Uggè: "Regole chiare per le imprese virtuose"

Uggè: "Regole chiare per le imprese virtuose"

Il settore si aspetta un ulteriore passo in avanti: l'introduzione di un sistema grazie al quale le imprese virtuose possano operare liberamente in un mercato la cui attività sia regolata da poche e chiare regole.

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25 novembre 2014

 

La legge di Stabilità, tema al centro della vita politica della settimana, rappresenta un momento decisivo anche per il futuro delle imprese di autotrasporto, toccate direttamente da diverse norme in discussione in queste ore. L'accordo sottoscritto tra le associazioni di categoria e ilministro ai Trasporti, Maurizio Lupi, prevede risorse per il settore, ridotte rispetto al precedente anno, oltre ad alcune norme che riguardano i rapporti tra committenti e vettori, norme per le quali, dopo la recente sentenza della Corte di giustizia europea sui costi minimi per la sicurezza del trasporto merci, sono necessarie delle modifiche per evitare l'avvio di procedure d'infrazione della Commissione sulla concorrenza. Già nel decreto «Sblocca Italia» alcune misure (come la rimodulazione dei compiti dell'albo dell'autotrasporto, la lotta alle forme di cabotaggio abusivo e le disposizioni per escludere dal settore ogni impresa legata alla malavita organizzata) sono state approvate. E di questo va dato atto al ministro, dal quale il settore si aspetta, però, un ulteriore passo in avanti: l'introduzione di un sistema grazie al quale le imprese virtuose possano operare liberamente in un mercato la cui attività sia regolata da poche e chiare regole. A partire dal rispetto di quelle sulla sicurezza sociale e della circolazione che dal 2010 a oggi hanno favorito, come confermano le statistiche Aci-Istat, la riduzione di incidenti mortali che hanno visti coinvolti i mezzi pesanti. Su questo capitolo, caldissimo, le proposte presentate dal ministro Lupi, che non potevano non recepire la sentenza europea, non hanno soddisfatto pienamentetutte le parti interessate, ma quando gli interessi sono opposti è automatico che la mediazione susciti insoddisfazioni. Cosa che non sarebbe accaduta se le parti avessero trovato, prima della sentenza, soluzioni condivise, come Lupi aveva del resto sollecitato più volte. Forse se le imprese produttive e del trasporto avessero scelto la strada del confronto diretto, senza la presenza d'intermediari, il risultato avrebbe potuto essere più conveniente per entrambe le parti. Così non è stato. Chissà che non possa servire da esempio peril futuro. L'importante, oggi, è che la soluzione individuata dal ministro eviti possibili procedure d'infrazione. Cosa accadrà poi? Conftrasporto non può che rinviare ogni valutazione a legge approvata e solo dopo che anche gli altri impegni assunti saranno stati realizzati.

Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio

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