi emerge inoltre come siano ancora sottoutilizzati servizi come gli shopping tour (25%), il tax refund (22%) o il ricorso ad un personal shopper (17%), con circa il 40% dei non fruitori ad esserne però interessato. Le opportunità dell’investire in questo segmento della macro-industria turistica emergono anche considerando che gli shopping tourist italiani, quando viaggiano anche con altre motivazioni, hanno una elevata propensione a comprare (84%), investono più tempo in questa attività (75%) e spendono di più (70%). Fra gli italiani che hanno dichiarato di non aver mai viaggiato con gli acquisti quale motivazione principale, il 22% ha indicato nel fare acquisti una delle attività prevalenti nel corso del soggiorno e il 30% che prima o poi viaggerà per shopping, dimostrando dunque la forza generale del binomio turismo e shopping.

“In questa seconda tappa del nostro tour dedicato al fenomeno dello shopping tourism abbiamo voluto indagare da un lato il mercato domestico, il bacino di clientela che ha caratterizzato il turismo in Italia negli ultimi anni e che comunque rappresenta storicamente circa la metà del turismo nazionale, e, dall’altro, l’offerta retail delle Marche, un territorio ricco di vocazioni, in cui produzioni di nicchia si affiancano a marchi noti a livello internazionale, come ad esempio nel settore calzaturiero, a conferma del sapere fare di un territorio che ha potenzialità turistiche ancora inespresse per target diversi”, commenta il presidente di Risposte Turismo, Francesco di Cesare.

Big shopper e nuovi turisti, la tappa di Venezia

La prima tappa si è tenuta a Ca' Vendramin Calergi, sede del Casinò di Venezia, e si è incentrata sulle tempistiche di ritorno dei big shopper internazionali e sull’analisi dei nuovi turisti a maggiore propensione shopping per provenienza, profilo e interessi. dove è intervenuto l'assessore comunale al Commercio e alle Attività  produttive, Sebastiano Costalonga: "Questi sono eventi che fanno  bene a Venezia - ha esordito l'assessore - e, allo stesso tempo,  Venezia fa bene a questi eventi. Quello del turismo ovviamente e  un tema centrale per noi: il turista vuole arrivare in città per  vivere un'esperienza unica, ma anche poter fare acquisti di  prestigio, di prodotti artigianali ed enogastronomici di alta  qualità. Per questo mi sono battuto per la delibera cosiddetta 'antipaccotiglia', per evitare il proliferare di negozi che  vendono prodotti scadenti e non rappresentativi della città e  favorire invece con forza le botteghe artigiane e il commercio di qualità". Il forum è stato anche un'occasione di confronto tra operatori,  aziende, associazioni di categoria e istituzioni che hanno avuto  la possibilità di confrontarsi su un fenomeno importante che  coinvolge trasversalmente un'ampia tipologia di servizi legati al  turismo: "Sostenere lo sviluppo di questo fenomeno di rilievo -  hanno sottolineato gli organizzatori - significa coglierne il potenziale per molti territori nel nostro Paese. Una volta avremmo  detto che il turista torna a casa con un souvernir del viaggio,  oggi sappiamo che esiste invece un turista che sceglie la sua destinazione sulla base dello shopping che potrà fare e  dell'enogastronomia del paese che lo ospiterà". 

“Questa utile e interessantissima attività di studio e confronto, alla quale finalmente possiamo tornare a dare il nostro supporto dopo la pausa forzata della pandemia, mette in relazione due pilastri fondamentali della nostra economia: turismo e commercio. Un rapporto complementare di due settori che insieme speriamo diventino prioritari nell’agenda del prossimo Governo, perché sono in grado di contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’occupazione nel nostro Paese”, commenta Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.

“In una fase storica così complicata – dichiara Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismoprestare attenzione a tutte le componenti che sul piano turistico ed economico possono dare nuova spinta alle dinamiche territoriali diventa fondamentale. In questo lo shopping tourism può assumere un ruolo decisivo, un fenomeno che incrocia turismo e commercio e può garantire vantaggi in termini di flussi di visitatori da attrarre e ricadute economiche territoriali grazie alla loro spesa, anche in shopping. Per questa ragione il nostro progetto di forum, ma ancor più il nostro contributo a mettere in relazione il mondo del turismo e quello del retail e i risultati del report di ricerca che presenteremo in ciascuna tappa, vanno letti come occasione per riflettere sugli scenari che si aprono, capire come affrontarli, scegliere quali azioni mettere in campo. Tutto questo attraverso le informazioni, sempre fondamentali, sugli orientamenti della domanda, sui mercati di provenienza sui quali puntare, sui servizi che una destinazione deve poter offrire se vuole candidarsi ad attirare i turisti attenti al mondo dello shopping. I tre appuntamenti del 2022 saranno occasioni per rilanciare l’Italia, le sue città, le sue provincie, i suoi territori, come destinazione internazionale di shopping tourism”.

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