Conferenza stampa Confturismo sulla Finanziaria 2006

Conferenza stampa Confturismo sulla Finanziaria 2006

DateFormat

11 ottobre 2006

Turismo 2006: i dati di Confturismo

Il turismo in Italia, dopo anni di contrazione, nel 2006 è in moderata ripresa. I dati arrivano dai singoli comparti del settore. Le presenze alberghiere, hanno registrato un incremento dell'1,3% da gennaio a settembre 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005. I pubblici esercizi, durante l'estate appena conclusa sono stati frequentati da 860 mila turisti in più rispetto alla scorsa. Anche i campeggi risultano in ripresa con un +3%, rispetto al 2005 con 240 mila persone in più che hanno scelto di trascorrere le vacanze a contatto con la natura.

La fotografia del mercato è scattata da Confturismo, la confederazione di Confcommercio, che rappresenta 250 mila imprese che operano in diversi comparti rappresentanti da Faita (complessi turistico-ricettivi all'aria aperta), Federalberghi (alberghi), Federnautica (turismo nautico), Fiavet (agenzie di viaggio), Fipe (pubblici esercizi) e Rescasa (casalbergo-residence).

Spostando lo zoom dai differenti punti di osservazione si ha un dettaglio dell'andamento della stagione.

FIPE: ha effettuato un'indagine su un campione di 260 imprese fra ristoranti, bar, gelaterie, discoteche, stabilimenti balneari, rifugi alpini, parchi a tema e centri benessere nelle aree più importanti e rappresentative del Paese. Per il 46,3% degli esercenti gli affari nei primi due mesi della stagione sono andati meglio dello scorso anno e ancora meglio sono andati ad agosto e settembre. Durante tutta l'estate si sono registrati 860mila turisti in più che, in base a una durata media di soggiorno, hanno totalizzato 4 milioni di presenze aggiuntive: un segmento in grado di generare da solo un giro d'affari da 300 milioni di euro.

La spesa degli italiani per le vacanze rimane comunque ben calibrata, nonostante i prezzi siano rimasti invariati per il 73% degli esercenti; si preferisce risparmiare su alberghi, pensioni, bungalow scelti dal 37,3% delle persone rispetto alle abitazioni private preferite dal 62,7%. Il resto della spesa viene così destinato a divertimenti di vario genere, dai centri benessere alle gelaterie e stabilimenti balneari, ma si consuma anche in bar, ristoranti e pizzerie. Meno attraenti, invece, i rifugi alpini e le discoteche.

In cima alle preferenze degli italiani c'è il mare (soprattutto il tratto di costa dall'alto adriatico alla romagnola) e le città d'arte; meno richiesti, invece, i centri minori e la montagna, mentre decisamente in calo risulta essere il soggiorno al lago. L'Italia sembra esercitare fascino più sugli stessi italiani che sugli stranieri. In quest'ultimo caso c'è un ritorno di austriaci, svizzeri, spagnoli, belgi. A livello di moda, oltre al bicchier d'acqua, meglio se minerale, vanno alla grande scelte alimentari improntate sul salutismo: piatto unico, frutta, verdura, gelati, birra e pizza. Bene anche i succhi di frutta e il vino bevuto con moderazione. Scarso appeal hanno, invece i pasti completi, gli aperitivi e gli alcolici.

FEDERALBERGHI – Da gennaio a settembre di quest'anno il numero complessivo di pernottamenti alberghieri, registrato nei circa 33.500 alberghi del Bel Paese, è stato pari a circa 204 milioni (rispetto ai 201,4 milioni del 2005), per un incremento dell'1,3%.

Nel dettaglio la componente italiana ha fatto registrare quasi 119 milioni di pernottamenti (rispetto ai 117 milioni dello stesso periodo del 2005) pari ad un +1,3% e quella straniera 85,3 milioni di pernottamenti (rispetto agli 84,3 milioni dello stesso periodo del 2005) pari ad un +1,2%.

Questo risultato supera di poco i dati del medesimo periodo del 2001.

Le località dei laghi (+5,4%), con un totale di 8,9 milioni di pernottamenti, seguite dalle località marine (+5,1%), con un totale di 62 milioni di pernottamenti, hanno fatto registrare gli aumenti maggiori (tabella 3).

Le località marine hanno in particolare visto crescere la componente italiana del 6,7% e quella estera dell'1,7%.

Le località dei laghi hanno registrato una crescita del 6,1% di italiani e del 5,1% di stranieri. Seguono in classifica le località d'arte maggiori e minori con un +2,7%, per un totale di quasi 37,5 milioni di pernottamenti, frutto di uno +0,2 di italiani ed un +4,5% di stranieri.

Le città d'affari hanno assommato un +2,5%, determinato da un +3,3% di italiani ed uno +0,5 di stranieri, per un risultato finale di 4,7 milioni di pernottamenti.

Le uniche due note stonate provengono dal turismo montano con un -2,9%, frutto di un +1,4% di italiani ed un -9,5% di stranieri, per un totale di 27,5 milioni di pernottamenti.E dal turismo delle località termali che hanno fatto registrare un -4,4% determinato da un -7,3% di italiani ed un +0,1% di stranieri, per un totale di 8,4 milioni di pernottamenti.

I tedeschi (tabella 4) sono finalmente tornati, facendo al momento registrare un +6,6% di pernottamenti, per un totale nei soli mesi estivi di 10 milioni di presenze. Sempre nei quattro mesi estivi si evidenzia il ‘boom' degli statunitensi cresciuti addirittura del 20,4% e dei giapponesi cresciuti del 13,7%. I francesi sono rimasti stabili (-0,7%), mentre un calo abbastanza importante si è registrato per gli inglesi (-7,5%).

I dati, infine, dell'Ufficio Italiano Cambi (tabella 5) segnalano come da gennaio a giugno il saldo attivo della bilancia valutaria turistica si sia affermato su un +24,3%, in virtù di un +8,1% di spese degli stranieri per vacanze in Italia ed un -1,8% di spese degli italiani per vacanze all'estero.

FAITA: Sono stati 240.000 gli arrivi in più rispetto al 2005 per un incremento di circa 1.300.000 presenze in un settore che appare in netta ripresa dopo il periodo di stasi dello scorso anno. In totale dunque, sono stati circa 8 milioni i turisti, oltre 65 milioni di presenze, che hanno scelto il contatto con la natura nei campeggi e nei villaggi turistici italiani.

L'offerta open air italiana ha una capacità di circa 1,3 milioni di posti letto per giorno, distribuiti nelle 2370 aziende turistico ricettive all'aria aperta italiane che registrano un fatturato pari a 2,5 miliardi di euro, impegnando complessivamente circa 43.000 addetti.

Positivo l'incoming proveniente dal Nord Europa ed in particolare la ripresa dei flussi provenienti dalla Germania (+4%). I tedeschi, infatti, dopo aver scelto, negli anni passati, Paesi quali la Croazia, sembrano essere tornati ad apprezzare le bellezze e l'amenità dei luoghi che ospitano i campeggi ed i villaggi italiani, ma soprattutto riscoprono la qualità e la gamma dei servizi offerti. Si tratta di un dato estremamente positivo per il settore, poiché i tedeschi da soli rappresentano il 40% circa del mercato di ospiti stranieri del turismo all'aria aperta. Questo incremento è stato accompagnato da una crescita del 5% della domanda di ospiti provenienti da nuovi bacini d'utenza: Danimarca, Olanda e Austria e Svizzera che sceglieranno il Bel Paese anche durante le vacanze autunnali.

Proprio la presenza di stranieri consente di destagionalizzare il fenomeno del turismo all'aria aperta.

Gli stranieri, infatti, preferiscono i periodi di bassa stagione (con inizio a fine giugno e spesso prolungata fino ad ottobre), migliorando così i coefficienti di occupazione nello spazio, mentre gli italiani, il cui mercato prospetta un incremento meno significativo, continuano a viaggiare a luglio e soprattutto nei primi 20 giorni di agosto. Per quel che attiene l'arco temporale: i primi scelgono di soggiornare per almeno 4/6 giorni mentre tra i secondi è più diffusa una permanenza di 6/8 giorni.

La clientela tipica è rappresentata da nuclei familiari di 4 persone, che richiede maggiormente una sistemazione in strutture fisse, quali case mobili e bungalow. Questa modalità ha ormai raggiunto circa un 35% del totale della domanda. È, invece, in netto calo la domanda di piazzole per tende (richieste solo dai più giovani) e caravan. La spesa media pro capite si è attestata a circa 40 euro al giorno in considerazione del fatto che i prezzi sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto all'anno scorso. Si fa sempre più evidente, infatti, la necessità di garantire agli ospiti un buon rapporto qualità prezzo (anche come espediente per combattere la concorrenza di Paesi turisticamente giovani ma già competitivi).

RESCASA: nonostante l'assenza di dati ufficiali relativi al comparto che non gode di rilevazioni statistiche, abbiamo potuto stimare che la stagione estiva 2006 ha fatto registrare un aumento del 1,5 % rispetto allo scorso anno con punte del 3,5% nelle località balneari e del 3% nelle località lacuali; si registra invece contrazione del 2% nelle località di montagna dove, per altro, si sono registrati risultati molto eterogenei. Questi dati si riferiscono soltanto alle strutture ricettive ad appartamenti gestite in forma imprenditoriali e non tengono conto dei flussi nelle negli appartamenti affittati a turisti da privati e/o da organizzazioni non ufficiali.

Come sappiamo questo segmento di offerta attrae la maggior parte di flussi turistici reali. Nel 2003 sono stati stimati circa 720 milioni di pernottamenti in strutture gestiti da privati, pari al doppio delle presenze nelle strutture ufficiali. (Fonte "Il turismo italiano negli appartamenti", Primo rapporto, Mercury, 2005).

Si pone quindi un problema di emersione di queste strutture per garantire al turista adeguati e verificabili livelli di qualità dell'accoglienza ed alla finanza pubblica sufficienti risorse attualmente non recuperate.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca