Tax credit librerie 2022, domande dall'11 settembre

Tax credit librerie 2022, domande dall'11 settembre

Lo sportello per il credito d'imposta rimarrà aperto fino al 31 ottobre 2023 sul portale dedicato e sarà utilizzabile in compensazione tramite F24. 

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6 settembre 2023

La Legge di Bilancio del 2018 ha previsto un credito d’imposta per i venditori che operano nella vendita al dettaglio di libri: il cosiddetto tax credit librerie. Anche per l'anno 2022 l’incentivo è stato rinnovato dal Ministero delle Cultura, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Sul sito della Direzione generale

Dalle ore 9 dell'11 settembre fino alle 12 del 31 ottobre 2023 sarà possibile presentare domanda per il riconoscimento del credito d'imposta sul portale dedicato. Per l’anno in corso nell'istanza dovrà essere specificata la dimensione dell’impresa (micro, piccola, media, grande).

Il tax credit andrà indicata nella dichiarazione dei redditi presentando il modello F24 sul sito dell’Agenzia delle entrate (codice contributivo 6894). Il credito sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione (entro i limiti del regolamento dell’Ue in materia di aiuti di piccola entità) e quindi non concorre alla formazione del reddito.

Indice:

Che cos'è 

Il Ministero della Cultura ha pubblicato le date per presentare le domande per il tax credit librerie. Dalle ore ore 9 dell'11 settembre fino alle 12 del 31 ottobre 2023 è possibile presentare la domanda di accesso, per l'anno 2021, al credito di imposta per gli esercenti che operano nella vendita al dettaglio di libri in esercizi specializzati con codice ATECO principale 47.61 (Commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi specializzati) o 47.79.1. (Commercio al dettaglio di libri di seconda mano).

Scopri tutti i contributi per i codici Ateco nella pagina dedicata

Le istanze, relative all’anno 2022, si potranno inviare solamente sulla piattaforma online del Mibact e sarà necessario specificare la dimensione dell’impresa: micro, piccola, media, grande. Le risorse saranno poi ripartite tra le imprese idonee, che potranno quindi accedere al credito fiscale e usarle per diverse categorie di spesa, fino ad un totale massimo di 20mila euro per le librerie indipendenti e di 10mila per quelle dei gruppi editoriali

Per accedere alla compilazione occorrerà registrarsi inserendo:

  • i dati dell'imprese esercente (ragione sociale e codice fiscale);
  • i campi relativi al legale rappresentante (nome, cognome, codice fiscale, email).

A tal riguardo nella comunicazione viene fatto presente che:

  • alcuni dati riferiti all'esercente o ai punti vendita verranno confrontati con i sistemi informativi della Camera di Commercio;
  • gli utenti che hanno presentato istanza o effettuato l’accesso al portale nell’anno precedente, devono comunque effettuare una nuova registrazione.

Ambrosini: “Estendere le risorse a tutta le rete delle librerie”

Il presidente dell’Associazione librai italiani, Paolo Ambrosini, si è schierato, con qualche riserva, a favore del tax credit: “una misura che ha aiutato molto quella fascia più debole strutturalmente delle librerie; oggi vi è però la necessità di rivedere la misura e di estenderne gli effetti positivi a tutta la rete delle librerie cercando di distribuire in modo più equo le risorse stanziate”.

Per l’Associazione il tax credit, così come è strutturata al momento, crea un vantaggio molto robusto ad alcune aziende, che in alcuni casi arriva anche al 20% del loro fatturato. “La speranza - ha spiegato Ambrosini - è che nella legge sul libro che il ministro Franceschini ha anticipato di voler avviare si possa trovare lo spazio per correggere questa misura”.

Con l'inizio delle scuole è tornato anche l'annoso problema del caro scuola. Le proposte di Ali per arginare i rincari autunnali chiedono più fondi per le famiglie in povertà assoluta e la detrazione fiscale sul modello di quella prevista per le spese sanitarie e sportive. "Proponiamo - ha spiegato il presidente Ambrosini - l’introduzione di un aggio fisso minimo per il servizio della distribuzione dei testi scolastici per librerie e cartolibrerie che sono oggi, tra i vari canali di offerta di libri di testo, quelle maggiormente utilizzate da studenti e famiglie perché sono le uniche a fornire un servizio professionale tutto l’anno".

Requisiti, limiti e importi

Il tax credit per le librerie non ha un importo fisso come per i bonus, perché la somma viene calcolata in base ad una serie di spese legate ai locali in cui si svolge l’attività di vendita, tenendo conto anche dei limiti per ogni esercente.

Di seguito una tabella con le spese per categoria (gli importi sono riferiti all’anno precedente la richiesta del credito di imposta):

Imu 3.000 euro
Tari 1.500 euro
Tasi 500 euro
Imposta sulla pubblicità 1.500 euro
Tassa per l'occupazione di suolo pubblico 1.000 euro
Spese per locazione 8.000 euro al netto dell'Iva
Spese per mutuo 3.000 euro
Contributi previdenziali e assistenziali per i dipendenti 8.000 euro

Per poter richiedere il credito d’imposta i soggetti dovranno soddisfare alcuni requisiti:

  • devono essere attività commerciali di vendita di libri al dettaglio con codice Ateco principale 47.61 o 47.79.1;
  • il 70% dei ricavi dell’anno precedente (in questo caso del 2019 perché fa riferimento all’anno 2020) devono derivare dalla vendita di libri, anche usati;
  • la sede legale deve far parte dello Spazio Economico Europeo (SEE);
  • devono avere la residenza fiscale in Italia ed essere quindi soggetti alla tassazione del nostro Paese.

Come e chi può presentare la domanda

Per presentare la domanda bisogna compilare la richiesta di registrazione che si trova sul sito dei Beni culturali. Le informazioni richieste sono le seguenti:

  • dati dell’impresa esercente:
    • ragione sociale;
    • codice fiscale;
  • dati del legale rappresentante:
    • nome;
    • cognome;
    • codice fiscale;
    • email.

Per ulteriori informazioni consulta il file PDF "Guida alla compilazione della domanda" del Ministero della Cultura.

In caso di errori nel completamento della procedura si potrà scrivere una email (in Posta elettronica ordinaria, non PEC) all’indirizzo taxcreditlibrerie@beniculturali.it indicando:

  • il codice fiscale dell’esercente ed eventualmente l’id della domanda;
  • una spiegazione chiara dell’errore;
  • allegare, in caso di errore di inserimento nel sistema, i file PDF e P7M;

Per completare la registrazione sarà necessaria anche la firma digitale del legale rappresentante della società che richiede l’istanza, come risulta dai dati registrati alla Camera di Commercio di riferimento.

Per quanto riguarda gli esercenti che hanno già presentato domanda negli anni precedenti dovranno registrarsi nuovamente sul sito.

Una volta riconosciuto il credito d’imposta potrà essere usato a compensazione presentando il modello F24 tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. L’importo esatto del credito dovrà poi essere indicato sia nella dichiarazione dei redditi dello stesso periodo in cui è stato riconosciuto il beneficio, sia in quella del periodo di imposta in cui viene utilizzato l’incentivo, specificando anche la spesa e la cifra riconosciuta.

Si ricorda che il credito d'imposta è parametrizzato, con riferimento al singolo punto vendita e riferito alle seguenti voci:

  • imposta municipale unica - IMU;
  • tributo per i servizi indivisibili - TASI;
  • tassa sui rifiuti - TARI;
  • imposta sulla pubblicità;
  • tassa per l'occupazione di suolo pubblico;
  • spese per locazione, al netto IVA;
  • spese per mutuo;
  • contributi previdenziali e assistenziali per il personale dipendente.

Il 28 settembre 2021 è stato firmato dal sottosegretario all'Editoria, Giuseppe Moles, un dpcm per la ripartizione delle risorse del Fondo straordinario per l'editoria da 90 milioni, di cui 15 sono stati destinati al bonus edicole, il credito d'imposta per gli esercenti di attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici.

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